LE INTERCETTAZIONI SCANDALO. Il sindaco Andrea Pirozzi fa il capitolato per il campo sportivo e ne promette la consegna ad Antonio “sett” fratello del noto criminale. Voto di scambio netto tra Ferrara e Pascarella
27 Novembre 2023 - 19:41
Ciò è quello che abbiamo capito noi e la Guardia di Finanza dalla riproduzione testuale delle parole pronunciate il giorno 1 luglio 2020 all’interno del bar Osuarg di Maddaloni. Presenti il primo cittadino, l’assessore Marcantonio Ferrara, Giuseppe Pascarella, Antonio De Matteo e l’avvocato Mauro Di Monaco. Ora, Pirozzi ci dica come vanno interpretate queste parole e qual è il contesto in cui inserirle, perchè non basta asserire che noi ed evidentemente, le fiamme gialle gialle, mistifichiamo e non cogliamo il contesto giusto. E allora, domani, faccia un altro manifesto ai suoi concittadini e lo spieghi nel merito. In calce all’articolo il testo dell’intercettazione integrale
SANTA MARIA A VICO – (g.g.) E allora ce lo dicesse il sindaco Andrea Pirozzi qual è l’angolo visuale, quale sia la struttura di contesto attraverso cui leggere questa ennesima intercettazione riguardante lui e il suo fedelissimo di tante cose ossia l’assessore Marcantonio Ferrara.
Ce lo dica il sindaco Andrea Pirozzi che nei suoi post e nei suoi manifesti, confidando esclusivamente sul fatto che tanti suoi concittadini abbiano solo sentito dire che in questi giorni c’è un giornale in cui stanno comparendo, formula giustificazioni metafisiche denunciando mistificazioni che solo lui interpretata come tali, essendo la letteralità delle citate intercettazioni una condanna, che se non è per il momento, di tipo giudiziario, è senza ombra di dubbio di tipo politico, etico e morale.
Ce la suggerisca lui la chiave di lettura, allora. Cosa c’è di serio, di morale, di etico di rispettoso della funzione pubblica che lui ricopre ancora incredibilmente nell’incontrare, non nel suo ufficio comunale, magari a porte aperte, un cittadino, in questo caso due imprenditori, scortati da un avvocato che di nome fa Mauro Di Monaco e magari a noi ricorda qualche cosa del passato, bensì in un bar decentrato dai punti nodali della cittadina di Santa Maria A Vico? Cosa c’è di serio, di materialmente e intellettualmente onesto in questa chiacchierata a 5, svoltasi il 1 luglio del 2020 alle 20 e 17 di sera all’interno del bar Osuarg di Maddaloni?
Cosa c’è di serio nella conversazione, a cui lui partecipa, avallando tutto ciò che il suo assessore Marcantonio Ferrara afferma, dialogando con Giuseppe Pascarella, imprenditore che punta dritto al bersaglio grosso, ai lavori di ampliamento del cimitero comunale, alla lucrosa costruzione di ben 192 nuovi loculi, ambizione che poi gli costerà l’arresto nell’ambito del filone d’indagine su Santa Maria A Vico che ha portato, qualche tempo fa, all’emissione di un’ordinanza contenente diverse applicazioni di misure cautelari in carcere e ai domiciliari, tra cui quella più nota riguardante l’allora consigliere comunale e anche vice presidente della Provincia, Pasquale Crisci.
Ci dica Andrea Pirozzi a quale contesto appartiene l’affermazione di Marcantonio Ferrara, il quale in prospettiva delle elezioni amministrative, previste di lì a 1 anno, dice senza mezzi termini a Giuseppe Pascarella, per altro disponibilissimo a mettersi a disposizione, che lui ha bisogno di voti, che lui ha bisogno del sostegno degli amici? E ci dica ancora il sindaco Andrea Pirozzi come dobbiamo regolarci di fronte al dato di fatto che incastra queste affermazioni di necessità formulate da Marcantonio Ferrara e di disponibilità, esposte da Giuseppe Pascarella in quella che, secondo la nostra visione di contesto, per il sindaco sbagliata, mistificatoria, l’affermazione guida, principale di tutta la breve conversazione tra Ferrara e Pascarella con il primo che dice al secondo, davanti agli occhi e alle orecchie di Andrea Pirozzi, le seguenti parole: “nel momento in cui il sindaco dice che gli step sono quelli la, orami… ce li siamo detti”
E allora, dato che si trova, lo dica a noi qual è il contesto e lo dica anche agli inquirenti della Guardia di Finanza della Compagnia di Marcianise che queste intercettazioni non le hanno realizzate per sport, ma su delega di polizia giudiziaria della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, visto che le fiamme gialle hanno capito esattamente quello che abbiamo capito noi e che capirebbe ogni componente del genere umano appena alfabetizzato sugli elementi principali di queste vicende e di queste indagini.
Scrivono, al riguardo, i finanzieri: “Per quanto riguarda Pascarella, l’accordo collusivo prevede la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale, appalto questo, per quanto finora emerso dalle complessive investigazioni – così prosegue l’informativa della guardia di finanza – d’interesse del pregiudicato Domenico Nuzzo.”
L’accordo collusivo è “voti in cambio di appalto“. Ed è chiaro che la Guardia di Finanza non formula questa sua affermazione solo grazie alla valutazione della frase contenente l’espressione sugli “step” collegata ai voti che Marcantonio Ferrara chiede e che Giuseppe Pascarella è disposto a dargli, ma questa frase e il contesto (capito, sindaco Pirozzi?) in cui viene pronunciata alla sua presenza finisce per rappresentare un elemento di riscontro a tutto ciò che, investigativamente è stato raccolto nel voluminosissimo fascicolo di 8mila pagine relativo all’indagine ancora in corso, ma anche a quella chiusasi e poi risoltasi in una procedura giudiziaria, arrivata già alle soglie del processo e che coinvolge, tra gli altri, anche Giuseppe Pascarella.
Antonio De Matteo, della famiglia sett’, il suo avvocato e il capitolato “a disposizione”
Dato che si trova ci spieghi lui, il sindaco Andrea Pirozzi, in quale dei contesti esplicativi noi dobbiamo porre lo scandalosissimo contenuto della conversazione in cui si produce lui direttamente, ma anche Antonino De Matteo, appartenente alla famiglia dei sett’ in cui spicca il nome del super pregiudicato Andrea De Matteo, condannato a 30 anni di reclusione, riteniamo non per reati contro l’ambiente e l’ecologia? Ci dica il primo cittadino di Santa Maria A Vico, cosa dobbiamo fare per evitare una lettura mistificatoria dell’atto di disponibilità, da lui espresso a De Matteo e al suo avvocato Mauro Di Monaco, inerentemente all’attribuzione, o meglio alla riattribuzione al primo di quella che sulla carta, o meglio per legge, dovrebbe essere uno dei servizi cosiddetti a domanda individuale tipo mensa scolastica o altri ancora e che, in quanto tale, investe le competenze dei consigli comunali, non perché lo diciamo noi di CasertaCe, ma perché ciò è previsto espressamente dalle norme, contenute nel Testo Unico degli Enti Locali, decreto legislativo 267 del 1 agosto 2000 quando questo si occupa dei poteri, delle competenze delle funzioni dell’organo consiliare.
Ci dica ancora, il sindaco Pirozzi, se dobbiamo studiare un diritto amministrativo diverso da quello che conosciamo, se Santa Maria A Vico è una zona franca, in cui è possibile che i sindaci facciamo approntare una bozza di capitolato per la gara e per l’attribuzione dei servizi e che poi prima che questa bozza diventi un capitolato ufficiale, formalmente esecutivo, questo debba essere vagliato, semmai corretto, ritoccato dall’imprenditore che in quel momento non è assegnatario di quel servizio, ma che è destinato, negli accordi preordinati, a diventarlo dopo che, magari, lui e il suo avvocato avranno modificato quello che c’è da modificare.
Chiudiamo l’articolo inviando preghiera al sindaco di Santa Maria A Vico Andrea Pirozzi affinché ci illumini sull’autentica interpretazione di questo passo di un’intercettazione, che, come sempre, pubblichiamo poi nella sua interezza alla fine del nostro scritto.
Il sindaco Pirozzi: “io ho accelerato, da una settimana stiamo parlando con… ho accelerato la procedura per definire il capitolato, penso che la settimana prossima mi daranno quello che è..” L’avvocato Mauro Di Monaco: “quello che è stato redatto” Queste affermazioni chiudono una conversazione e diventano, a nostro avviso, cioè ad avviso di chi secondo il sindaco manipola e mistifica, un riscontro inconfutabile della prima parte del dialogo in cui il primo cittadino di Santa Maria a Vico afferma : ” Me lo faccio passare. Lo guardate, … vediamo… lo condividete. ” E l’avvocato di Monaco dice: “Si, va bene”. La staffa la mette di nuovo il sindaco: ” Così avviamo la procedura”
Ora il sindaco Pirozzi scriva un altro manifesto
Finalino: la deve spiegare a noi, Pirozzi, la chiave interpretativa, ma anche alla Guardia di Finanza che, pure stavolta, e mistificando, evidentemente, a sua volta, legge queste frasi allo stesso modo con cui le leggiamo noi “il sindaco anticiperà ad Antonino De Matteo il capitolato di gara” E questa, nella Repubblica Italiana si chiama turbativa d’asta. E’ un reato penale che comporta l’arresto anche quando è solamente tentata. Ma sicuramente pure in questo caso, ci sbagliamo. E allora, invece di formulare difese generiche, il sindaco Pirozzi domani, dato che è domenica, scriva ai suoi concittadini un altro manifesto e come ci siamo smazzati noi nell’analizzare sillaba per sillaba, così come abbiamo fatto per tutte le altre, anche questa intercettazione entri nel merito e dimostri, sillaba per sillaba, che lui non ha promesso nulla, prima a Pascarella per quanto riguarda il cimitero, poi ad Antonino De Matteo e al suo avvocato Mauro Di Monaco per quanto riguarda l’affidamento del campo sportivo, al di là e al di fuori delle procedure di gara previste dalla legge.