MONDRAGONE. CONTAGIO COVID. Asintomatici trasferiti nell’ospedale di MADDALONI, c’è l’esposto in Procura
26 Giugno 2020 - 15:00
MONDRAGONE – Alcuni abitanti dei Palazzi Cirio di MONDRAGONE positivi al Covid-19 “sono risultati asintomatici, ma anziche’ essere posti in isolamento ed osservazione nel proprio domicilio, come da protocollo adottato durante tutta l’emergenza sanitaria, sono stati trasferiti e ricoverati all’ospedale di Maddaloni, individuato come centro Covid. È un trasferimento incomprensibile che ha provocato la saturazione dell’ospedale di Maddaloni, ha creato non poche difficolta’ al personale medico-sanitario di quel nosocomio e ha generato una comprensibile reazione degli abitanti della zona. Gli stessi, pur non potendo lasciare le proprie abitazioni, si sono spontaneamente riuniti ed hanno inscenato una pubblica manifestazione di protesta lungo le principali arterie cittadine“.
È quanto si legge in un esposto che l’associazione MONDRAGONE Bene Comune ha inviato alla procura di Santa Maria Capua Vetere. Nel documento si legge che quella degli abitanti dei Palazzi Cirio e’ stata una “pacifica dimostrazione di protesta sia contro i trasferimenti degli asintomatici nell’ospedale di Maddaloni, tra l’altro non facilmente raggiungibile da MONDRAGONE con i mezzi pubblici, sia per la mancata attivazione da parte del Comune dei necessari servizi di welfare e di aiuto per le famiglie del sito sottoposto a cordone sanitario. Manifestazione che a sua volta ha innescato, soprattutto via social, pericolose reazioni di intolleranza da parte di altri cittadini“.
La decisione di ricoverare gli asintomatici risulta “incomprensibile – sostiene l’associazione – e potrebbe risultare gravemente lesiva dei diritti dei cittadini coinvolti, oltre che appalesarsi eventualmente per i tratti di intolleranza, disparita’ di trattamento e di abuso“.
MONDRAGONE Bene Comune ha “contestato e denunciato da tempo le modalita’ con le quali l’amministrazione comunale ha affrontato l’emergenza sanitaria in citta’ e le condizioni degli abitanti dei 5 palazzi dichiarati poi “zona rossa“,