MARCIANISE. Scottano le nomine del Comune nell’Asi e nell’ex Consorzio Idrico. In Commissione gira un ridicolo regolamento che viola rozzamente la norma del Testo Unico degli Enti Locali

7 Ottobre 2023 - 17:28

Dieci articoli che, a nostro avviso, dovrebbero essere ridotti in una pallottola di carta da cestinare immediatamente e vi spieghiamo il perché

MARCIANISE – (g.g.) Gira un documento strano tra i Consiglieri Comunali che compongono la Prima Commissione. Strano è un aggettivo che ci permettiamo di utilizzare noi, nel momento in cui completiamo la lettura dei 10 articoli che lo compongono. La maggioranza-non maggioranza, che sostiene il sindaco Antonio Trombetta, per gli amici Tonino, afferma che quel documento dovrà diventare il nuovo regolamento per la nomina dei rappresentanti del Comune di Marcianise negli enti pubblici esterni di cui lo stesso Comune è parte. Giusto per fare un paio di esempi, da questo regolamento dovrebbe venir fuori la procedura da seguire per la nomina del rappresentante all’interno del Consiglio Generale del Consorzio Aree di Sviluppo Industriale, pardon immobiliare della provincia di Caserta, diversamente definito come Asi, e quello che, con modalità che ancora non abbiamo avuto il tempo di approfondire, attraverso un sistema di quadranti geografici non meglio precisati (ne ha parlato qualche volta Giovanni Zannini, mandando messaggi a chi ritiene che Marcianise possa essere determinante nella vita futura di questo ente) dovrà rappresentare questo Comune negli organismi di Idrico Terra di Lavoro spa nato a nostro avviso illegalmente, così come abbiamo spiegato centinaia di volte, sulle ceneri pardon sulla monnezza incenerita del turpe Consorzio Idrico di Terra di Lavoro.

Francamente, leggendo questi 10 articoli, non abbiamo capito a cosa serva redigere un regolamento da approvare prima in commissione e poi in consiglio comunale. O meglio, lo abbiamo capito quando ci siamo fatti due risate nel cercare inutilmente al suo interno un caposaldo della normativa in proposito.

 Non serve, infatti, un regolamento perché la disciplina della procedura è agevolmente assorbibile dall’articolo 42 comma 2 lettera M, del Testo Unico Enti Locali o Tuel che dir si voglia, decreto legislativo 267 del 01/08/2000

Chi vuol conoscere e vuole anche capire come dovrebbe funzionare un’amministrazione comunale non può prescindere dall’acquisizione cognitiva degli articoli del Tuel riguardanti i vari organi. Deve conoscere quello che stabilisce poteri e prerogative dei sindaci, poi quello che stabilisce poteri e prerogative di una giunta comunale, poi quelli che stabiliscono i perimetri di azione degli organismi di controllo, a partire dai revisori dei conti e proseguendo con il cosiddetto Oiv un tempo chiamato Nucleo di Valutazione. Ma soprattutto deve conoscere a memoria l’impegnativo articolo 42 che disciplina tutti i poteri, tutte le prerogative, tutte le funzioni del consiglio comunale.

Noi conosciamo benissimo ognuno di questi articoli. Non per infusione dello Spirito Santo ma perché abbiamo studiato, ci siamo posti il problema delle conoscenza/cognizione nel momento in cui, nel nostro racconto giornalistico quotidiano, riteniamo che sia importante fornire ai nostri lettori informazioni, valutazioni, considerazioni su come funzionino (male) i comuni di questa provincia.

 Non sappiamo se i componenti della prima commissione abbiano fatto lo stesso. Se lo avessero fatto, però, non sarebbe venuta fuori la bozza del regolamento sulle nomine degli enti partecipati dal comune che sta girando in questi giorni. Come abbiamo già detto, mai come in questo caso, un regolamento non serve a un tubo se non a eludere, a violare ciò che prevede una norma di legge che essendo tale, per una banalissima ed elementare questione gerarchia delle fonti, va rispettato pedissequamente senza se e senza ma.

Recita l’articolo 42 comma 2 lettera M, del Tuel decreto legislativo 267/2000 tra le competenze di ogni consiglio comunale c’è “definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, nonché nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende ed istituzioni ad esso espressamente riservata dalla legge.”

Per carità di patria non vi pubblichiamo – ma eventualmente lo potremmo fare – se risulterà necessario nei prossimi giorni – il testo integrale di questa bozza di regolamento che sta girando tra i componenti della prima commissione consiliare. Una vera e propria ciofeca. A leggere bene le prime righe, però, uno può anche essere portato a pensare che ci sia malafede in chi lo ha redatto dentro alla commissione ma probabilmente fuori da questa, in qualche ufficio dove opera qualche dirigente che, per essere più realista del re, con chi comanda in questo momento a Marcianise, colleziona una cazzata dietro l’altra.

Possibile malafede perché si parte, infatti, da un’impostazione ortodossa. E’ scritto che questo regolamento serve a stabilire le regole procedurali per le nomine di competenza del sindaco e per quelle di competenza del consiglio comunale. In pratica, un copia e incolla della premessa contenuta nell’articolo 42 comma 2 del Tuel.

Successivamente, però scompare ogni riferimento alle procedure relative alle nomine di competenza del consiglio comunale, e si parla, pardon si scrive solo di quelle riguardanti il sindaco.

Ma il problema non è questo: perché se è vero come è vero che, come abbiamo scritto, nessun riferimento viene fatto alle procedure riguardanti le nomine quando queste sono diretta funzione del consiglio comunale sempre ai sensi dell’articolo 42 comma 2 lettera M, è anche vero – e questo è un fatto che se non vogliamo chiamare gravissimo dobbiamo definire ridicolo – che viene ignorata totalmente la polpa del comma 2 dell’articolo 42 costituita proprio dalla lettere M: il sindaco nelle nomine che riguardano la sua potestà, sulle nomine relative alla sua potestà non si può muovere ex novo, inaugurando  da se un meccanismo procedurale che nasce nel momento esatto in cui lo stesso sindaco comincia ad esaminare, ad esempio, le candidature e i curricula. Il sindaco potrà far partire il processo di attuazione di una sua potestà solo quando si sarà adempiuto al dettato della lettera M del comma 2 dell’articolo 42, cioè quando il consiglio comunale avrà definito gli indirizzi –la legge usa la parola definito senza alcuna possibilità di deroga – di cui il sindaco dovrà tener conto nella fase di esplicazione della funzione di potestà.

Per cui, cari consiglieri comunali della prima commissione, appallottolate questi due fogli della bozza di regolamento e buttateli nel cestino oppure rimandateli scrivendo il verso di pernacchia nello stesso ufficio del dirigente o della dirigente che ve lo ha recapitato, perché in questo caso un regolamento non serve. Un regolamento non viene neppure richiesto dal Tuel che fornisce tutte le indicazioni, tutti i contenuti normativi a cui attenersi.

Ritornando al discorso, dunque, dell’Asi e dell’ex Consorzio Idrico prima si riunisce il consiglio comunale, pratica  a cui il sindaco Tonino Trombetta sembra essere allergico e a cui invece il Presidente del Consiglio Comunale Antimo Zarrillo, il quale sembra dormire sogni tranquilli non comprendendo che la sua carica tutto dovrebbe essere eccetto che una propaggine di quella sindacale. Zarrillo  dovrebbe richiamare indirettamente il sindaco all’ordine,  magari scrivendo una lettera ufficiale al Presidente della Prima Commissione. La procedura è indiscutibile: prima il consiglio approva gli indirizzi successivamente, tenendo conto di questi il sindaco potrebbe procedere, affidando semmai al regolamento solo, la parte pratica dell’approdo finale della sua potestà alla nomina del rappresentante del Comune di Marcianise nel consiglio generale dell’Asi e di un altro rappresentante, stavolta all’interno degli organismi dell’ex Consorzio Idrico, oggi Idrico Terra di Lavoro spa