LA VIDEOCONVERSAZIONE. Geo Nocchetti e Bonavitacola non annunciano, ma ufficializzano la riqualificazione radicale della Pineta di CASTEL VOLTURNO. Cifre e specifici interventi
12 Settembre 2020 - 15:51
Il candidato di Fare Democratico-Popolari ha ricevuto ieri sera, nella sala congressi, nella clinica Pineta Grande, il vice presidente della Regione, non facendosi mancare, però, un remake professionale in una sorta di dialogo-intervista realizzata proprio all’interno di questo enorme polmone naturale, sfregiato dalla incultura del territorio
CASTEL VOLTURNO (g.g.) – L’intelligenza di una persona che trasferisce la propria qualità in un ambito di proposta politica, dovrebbe consistere soprattutto nella capacità di focalizzare il modo per vincere la dura battaglia contro la complessità delle procedure amministrative, il più delle volte iper-burocratizzate, ma soprattutto collegate a dei veri e propri corpaccioni di possibili interventi a favore dello sviluppo territoriale che però, stando dentro a dei programmi complessi, con uno spettro spesso troppo ampio, finiscono per confondersi in questa sorta di tutto indistinto, rimanendo al palo per anni e anni.
Ad esempio il POC, che sta per piano operativo comunale 2014/2020, vive le ultime fasi della sua vigenza. Se uno va a leggere l’oggetto di questo piano della Regione Campania, introita la seguente definizione: “PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE AREE VERDI IN PARCHI URBANI, AREE NATURALI E GIARDINI STORICI”. Della serie, ora vattela a pescare la priorità.
A questo punto, di solito, il politico superficiale si accontenta di spiegare che all’interno di questo POC c’è anche un piano di riqualificazione, finalmente robusto, impattante, dell’ormai antica pineta di Castel Volturno, che nasce una settantina di anni fa in un’Italia ancora molto intelligente che si poneva ancora il problema del bene comune e che dunque cercava di riparare le colture agricole di grande pregio e di grande fertilità, prospicienti alle spiagge, al mare e dunque soggette alla salsedine e ad altri agenti dannosi, con queste bellissime barriere naturali, delle piccole foreste di pini marittimi e di pini comuni.
Ovviamente, il politico dell’annuncio, vedendo che nel POC è previsto l’intervento, comunica che è tutto ok, che è tutto fatto, salvo poi verificare sei mesi dopo o un anno dopo, che quel progetto non è mai partito realmente.
Abbiamo già scritto in questi giorni che Geo Nocchetti, al di là del fatto che è un nostro collega bravo, che noi definiamo tale da tempi non sospetti, ci sembra dotato di una intelligenza, nell’accezione letterale che ha un suo connotato, anche nel lessico marinaresco. Per cui, ieri sera, la visita del vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola a Castel Volturno, ospite della sala congressi della clinica Pineta Grande, non è stata, come invece è successo in altre occasioni, rituale.
Questo perchè Nocchetti, napoletano trasferitosi da tre anni a Castel Volturno, dove ha stabilito la sua residenza e da cui parte, non a caso, la sua candidatura al consiglio regionale nella lista Fare-Democratico-Popolari, ha compreso che il passaggio della politica delle chiacchiere a quella del fare passa solamente da una fattualità in cui deve essere chiaro, chiarissimo al cittadino che effettivamente entro tot tempo, un tot che va indicato, quei lavori verranno realizzati.
Per cui, in un discorso complessivo di POC, Nocchetti è riuscito a bombardare letteralmente, come lo stesso Bonavitacola conferma scherzosamente nella breve conversazione video con il candidato, che pubblichiamo in calce a questo articolo, affinchè i tre milioni di euro, molta parte dei quali non negoziabili attraverso ribassi d’asta nella procedura di gara, in quanto considerati interventi da realizzare con la massima attenzione e con la massima attenzione qualitativa, emergessero dal “minestrone” del programma POC, diventando una priorità, attraverso la presa di coscienza del valore socio-culturale di un’attività del genere che diventa centrale in quanto centrale è l’emergenza, in quanto centrali sono le criticità di un territorio che per bellezze naturali non ha nulla da invidiare a una qualsiasi località costiera d’Italia e del mondo, ma che è stato distrutto e si è auto distrutto per effetto di una politica totalmente sbagliata e spesso scellerata.
Per cui, se oggi possiamo pubblicare questa sorta di guida sull’intervento nella pineta, che contiene anche nello specifico, uno per uno, le cose che si faranno, a partire dalla ripiantumazione di tantissimi alberi in sostituzione di quelli che ormai sono morti o in fin di vita, perchè c’è stato questo approccio iper-pragmatico, lodevolmente ossessivo da parte di Nocchetti che gli ha permesso ieri sera di invitare il vicepresidente della Regione a raccontare fatti reali che abitano una fase esecutiva che Bonavitacola annuncia come già ampiamente abbiata.
In poche parole, le dinamiche di accelerazione progettuale, collegate anche all’emergenza covid, coinvolgono anche l’intervento di riqualificazione della pineta di Castel Volturno. All’interno del documento che pubblichiamo in calce potrete anche leggere il piano economico, cioè i costi suddivisi per intervento, oltre alle specifiche azioni dettagliate e che comprendono anche il finanziamento per la sorveglianza, la sicurezza delle aree riqualificate, attrezzate per un turismo sereno e consapevole, ripulito radicalmente di anni di rifiuto e di ogni residuo.
Insomma, anche in questa circostanza, intorno a Geo Nocchetti si sviluppa qualcosa di anomalo, di strano, rispetto alla routine sempre parolaia e sempre aleatoria della parabola delle promesse, rituale che si ripete ad ogni elezione e che anche in queste elezioni regionali ha sviluppato più di un inglorioso capitolo.
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