L’INTERVISTA. Lucrezia Cicia: “Mio figlio, i miei uomini. L’amore per la politica a cui voglio tornare”

11 Dicembre 2024 - 16:51

L’ex consigliera comunale parla a 360 gradi della sua vita e dell’impegno pubblico e sociale a cui annuncia di voler ritornare. “Quando! Una piccola sorpresa per i miei amici”

CASERTA (g. g.) – Segmenti. Ognuno vissuto tutto di un fiato. Perché un segmento è un segmento. Pura scienza geometrica. Nasce e inevitabilmente finisce. Vive chi, dal suo orlo, è in grado di saltare subito su un altro, chi non è in grado si avvolge nell’oblio della terra di nessuno. Lucrezia Cicia considera la sua vita un insieme di segmenti. È anche fatalista e, per questo, preferisce i segmenti marcati e intensi rispetto alle linee rette, che rassicurano tanti, ma noiose per alcuni nel loro essere infinite, ma anche infinitamente scontate.

Allora, Lucrezia, qual è il tuo segmento di oggi? “Quello di mio figlio. Guarda, non è una risposta scontata. Un figlio non è solo amore per definizione. Un figlio è emozione quotidiana, adrenalina che non sfuma e non si consuma. È motivazione che si rinnova continuamente. In un figlio, una persona, una mamma o un padre misurano la qualità della loro vita e la capacità di esistere con una vita di qualità. Ma un figlio è più di un diamante e quindi, come dice lo slogan della famosa pubblicità, è per sempre”.

Scusa, cosa c’entra questo con il segmento che nasce e finisce? “Diciamo che io uso la metafora del segmento per estrapolarne una parte, quella dell’intensità della traccia che rappresenta il piacere di vivere in maniera sostanziosa, da attori del proprio destino. Ma un figlio è un figlio non scherziamo. In questo caso, nessuna metafora è calzante. Il figlio è carne che sta lì davanti a te o nella tua testa ogni giorno ogni minuto. È vita, è la mia vita. Non sta né nei segmenti né nelle rette. Semplicemente è.”

Mamma e basta? “Dai, non ci credo. “Non ho detto questo. Mio figlio ha 23 anni, si è appena laureato e sta costruendo la sua vita. Io lo seguo provando a non essere invadente ma il fatto che lui sia ormai una persona adulta, aiuta anche me a dedicarmi alla cura di qualche mio interesse, di qualche mia passione.”

Oh, io ho una reputazione peculiare di cattivo, di implacabile da difendere. Per cui, e sono io a intervistarti, la domanda te la devo fare togliamoci il dente: sei stata e in parte sei ancora, nella percezione di tanti, lo confesso anche nella mia, la “gran figa” di Caserta. Ti sta stretta questa immagine? “Ecco perché mi piacciono i segmenti. Non rinnego nulla. A quale donna non piace piacere? Quelle che sostengono il contrario, sono delle ipocrite. Riconosco che questa mia immagine sia stata, paradossalmente più respingente che aggregante, nel senso che mi ha fatto perdere, forse, la possibilità di misurarmi, per un lungo periodo, con persone più profonde rispetto a quelle con cui normalmente mi rapportavo. Ma credo, comunque, di aver dato prova a me stessa e a quelli che mi hanno conosciuta veramente, di guardare alla vita in maniera seria, mettendoci dentro tante cose, a partire dalla responsabilità che avverto e credo di dimostrare ogni giorno per i miei affetti più cari e per gli amici veri. Come cantava quel motivetto? Donne, donne, oltre alle gambe c’è di più o una cosa del genere, no?

Dato che ci troviamo in tema, Jovanotti, in una sua canzone in cui si autointervistava, a un certo punto si domanda “innamorato”? Vabbè, ho capito dove vuoi andare a parare. No, non sono innamorata. Pero, rispetto alle mie relazioni, sono appagata, forse addirittura felice. Sono stata con uomini di gran valore, veri talenti nella loro professione. Ognuno mi ha lasciato esperienze, ognuno ha disegnato vita per me e per questo nutro grande riconoscenza nei loro confronti. Spero di essere stata in grado anche io di lasciare su di loro tracce di esperienza, azioni di disponibilità e di solidarietà attive e, dunque, positive.”

Lucrezia, hai quasi 50 anni. “Non ci provare, 49…”

Capirai stiamo li.Come ti vedi tra un anno quando i 50 saranno 50 anche per l’anagrafe? “Impegnata, , densa, fresca nella mia vita che voglio dedicare alla conoscenza dei problemi della gente. Soprattutto ora che anche io affronto un problema di salute.”

Non te l’ho domandato, ma dato che ne parli tu… No problem. La frase può sembrare rituale, ma è quella adatta. Soffro di un problema neurologico che mi infligge dolori e sofferenze fisiche. Una volta al mese vado a Milano per sottopormi a terapie impegnative e dolorose. Ma il dolore, ecco la frase di cui parlavo, non riesce a sovrastare la mia voglia di vivere. Di vivere con mio figlio, per mio figlio, con i miei amici, per i miei amici. Mi ritengo fortunata ad avere un carattere simile. Rende la salute un fatto, tutto sommato un normale fatto della vita. Un fatto che ci sta e per il quale è inutile, anzi sbagliato, piangersi addosso o maledire la sfortuna. La malattia mi ha condotta ancora più vicina ai problemi del prossimo”.

Scusami il cinismo, ma fa parte del mio mestiere. Mi sa che questi discorsi ok, te lo dico: mi sa mi sa che ritornerai alla politica. “Francamente mi piacerebbe ritornare a farla. L’esperienza vissuta da consigliera comunale a Caserta, la candidatura alla Regione di cui sono rimasta contenta e rispetto alla quale non ho mai recriminato suo pochissimi voti che mi hanno separato da un seggio in Consiglio Regionale, mi hanno portato vicina ai problemi di tante persone e questo mi ha fatto maturare tanto. Persone che hanno grandi sacrifici per superare le avversità, che vivono a testa alta. Questa gente meriterebbe un contatto quotidiano con chi la rappresenta. Un contatto onesto, creativo e in grado di rendere palmare la laboriosità del rappresentante, finalizzandola a non far pentire mai il rappresentato di averti scelta nella cabina elettorale. Ecco perché dico che il mio problema di salute, che costituisce incardina in me una nuova conoscenza sui cruciali temi del diritto alla salute, mi fa sentire più completa, più preparata a dare eventualmente, un contributo”.

Nel 2018 hai corso alle elezioni politiche. Come ti è venuto in testa di sottoporti a quel bagno di sangue di fronte al previsto plebiscito grillino? “Vedi? Ho fatto cose che suscitano dubbi, che possono sorprendere anche te che non mi hai mai dato, sbagliando, grande credito come persona in grado di far politica con serietà e impegno. Nel 2018 mi sono candidata perché me lo hanno chiesto persone che stimavo e il partito in cui avevo sempre militato. Mi è bastato per dire sì pur sapendo di non avere nessuna possibilità di elezione. Come lo chiamate voi giornalisti che parlate bene? Spirito di servizio? Sì, mi sono candidata per spirito di servizio“.

Oh, mo’ non ti allargare. Come disse il marchese del Grillo, “me stai a cojona’?” Piuttosto, militerai ancora nel centrodestra o ti sposti? “Sicuramente nel centrodestra. È l’area politica in cui ho sempre militato e nei cui valori mi sono sempre riconosciuta e mi riconosco”.

C’è già una data e il nome di un partito, per il ri – debutto? “Un’idea ce l’ho, ma quel giorno voglio fare una sorpresa ai miei amici. Per cui, non dico niente”.

Buona fortuna.