LE FOTO. Ecco come era ridotta Angela Iannotta dopo il secondo intervento chirurgico (50 chili persi) ed ecco come sono andate veramente le cose

11 Febbraio 2022 - 17:12

Domani gli avvocati chiederanno di incontrate il Pm titolare dell’indagine Oggi pomeriggio la pomeriggio è andata in onda a “La Vita in Diretta”. Dopo l’operazione che ha impiantato il bypass gastrico, il tono e la massa muscolari di questa ragazza che aveva perso una 50ina di chili, sono letteralmente crollati in quanto non più alimentato dall’assunzione, totalmente bloccata, delle proteine.
Il suo ritorno in sala operatoria alla “Villa del Sole”

 

S.MARIA C.V. – Nella trasmissione di oggi pomeriggio, “La Vita in Diretta”, ormai storico programma del pomeriggio di Rai 1, tornerà ad occuparsi del caso di Angela Iannotta, la 28enne mamma di S.Maria C.V. finita in coma dopo aver subito due interventi chirurgici, rispetto ai quali siamo in grado di darvi la prima notizia in esclusiva.
Il primo di questi due, quello che ha introdotto il bypass gastrico finalizzato a far rientrare la ragazza da uno stato di obesità, è stato effettuato dal chirurgo bariatrico Stefano Cristiano nella clinica Villa Letizia de L’Aquila; il secondo, che non era previsto, è stato effettuato qualche settimana fa, a Caserta, dallo stesso chirurgo nella sala operatoria di Villa del Sole.
Un intervento, il secondo, con il quale Stefano Cristiano ha rimosso il bypass impiantato in Abruzzo, per effetto del quale Angela Iannotta aveva perso diverse decine di chili di peso, a quanto pare una cinquantina.
Ma perché il chirurgo ha deciso di intervenire ancora una volta, avvertendo l’urgenza di rimuovere il bypass?
Come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, dopo il primo intervento la donna aveva dovuto affrontare dei problemi ginecologici.
È stato proprio il suo specialista, in questa particolare e delicata materia ad accorgersi, dallo stato in cui versavano le gambe di Angela Iannotta, di una grave perdita di massa e tono muscolari, la cui causa è stata individuata nella compromissione della funzione fisiologica dell’assorbimento delle proteine.
Un problema derivato, in tutta evidenza, proprio dalla importanza dell’intervento di bypass effettuato.
In termini scientifici si parla di catabolismo, che sembra una parola difficile, ma se pensate un attimo al termine a questa opposto, all’esatto contrario, cioè all’anabolismo che si sollecita anche con gli anabolizzanti, vi rendete conto facilmente che si tratta di una deprivazione proteica dei muscoli molto pericolosa.
Naturalmente, quando un organismo non assume e conseguentemente non assimila un elemento fondamentale e vitale quali sono le proteine, le conseguenze sono disastrose.
Non sappiamo cosa abbia indotto, a questo punto della storia, Angela Iannotta a tornare dal chirurgo che l’aveva operata a L’Aquila. Ma questo è esattamente ciò che è capitato, trovandosi peraltro già in una condizione di immunodepressione.
Ciò che succede nella sala operatoria della Villa del Sole diventerà argomento di approfondita valutazione dei periti che, in questa storia, entreranno in causa di qui a poco, a partire da quelli istituzionali nominati dal PM della Procura della Repubblica di S.Maria C.V.
che già ha aperto un fascicolo su questo caso.
Perché Angela Iannotta, in sala operatoria, entra immediatamente nelle condizioni descritte. Il chirurgo Cristiano non ritiene, infatti, di anticipare l’intervento chirurgico attraverso il quale, rimuovendo il bypass impiantato a L’Aquila, avrebbe potuto ripristinare l’assorbimento proteico con una nutrizione di tipo parentetale, che poi vuol dire attraverso un cateterino in vena, in modo da non intaccare nessuna area di un intestino ampiamente leso.
Probabilmente questa pratica avrebbe consentito alla donna di sottoporsi all’intervento di rimozione del bypass in una condizione fisiologicamente migliore.
La rimozione del bypass non ha prodotto la conseguenza prevista dal chirurgo. L’eliminazione di quel supporto, allo scostituire il tratto intestinale pre-bypass, ha determinato un crollo, una condizione di totale decadimento metabolico, e ha creato una serie di ascessi intraddominali.
Le piaghe che si vedono dalle fotografie, da noi sfumate, ne sono l’espressione esterna.
Conseguenza della ipoproteinemia della paziente.
Questa impressionante serie di ascessi, apertisi, sono la causa della setticemia che ha rappresentato l’effetto finale dell’aggravamento delle condizioni della ragazza, finita in coma e ancora in queste ore, pur vedendo migliorate le sue condizioni, è ricoverata in Rianimazione all’ospedale civile di Caserta, dove si trova ancora in pericolo di vita, perché di setticemia si muore spesso, come è successo al 69enne di S.Maria C.V. Francesco Di Vilio, anche lui operato tempo fa dallo stesso chirurgo Stefano Cristiano.
Quando l’infezione è così vasta, i batteri invadono la circolazione sanguigna al punto da rendere spesso inutile ogni trattamento antibiotico, seppur potente.
Sul fronte della vicenda giudiziaria, come si diceva già innescata, domani mattina, sabato 12 febbraio, gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, nominati dal marito della Iannotta, chiederanno udienza al sostituto procuratore della Repubblica di S.Maria C.V. al quale il procuratore capo facente funzione Carmine Renzulli ha delegato l’indagine, che noi seguiremo con grande attenzione.