“La ISVEC ha contatti con il clan dei Casalesi”. L’accusa del partner in affari di Nicola Ferraro all’ex società dei rifiuti a CASERTA

1 Novembre 2025 - 13:53

E’ quanto emerge dall’ordinanza di arresto del tribunale, su richiesta della DDA di Napoli, nel passaggio delle dichiarazioni di Domenico Romano, faccendiere che sta collaborando con la procura. Per anni è stata nel capoluogo, ora è a Casapesenna e ha vinto una gara milionaria a Cervino, vicinissima ad Arienzo, epicentro dell’inchiesta. E c’è anche l’indagine su Teverola. AVVISO AI NAVIGANTI: quando inseriamo foto dei politici, come in questo caso con il sindaco di Cervino, è perché nella procedura di aggiudicazione, nonostante quello che vogliono far credere i sindaci, le amministrazioni comunali c’entrano e come. Perché alle stazioni appaltanti – in questo caso la Provincia – arrivano bandi scritti e sigillati negli UTC. Restiamo a disposizione di ISVEC qualora volesse esprimere la posizione dell’impresa

CASERTA (g.g./l.v.r.) – La DDA di Napoli continua ad essere convinta dell’esistenza di un controllo corruttivo delle aggiudicazioni nel settore dei rifiuti e delle sanificazioni sanitarie guidato da Nicola Ferraro, ex consigliere regionale e condannato in via definitiva per concorso esterno.

Per cui, di fronte ai pronunciamenti del tribunale del Riesame relativi alle posizioni dell’ex sindaco di Arienzo, Peppe Guida, passato dagli arresti domiciliari alla piena libertà, stessa cosa per Ferraro, finito in carcere, e gli altri soggetti indagati colpiti da misure cautelari, ha presentato ricorso in Cassazione, ritenendo la presenza di gravi indizi di colpevolezza

E per questo possiamo affermare con tranquillità che i pm Maurizio Giordano e Vincenzo Ranieri danno grande valore alle parole di Domenico Romano, originario di Casoria, ritenuto dagli inquirenti uno dei principali partner di Ferraro, che ha deciso di rilasciare lunghissime dichiarazioni, aiutando la procura a districare la vicenda.

Tante le parole dette sul potere di Nicola Ferraro rispetto agli appalti di sanificazione nelle Asl e nei rifiuti. Il 30 ottobre 2023, dinanzi al pm Giordano che guida l’indagine, Domenico Romano ha raccontato come si è avvicinato a Nello Ilario, gestore di CZeta e di altre dei rifiuti connesse. Il 62enne casoriano avrebbe detto a Ilario che avrebbe potuto procurargli, in cambio di soldi, degli appalti pubblici ma senza il modo, facendo capire che lui era capace di creare appoggi presso le stazioni appaltanti, in realtà connessi all’influenza di Nicola Ferraro.

Il sistema descritto prevederebbe che gli imprenditori, in cambio di questo “supporto” nell’aggiudicazione degli appalti o nell’ottenimento di subappalti, riconoscano una quota comprendente anche il pagamento della cosiddetta “tranquillità sociale” a Ferraro, cioè la garanzia di non subire interferenze dai clan camorristici di riferimento territoriale.

E veniamo alla ISVEC, in passato società della raccolta rifiuti a Caserta e attiva in tanti comuni della provincia, tra cui Casapesenna, e al caso dei rifiuti ad Arienzo. Secondo quanto ricostruito da Romano e messo nero su bianco nell’ordinanza di arresto dello scorso settembre, in occasione della gara, lui avrebbe contattato tutte le ditte partecipanti – tra cui Econova, Isvec e il Consorzio Stabile Campano – per raccogliere informazioni sulle rispettive offerte economiche. Lo scopo sarebbe stato quello di veicolare l’appalto verso la ditta dell’imprenditore Ilario, fornendogli i dettagli necessari per presentare un’offerta vincente.

In questo caso specifico, l’operazione non avrebbe avuto completo successo nella fase iniziale: l’appalto sarebbe stato vinto dalla ditta Econova degli Amalfitano, grazie a un punteggio tecnico più elevato. Tuttavia, dopo circa un anno e mezzo di attività, il comune di Arienzo, per i pm su spinta di Ferraro, avrebbe sollevato una serie di contestazioni che avrebbero portato alla risoluzione del contratto e alla successiva aggiudicazione alla ditta di Ilario Aniello, seconda classificata.

E, sempre secondo le parole di Romano, sarebbe stato Ferraro ad aver specificamente sconsigliato di avvicinare la ditta ISVEC dei Balestriere di Ischia, in quanto già in contatto con esponenti del clan dei Casalesi. Ripetiamo, sono parole di Domenico Romano, un braccio destro di Nicola Ferraro, che parla ai magistrati antimafia, i quali ritengono credili le sue parole, visto che le inseriscono in un’ordinanza di custodia cautelare firmata da un giudice.

Accuse pesanti del faccendiere casoriano, anche se, va detto, nessun soggetto connesso alla Isvec è indagato per questa vicenda, a partire dal titolare, Ivano Balestriere. E va comunque detto che lo stesso Balestriere è indagato dalla procura di Aversa Napoli Nord, accusato di aver assicurato l’assunzione di Fabiola Virno nella Omnia Consulting srl (società del gruppo). La Virno è la sorella di Filippo Virno, dirigente responsabile dell’area tecnica a Teverola e del settore dei lavori pubblici a San Tammaro.

Perché parlarne ora? In primis, perché l’ordinanza è emersa nelle scorse settimane e parliamo di 500 e passa pagine da analizzare e non certo pubblica il giorno delle parole di Romano, ovvero due anni fa. Inoltre, a nostro avviso, è il caso di scriverne, visto che la Isvec è l’aggiudicataria provvisoria del servizio di igiene urbana nel comune di Cervino del sindaco Giuseppe Vinciguerra, comune diviso da Arienzo solo dal territorio di Santa Maria a Vico, che è finita sotto l’occhio dei riflettori della DDA di Napoli, con l’arresto nei giorni scorsi del sindaco Andrea Pirozzi, della vicesindaca candidata alle elezioni regionali per Forza Italia, su spinta di Giovanni Zannini, Veronica Biondo, e altri ancora.

Questa proposta di aggiudicazione la rende nota un avviso pubblicato dal Settore Gare e Appalti della Provincia di Caserta, ente guidato, sempre per volontà di Zannini, dal suo amico fraterno, il sindaco di San Marcellino, Anacleto Colombiano, in qualità stazione appaltante scelta dal comune di Cervino. L’importo complessivo a base d’asta ammonta a € 2.851.556,30 (IVA inclusa), di cui € 1.855.790,70 per la base d’asta, € 45.383,82 per gli oneri di sicurezza e € 950.381,78 per l’incidenza della manodopera.

Per forza di cose, non possiamo affermare che quelle di Romano siano bugie, illazioni o accuse infondate. Se il partner di Nicola Ferraro dice che questi abbia dichiarato che Isvec avesse rapporti con persone in qualche modo connesse al clan dei Casalesi, è perché ritiene sia un fatto reale, iscritto nell’ordinanza dai pm della DDA Giordano e Ardituro. Ma che questa sia la verità incontrovertibile non potremo mai affermarlo per onestà intellettuale e per l’istinto garantista che pervade questo quotidiano. Motivo per cui, saremo lieti di pubblicare una nota della società Isvec, qualora ritenesse di dover esprimere la propria posizione sull’argomento