LE FOTO. Blitz dei carabinieri della Forestale nell’allevamento bufalino, denunciato il proprietario
29 Settembre 2021 - 17:25
PIETRAMELARA – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Pietramelara in questo periodo stanno intensificando le attività di controllo sugli allevamenti zootecnici presenti sul territorio comunale di Pietramelara e zone limitrofe.
Proprio in occasione di uno di questi controlli è stato deferito in stato di libertà il titolare di un importante allevamento bufalino con stalla dislocata alla località “Pantano-Sferracavalli”, a ridosso dei comuni di Pietramelara e Pietravairano, della consistenza di oltre 300 capi, in quanto gestiva gli effluenti zootecnici prodotti dall’azienda senza regolare comunicazione all’Autorità competente poiché quella posseduta era già scaduta, integrando in tal modo il reato di utilizzazione agronomica al di fuori dei casi e delle procedure di cui alla normativa vigente.
Tale peculiare attività del Reparto è da inquadrarsi in un contesto più ampio correlato al contrasto delle forme di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee che sono in gran parte riconducibili, nel territorio di questa provincia, alla irregolare/illecita gestione degli effluenti zootecnici proprio per l’elevatissima presenza di capi ivi allevati.
I problemi ambientali conseguenti all’uso non corretto dei reflui zootecnici, ovvero se si supera la capacità di assorbimento da parte del suolo, sono gli elevati apporti in termini di azoto e di sostanza organica biodegradabile. Essi si manifestano con il passaggio dei reflui nelle acque superficiali, attraverso l’immissione diretta o il dilavamento nella falda freatica, intaccando le matrici ambientali:
- aria (emissione di cattivi odori e di ammoniaca ecc.);
- suolo (fitotossicità ed accumulo nel terreno di fosforo);
- acqua superficiale e di falda (rilascio di nutrienti solubili in eccesso, in particolare di nitrati, con possibile compromissione della potabilità ed aumento del grado di eutrofizzazione, riduzione del tenore di ossigeno disciolto nell’acqua e incremento di microrganismi patogeni).