Le strisce sbiancanti fanno male?
22 Febbraio 2020 - 08:30
Se soffrite di sensibilità dentale, probabilmente avete avuto qualche brutta esperienza dal dentista, quando si è trattato di sbiancare i denti. Le soluzioni utilizzate, infatti, possono portare a un fastidio temporaneo, che però si risolve in generale nell’arco di una giornata.
Tuttavia preferite non ripetere questo trattamento ma avete bisogno di denti più bianchi?
Potreste considerare l’idea di utilizzare le strisce, tanto in voga negli ultimi tempi, che possono eliminare le macchie dovute al caffè, al tabacco e al tè. Ma come funzionano e, soprattutto, fanno male? Vediamo insieme di rispondere a queste domande.
Di cosa si tratta?
Le strisce sbiancanti sono solitamente realizzate in polietilene, una sostanza morbida che viene posta sui denti e vi si adatta. All’interno di questo rettangolo c’è il perossido di idrogeno, a volte sostituito con quello di carbamide, che è il principio attivo del prodotto.
Il grande vantaggio di questi oggetti è quello di non stimolare la sensibilità dentale, visto che la quantità di perossido è veramente poca e non ha paragoni con quella che il dentista va a porre sulla dentatura.
Più pericolosi, invece, i dentifrici ad azione sbiancante, che sono molto più aggressivi, in quanto si servono anche dello spazzolino, che rimuove la preziosa dentina, stimolando la sensibilità.
Il dubbio che potrebbe venire alla mente è però il seguente: come può essere che il perossido, in così piccole quantità, riesca a eliminare le macchie senza abradere lo smalto? Molto semplice, la striscia, a contatto con i denti, rilascia ossigeno, che va a penetrare proprio nella dentina.
A questo punto riesce a scomporre in molecole semplice, incolore, quelle delle macchie, fortemente colorate, eliminando il problema. L’azione è molto delicata, per cui non correrete alcun rischio di svegliare la vostra sensibilità dentale!
Come applicarle correttamente
Se non si desidera avere effetti collaterali, è necessario prendere qualche precauzione, in modo da non ritrovarsi con un problema in più da risolvere. Quindi, quale procedura seguire e come applicare le strisce? Prima di tutto, è opportuno lavare i denti almeno mezz’ora prima di applicarle, così da eliminare i batteri e consentire alla saliva di rimuovere il fluoruro.
Prendiamo poi le strisce e leggiamo bene le istruzioni: ogni marchio può aver infatti inserito delle indicazioni precise, che possono allontanare il rischio di effetti collaterali. Verificherete così se dovrete tenerle su per 15 minuti o mezz’ora: quando siete sicuri della tempistica, ponetele sulle due arcate e aspettate con pazienza.
Naturalmente, se avvertite fastidio durante l’operazione, è preferibile rimuoverle, in quanto ognuno ha la propria sensibilità. In caso contrario, potrete attendere il tempo indicato: non tenetele su più del previsto, anche perché l’effetto sbiancante non aumenterà.
A questo punto è sempre opportuno fare riferimento a quello che il marchio consiglia: una volta rimosse potrete lavare i denti, se viene così consigliato, oppure dover aspettare un po’ di tempo prima di poter venire a contatto con l’acqua.
I risultati
A differenza di quanto accade dopo lo sbiancamento dal dentista, per ottenere un buon risultato con le strisce bisogna avere pazienza. Per le macchie meno ostinate bastano anche due o tre giorni, mentre per quelle più scure è consigliabile ripetere il trattamento per almeno due settimane, con due applicazioni al giorno.
I denti vengono chiariti di almeno tre o quattro toni, con risultati molto graditi dalla maggior parte degli utenti. Certo, se siete fumatori accaniti o grandi consumatori di bevande come il tè o il caffè, potreste aver bisogno di un trattamento prolungato. In ogni caso, è bene mantenere una corretta igiene orale, usando non solo lo spazzolino ma anche il filo interdentale.
Per scegliere poi le strisce migliori per le vostre esigenze, dare un’occhiata alle recensioni degli utenti che le hanno provate in precedenza non può che essere un aiuto in più.
Le controindicazioni
Come accade per tutti i trattamenti con agenti abrasivi, anche le strisce sbiancanti possono però comportare degli effetti indesiderati, soprattutto in alcuni soggetti. Pensiamo prima di tutto ai ragazzi al di sotto dei 16 anni, che non hanno la dentatura sviluppata totalmente e ai quali potrebbe venire una brutta irritazione alla polpa a causa del perossido.
Devono fare attenzione anche coloro che hanno malattie gengivali, carie o le radici in bella mostra, in quanto potrebbero fare più male che bene ai propri denti. Inoltre chi ha protesi, come le corone o i ponti, deve ricordare che queste parti non possono essere sbiancate, per cui le strisce non dovranno esservi applicate.
Un’ulteriore accortezza è quella di collocare il prodotto in maniera adeguata, in modo da non far fuoriuscire il perossido, per esempio, sulle gengive, che potrebbero irritarsi con molta facilità.