MUSEO CAMPANO DI CAPUA. Rosalia Santoro è la nuova presidente

23 Gennaio 2021 - 18:05

Nominata da Giorgio Magliocca, è laureata in Lettere Classiche e spcializzata in archeologia, beni culturali e storia della chiesa. E’ la moglie dell’imprenditore Nicola Turco

 

CAPUA – (g.g.) Tra le molte qualità che possiede, da donna intelligente e preparata, qual è senza ombra di dubbio, ce n’è una che prevale sulle altre: la pazienza con cui, grazie alle insondabili ragioni dell’amore, sopporta il proprio consorte, quel simpaticissimo mattacchione di Nicola Turco, pirotecnico imprenditore, oggi impegnato principalmente nel settore dei media.

Scherzi a parte, Rosalia Santoro è un caso tipico di persona che elargisce fortuna a chi ha avuto la possibilità di averla vicino, così com’è capitato al mio amico e già citato Nicola Turco.

Per cui, non possiamo non complimentarci con lei per il prestigioso incarico ricevuto da Giorgio Magliocca che l’ha nominata presidente del Museo Campano di Capua, cioè di una delle istituzioni culturali più importanti della nostra provincia e dell’intera regione.

Rosalia Santoro mette, dunque, totalmente a valore, la laurea molto solida, conseguita con il vecchio ordinamento, all’università Federico II di Napoli in Lettere Classiche e le specializzazioni in archeologia, beni culturali e storia della chiesa.

Raro vedere che, ogni tanto, la politica metta una persona a capo di un ente o di un’istituzione che vada ad occuparsi  di cose e fatti direttamente connessi agli studi, alla formazione universitaria del prescelto o della prescelta.

Tornerà buono, a Rosalia Santoro, anche il master excutive in project management, conseguito qualche anno fa e che  le consentirà di affrontare il tema cruciale, nodale della valorizzazione del Museo come prodotto dinamico e non più solo stanziale, come promotore di saperi in grado di relazionarsi quotidianamente alle tante possibilità offerte dall’interazione digitale.

Inutile negare che chi scrive ha maturato nel tempo una significativa stima ed altrettanta considerazione rispetto ad una persona che molto si è impegnata accanto al marito, nell’impresa, ai limiti dell’impossibile che poi si è dimostrata proprio impossibile, e non certo per colpa dei coniugi Turco-Santoro, di portare la pallavolo che conta a Caserta. Un impegno associato a quello, ugualmente gravoso, di sviluppare Teleprima con diversi canali televisivi, avendola rilevata in una condizione di fallimento.

Per cui non possiamo non complimentarci con Rosalia Santoro, augurandole di poter realizzare qualcosa di utile allo sviluppo culturale di questa terra che continua a non rendersi conto che con la cultura si cresce e si mangia pure. Si mangia, nel senso di produzione di onestissimo reddito, di onestissimi posti di lavoro, di onestissima ricchezza e non nell’altro senso che, invece, è altamente sviluppato soprattutto negli uffici delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali in particolare.