Lavori di ampliamento: la CLINICA PINETA GRANDE si aggiudica il primo round nel match contro la Regione Campania

19 Febbraio 2021 - 19:00

Niente sospensiva, ma una fissazione breve dell’udienza di merito, che si svolgerà il 28 aprile. In occasione dell’inchiesta penale, la Procura aveva utilizzato l’argomento di una mancata celebrazione di una conferenza dei servizi per la concessione di un permesso a costruire. Ora la conferenza si è fatta, ma per i dirigenti di De Luca ne vanno azzerate le conseguenze

 

CASTEL VOLTURNO – Uno dei motivi per i quali la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha prodotto l’inchiesta arrivata oggi alle istanze di rinvio a giudizio sull’ampliamento del Pineta Grande Hospital, fu proprio rappresentato dal fatto che, secondo l’accusa, fosse stata elusa la procedura di permesso a costruire attraverso l’obbligatorio passaggio di una conferenza dei servizi.

Anche sulla scorta di tale impostazione, è successo che nella scorsa estate, precisamente a giugno, Pineta Grande S.P.A., proprietaria della omonima clinica, ha chiesto al Comune di Castel Volturno la convocazione della conferenza. Questa si è svolta a luglio e il 4 novembre scorso ha concluso i suoi lavori con l’autorizzazione del progetto di ampliamento, peraltro già iniziato.

Una procedura rettilinea e in armonia con ciò che la Procura della Repubblica aveva contestato.

La strada giusta, doverosa, per tutti, ma non per la Regione Campania, la cui ripartizione Urbanistica è entrata in conflitto per gli adempimenti di sua competenza, presentando nel contempo una istanza di sospensiva degli effetti della conferenza.

La citazione della Regione Campania ha chiamato in causa la Pineta Grande S.P.A. ma anche una vera e propria pletora di istituzioni, la stessa Procura, la Questura di Caserta, i Vigili del Fuoco, solo per citarne qualcuna, visto che l’elenco completo lo potrete leggere nel dispositivo che pubblichiamo in calce.

Lo scorso 10 febbraio, la I Sezione del Tar della Campania, presidente Salvatore Veneziano, ha, in pratica, congelato la richiesta di sospensiva, che dunque non è attiva e non ferma l’esecuzione dei lavori quali conseguenza degli esiti della conferenza dei servizi.

Il Tar risolve per il momento la questione nel seguente modo: siccome si tratta di materia complessa e di procedure intricate è opportuno un supplemento di analisi sia per quanto riguarda le ragioni addotte dall’attore, cioè dalla Regione Campania, per chiedere un pronunciamento cautelare che, in pratica, bloccasse i lavori, sia per quanto riguarda le ragioni del principale convenuto, cioè della Pineta Grande rispetto alla questione sollevata dell’inammissibilità del ricorso.

Secondo il Tar, le esigenze cautelare esposte dalla Regione sono tutelate, così come lo sono le esigenze delle parti avverse, attraverso la fissazione di un termine molto breve per l’udienza di merito che, attraverso una sentenza, definirà le ragioni e i torti.

La data è quella del 20 aprile prossimo, che, conoscendo gli usi e costumi dei Tar e di quello della Campania in particolare, è effettivamente un termine-lampo.

 

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