L’ESTORSIONE NEL DNA. Fa sesso col prete, poi lo ricatta e gli “scuce” 42mila euro. In carcere madre e figlio

10 Dicembre 2018 - 19:50

PARETE – Fece sesso con un sacerdote poi iniziò a ricattarlo, chiedendo soldi in cambio del suo silenzio. Oggi, è stata condannata a 2 anni e 4 mesi Loredana M., classe ’66, di Qualiano accusata di aver estorto denaro a un prete di Isernia con cui aveva intrattenuto rapporti di natura sessuale. La donna ha ricevuto un’ordine di carcerazione per residuo di pena proprio mentre il figlio, Renato Mussolino, classe ’86, veniva arrestato su ordine della DDA con l’accusa di aver tentato di estorcere 20mila euro a un imprenditore di Giugliano per conto del clan.

All’epoca dei fatti, il prete pagò in totale 42mila euro prima di decidere di rivolgersi alle forze dell’ordine e raccontare tutto. Il prelato guidava una parrocchia in provincia di Isernia, e precedentemente era stato anche parroco a Parete, dove
incontrò una donna, originaria di Qualiano ma residente da tempo in provincia di Isernia, con la quale coltivò pian piano un rapporto intimo. La ragazza, dopo la fine della relazione, iniziò però a minacciarlo tramite telefonate ed sms: “Se non mi dai i
soldi racconto a tutti quello che è successo tra noi”, diceva la donna, costringendo il prete a sborsare fior di quattrini attraverso ricariche Postpay. Alle richieste estorsive si unì anche un’altra donna facendosi ricaricare anch’ella la carta prepagata. A quel punto il sacerdote, che aveva consegnato ai due, in tutto, ben 42mila euro, non ce l’ha fece più e li denunciò.