La Domenica di Don Galeone: “Oggi vediamo padri e madri che promuovono un’intensa educazione fisica e intellettuale, ma non un’educazione psicologica e spirituale…”
7 Maggio 2023 - 14:10
7 maggio 2023 ✶ V Domenica di Pasqua (A)
Io sono la via, la verità, la vita (Gv 14,1)
Non consideriamo la bellezza un’apparenza, un ornamento, peggio, un pericolo. La bellezza è una fessura che dà sull’Invisibile: “Chi non ammira il bello, non sarà capace di pregare e di amare” (von Balthasar). La fede, a volte, viene presentata come fatica, rischio, sacrificio; la fede è anche bellezza. Il nostro Occidente, sotto il segno della scienza senza coscienza, della tecnica senza anima, del sesso senza amore, sembra vergognarsi della bellezza. È un errore! In un mondo senza bellezza, anche il bene perde forza di attrazione, e l’uomo si chiede perché mai deve fare il bene e fuggire il male: non è più eccitante esplorare gli abissi del male? Bello è il pericolo, dicevano i greci; più saporito è il frutto proibito, ci ricorda la Bibbia. Oggi, purtroppo, non solo non amiamo il bello, ma neppure la bellezza del corpo; usiamo, strumentalizziamo, volgarizziamo tutto.
Solo qualche esempio di questo scadimento nel cattivo gusto: bruttissimi giocattoli, mostri, vampiri, musica terribile nel ritmo e nel contenuto, shirt con messaggi provocanti. Un giovane che abbia visto decine di messaggi erotici o violenti al giorno, davvero come può conservarsi “normale”? Se ci riesce, o è un “anormale” o un “santo”! Possibile che siamo diventati ciechi e sordi da non accorgerci che di veleno sono piene le strade, le edicole, il piccolo e il grande schermo? Ci troviamo di fronte ad una palese violazione dell’art. 21 della nostra Costituzione, che, pur assicurando libertà di espressione e di parola, vieta “le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli, tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e reprimere”. Qualche educatore moderno ha teorizzato che noi dobbiamo conoscer il male per evitarlo! È un errore, perché il male è molto più affascinante del bene. I veri educatori, da san Paolo a don Bosco, hanno invece sempre sostenuto che occorre educare per mezzo di messaggi positivi: “Tutto ciò che è bello, buono, artistico, estetico, tutto ciò che ha valore e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri desideri”, così leggiamo nella lettera di Paolo ai Filippesi. Oggi vediamo padri e madri che promuovono un’intensa educazione fisica e intellettuale, ma non un’educazione psicologica e spirituale; perciò, il ragazzo deve poi organizzare tutto il suo mondo interiore (sentimenti, paure, problemi, fragilità) con strumenti che non possiede. Cura del corpo e dell’intelligenza, ma quanta cura dell’anima? Il “fai da te” non funziona in questo campo! Gli effetti di questa immaturità spirituale, che sfiora l’analfabetismo, si vedono nella difficoltà a parlare, nel chiedere scusa, nel cattivo gusto di vestirsi, nell’ignoranza del galateo, in abbozzi sessuali impersonali, in apatia morale con mancanza di sensi di colpa … Dostoevskij ha scritto che “la bellezza salverà il mondo”. Ma attenzione: “bello” è certo un abito firmato, un gioiello di lusso, un quadro di autore; ma “bellezza” è soprattutto rispettare l’immagine di Dio dentro di noi. Buona vita!