LE FOTO MARCIANISE. Si può sapere per quale cavolo di motivo viene tenuta chiusa piazza Martiri di Nassirya? Dove stanno i lavori di manutenzione? Invisibili e collegati ad un’ordinanza invisibile?

19 Giugno 2021 - 18:20

MARCIANISE (g.g.) – Piazzetta Martiri di Nassirya è considerata, per quel che può essere possibile in una città piuttosto incasinata e pessimamente manutenuta qual è Marcianise, un luogo ameno, o, comunque, di accettabile fruibilità pubblica.

Da qualche mese è stata chiusa al passaggio e alla fruizione. Siccome è trascorso già un bel po’ di tempo, qualche residente, spalleggiato da cittadini che lì non abitano, ma che ne riconoscono la qualità, ha cominciato a “depositare” le proprie rimostranze attraverso post condivisi nella piattaforma social di Facebook.

A dimostrazione che si tratta di un argomento decisamente sentito, abbiamo notato il numero piuttosto cospicuo di reazioni partecipative al dibattito innescato dalle denunce pubblicate dai residenti e da altri cittadini di Marcianise. Particolarmente attivo nel sottolineare il problema e nel chiedere lumi a chi di dovere è l’ex consigliere comunale Emanuele Tartaglione, già coordinatore cittadino del movimento civico Campania in Movimento, fondato dall’attuale consigliere regionale Alfonso Piscirelli..

Questa la cornice della notizia, rispetto alla quale non vogliamo, per il momento, confezionare dure censure nei confronti dell’amministrazione comunale.

Stando a quello che si legge nell’appena citato social, la chiusura, con tanto di cancello, di piazza Martiri di Nassirya, sarebbe legata a lavori di manutenzione. Aggiungiamo noi, lavori di manutenzione piuttosto lunghi, visto che di tempo ne è trascorso già tanto dal momento che questa è di fatto la seconda piazza per importanza subito dopo Piazza Umberto I, quella in cui si affaccia il Comune.
L’uso del condizionale rappresenta solo un automatismo formale da parte nostra, perché a comunicare l’informazione sui lavori, è stato un consigliere comunale, precisamente Gaetano Madonna, legato a doppio filo a Pino Riccio cioè ad un autorevole assessore della Giunta Velardi che pur non avendo assunto la titolarità della delega ai lavori pubblici, avuta in passato ai tempi della sindacatura di Filippo Fecondo, è pur sempre un ingegnere, dunque persona in grado di informare correttamente il consigliere comunale che a lui si riferisce.

Abbiamo guardato fotografie, abbiamo spedito sul posto qualche amico con il mandato vincolante di verificare se nella piazza insista un cantiere o anche semplicemente un cartello, che declini tutte le informazioni che, per legge, è obbligatorio fornire ai cittadini quando si iniziano dei lavori che incidano direttamente o anche indirettamente su aree pubbliche. Dunque, il cartello è obbligatorio, non solo quando si apre un cantiere di lavori pubblici, ma anche quando se ne apre uno di lavori di edilizia privata o di manutenzione di beni privati. Siccome al momento, in piazza Martiri di Nassirya non c’è alcun cartello, alcuna impalcatura, insomma, nessun segno serio che lasci anche lontanamente pensare al fatto che siano in atto lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, bisogna formulare una semplice domanda, da anticipare con la seguente premessa: vogliamo dare per buono anche la circostanza dell’esistenza di un cantiere invisibile, cioè di una nuova diavoleria del progresso tecnologico, adottata grazie alla sapienza e alle conoscenze cognitive di quelle due autentiche teste d’uovo, piantate sul collo del sindaco Antonello Velardi e dell’assessore ai lavori pubblici Tommaso Rossano. Ma finanche un cantiere invisibile necessita di un atto che lo istituisca.

Vabbè, lasciamo perdere la determina che ne definisce dettagliatamente le caratteristiche, i limiti, la durata ecc. Ma se una piazza pubblica (ci siamo capiti? Pubblica, di proprietà di tutti i cittadini di Marcianise, non dunque proprietà privata del sindaco Velardi, dell’assessore Rossano, dell’assessore Pino Riccio, del consigliere Gaetano Madonna), viene interdetta alla circolazione, questa decisione, che incide sul patrimonio disponibile all’uso pubblico proprio in quanto bene comune, deve materializzarsi in un provvedimento di podestà amministrativa che il signor Velardi non firma in quanto tale, ma da sindaco pro tempore. Una piazza si può chiudere anche per i lavori invisibili solo e solamente in conseguenza di un’ordinanza sindacale. Ecco, facciamo un appello: se qualche anima buona ce la invia, magari riusciremo a capire se, non esistendo alcun cantiere pubblico o privato visibile, lì, cioè in piazza Martiri di Nassirya, insista un cantiere invisibile per una manutenzione, ovviamente invisibile. A meno che non sia cambiato il diritto amministrativo e di fronte a questa prodigiosa meraviglia del progresso, non sia stato introdotto anche l’istituto dell’ordinanza invisibile.

Ci informeremo a riguardo.