MARCIANISE. L’architetto Giuseppe Barbato, ucciso a 46 anni da un arresto cardiocircolatorio, aveva la febbre e la tosse da due giorni. Ora si aspetta l’esito del TAMPONE COVID
25 Maggio 2020 - 11:01
Emergono particolari più precisi sulla drammatica fine del professionista. I congiunti avevano pensato quando hanno chiamato i soccorsi ad un abbassamento di pressione. Invece….
MARCIANISE – La chiamata in ospedale è partita ieri sera dall’abitazione dell’architetto Giuseppe Barbato di Marcianise verso le 20. I familiari hanno chiesto l’intervento dei sanitari per quello che a loro appariva come un abbassamento di pressione con conseguente collasso. La realtà, purtroppo, era un’altra. Quando è arrivato il 118 ha trovato una situazione ben diversa da quella ipotizzata per una persona di soli 46 anni, qual era l’architetto Barbato.
Il paziente era già in arresto cardiocircolatorio e purtroppo per lui non c’è stato niente da fare. Il dettaglio emerso e che possiamo dare per ufficiale è che Barbato aveva febbre e tosse da almeno due giorni. Di qui la decisione immediata di sottoporre il cadavere a tampone per verificare se quei sintomi, molto simili a quelli del covid, significassero che il professionista avesse contratto il coronavirus.