MARCIANISE. Omicidi nella guerra tra “Mazzacane” e “Quaqquaroni”. Chiesto l’ergastolo per il boss Domenico Belforte
27 Maggio 2020 - 14:37
MARCIANISE (t.p.) – Sono sette le richieste di condanne presentate questa mattina dal pubblico ministero della Dda di Napoli Luigi Landolfi, riguardanti il processo per il duplice omicidio di Giuseppe Farina e Giovanni Battista Russo, 75 anni, detto “O‘ Pechinese” ed assassinato il 9 gennaio 1997 durante una guerra tra i clan Belforte Mazzacane e i Piccolo Quaqquaroni.
Il Pm Landolfi ha invocato l’ergastolo per il boss Domenico Belforte. Inoltre, sono stati chiesti 20 anni di carcere per Salvatore Belforte, 30 anni per Gennaro Buonanno, di 71 anni; 12 anni per Bruno Buttone, 20 anni per Luigi Trombetta, 64enne; 30 anni per Pasquale Cirillo, 49enne e 30 anni per Felice Lauritano. Nel collegio difensivo gli avvocati Franco Liguori, Angelo Raucci, Salvatore Piccolo.
Nello specifico, per quanto riguarda l’omicidio di “O’ pechinese“, i quattro avrebbero avuto ruoli diversi: il Belforte, quello di mandante; il Buonanno, quello di fornitore di armi; il Cirillo, quello di esecutore materiale (assieme a Bruno Buttone, oggi collaboratore di giustizia); ed il Trombetta come “specchiettista” di quell’omicidio.
L’omicidio maturò in quanto O’ pechinese era affiliato al clan Piccolo, mentre il figlio Mario, a sua volta elemento di spicco dei Quaqquaroni divenne poi a sua volta collaboratore di giustizia. Importanti sono state le dichiarazioni per entrambi i delitti le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.