La lettera MADDALONI. La rettrice del Convitto Pirozzi trasferita improvvisamente. L’amarezza dei genitori degli allievi: “Non possiamo rimanere in silenzio”
16 Luglio 2019 - 18:50
MADDALONI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci hanno inviato i genitori degli allievi del Convitto Giordano Bruno di Maddaloni, a proposito del trasferimento improvviso della Rettrice Maria Pirozzi. La notizia ha lasciato increduli tutti. Presto potrebbero esserci ulteriori sviluppi.
Qui sotto il testo integrale della lettera.
È delle ultime ore la notizia che il Rettore del Convitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni, la prof.ssa Maria Pirozzi, è stata trasferita a Capodrise (CE). La notizia ha letteralmente sconvolto e lasciato increduli, genitori, alunni, docenti ed il personale tutto del Convitto. Chi ha lavorato nel suo team, ha avuto modo di vedere quanto il suo impegno sia stato, negli ultimi tre anni, fortemente orientato anche verso un risanamento finanziario in cui verteva il Convitto. Ed è per tale motivo, che da più fronti, questo trasferimento sembra essere stato di fatto motivato, dalla “scomodità” delle sue azioni. In maniera forte è questa la consapevolezza che si sta diffondendo nella comunità maddalonese, e non solo. Ebbene, se il trasferimento è stato determinato da una simile motivazione reale, allora Maddaloni è diventato il nuovo scenario di uno spettacolo di illegalità e disonestà indicibile. Come un’autorizzazione formale, pur se velata, a condotte a danno dello Stato, del bene comune.
I poteri sporchi e loschi al di sopra di quelli che dovrebbero garantire il rispetto delle regole, della “buona condotta”. Dove “ad essere punito” è colui che non decide di “girarsi dall’altra parte” e di far finta di non vedere, ma chi decide di percorrere le vie legali, istituzionali, di controllo per garantire il bene comune. Tanti stanno dimostrando contrarietà al provvedimento, solidarietà e vicinanza alla prof.ssa Pirozzi, ma al di la delle dirette persone coinvolte, il problema è la consegna ai nostri figli di una società che decide di imbavagliare chi vuole portare alla luce danni contro lo Stato, perché anche le economie del Convitto e le condizioni finanziarie dell’Istituto, sono e devono essere salvaguardate nell’interesse della società civile tutta. Indipendentemente dalle persone dirette coinvolte nella vicenda, è l’entità dell’accadimento a generare indignazione.
La Dirigente Pirozzi, nel bene e nel male, dovunque andrà, porterà il suo bagaglio di esperienza, competenza e lealtà, facendo crescere una nuova realtà educativa, così come è stato fino ad ora. Ma non si può rimanere in silenzio di fronte a questa cosa. Significherebbe assumere un comportamento omertoso. E sono tante le persone che, in queste ore, stanno valutando strategie per non rimanere in silenzio e non colludere con un sistema simile, che ancora una volta intende ricordarci che i comportamenti civili, legali, onesti e trasparenti, quelli che ricorrono ai sistemi ufficiali come garanzia delle buone prassi, non vengano ripagati, ma ulteriormente puniti.