LA DROGA DEL CLAN. 28enne resta in silenzio durante l’interrogatorio
12 Marzo 2024 - 12:00
MONDRAGONE – Si stanno tenendo gli interrogatori di alcuni dei 27 indagati dalla DDA di Napoli nell’inchiesta sullo spaccio del clan Gagliardi di Mondragone e il potere che questa fazione, guidata da Angelo Gagliardi, ex uomo di fiducia del boss Augusto La Torre, ha creato sulla città rivierasca.
I carabinieri segnalano proprio Gagliardi, 70 anni, detto mangianastri, quale leader dell’organizzazione. Avrebbe avuto il controllo dell’attività di spaccio, individuando gli esclusivi responsabili e gestori della stessa, consentendo di operare in regime di monopolio, dietro imposizione di una quota di denaro conferitagli settimanalmente.
All’esito dell’attività di indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, si evince anche come Emilio e Valentino Fiorillo, in qualità di promotori ed organizzatori del sodalizio, con la funzione di dirigere gli esponenti del gruppo criminale e di organizzare l’attività di spaccio al dettaglio dello stupefacente, contemporaneamente provvedevano, anche, alla materiale cessione della droga.
L’interrogatorio di garanzia si sta tenendo perché ovviamente, per tutti i soggetti per cui è stata applicata qualche tipo di misura, obbligo di firma, obbligo di dimora, oppure arresti (CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTI I NOMI).
Tra questi c’è anche Raffaele Santoro di Mondragone, per il quale è stato deciso l’obbligo di firma presso la stazione dei carabinieri della città. Il
Santoro, però, si è avvalso della facoltà di non rispondere. A presentarsi in ansia al GIP del tribunale di Napoli è stato anche Simone Luongo, ventiquattrenne di Castel Volturno, anch’egli con obbligo di firma.