Muore don Salvatore, il prete casertano cacciato dalla Chiesa dopo aver denunciato un giro di sesso e droga

1 Novembre 2025 - 11:35

La situazione precipitò in occasione di un incontro ecumenico a Casapesenna, quando una foto lo ritrasse con una mitra in testa – sebbene non si trattasse di paramenti ortodossi – scatenando accuse di scisma

CASERTA – Si sono celebrati ieri i funerali di don Salvatore Zagaria, sacerdote la cui vicenda è rimasta emblematica per il caso di “scomunica stampa” che lo ha travolto senza che mai gli venisse formalmente notificato un provvedimento canonico. La chiesa di Badia Pozzeveri ad Altopascio non è riuscita a contenere la folla giunta da tutta Italia.

La parabola di don Zagaria è segnata da un intricato caso giudiziario canonico. Tutto ebbe inizio nel 2009 quando, come superiore in diocesi di Isernia, denunciò ai Carabinieri di Sesto Campano un sacerdote della sua comunità noto per partecipare a orge, uso di droghe e alcol. Paradossalmente, fu proprio don Zagaria a subire ritorsioni, mentre il sacerdote denunciato non fu mai investigato dalla Chiesa.

La situazione precipitò in occasione di un incontro ecumenico a Casapesenna, quando una foto lo ritrasse con una mitra in testa – sebbene non si trattasse di paramenti ortodossi – scatenando accuse di scisma. L’allora vescovo Valentino Di Cerbo firmò una nota di “scomunica” che don Zagaria sostenne di non aver mai ricevuto ufficialmente. I legali Sergio Cavaliere e Mauro Iavarone, durante le loro indagini, scoprirono che presso la Congregazione per la Vita Consacrata don Zagaria risultava ancora regolarmente sacerdote nel 2018. Prova che, a loro dire, dimostrerebbe l’inesistenza della scomunica formale.

L’episodio più drammatico si consumò quando il vescovo Orazio Piazza, succeduto a Di Cerbo, allontanò pubblicamente don Zagaria dalla Cattedrale di Piedimonte Matese definendolo “scomunicato”, atto che portò il sacerdote a denunciare il presule per ingiurie. “Desidero solo continuare a fare il sacerdote, che è quello per cui sono nato”, dichiarò allora don Zagaria. Tra i presenti alle esequie, oltre alle Guardie d’Onore dei Templari di San Bernardo di Chiaravalle, spiccavano padre Fabiano Montanaro e l’avvocato Iavarone, artefici della revoca della scomunica da parte del vescovo di Lucca. Assenti i rappresentanti delle diocesi di Alife-Caiazzo, nonostante la recente offerta del vescovo Crulli di riammetterlo come laico.

Gli interventi durante la cerimonia hanno più volte sottolineato le contraddizioni di una vicenda che ha privato la Chiesa di un sacerdote che, fino all’ultimo, ha mantenuto la sua vocazione nonostante il calvario giudiziario e umano. Don Salvatore Zagaria riposa ora nel cimitero di Marginone, ad Altopascio.