Napoli-Bari, azienda calabrese lascia il cantiere di Dugenta

3 Settembre 2020 - 12:21

REGIONALE – L’A.B.S.Ing srl, azienda edile di proprieta’ dell’imprenditore di Reggio Calabria Antonino Serrano’, si appresta a lasciare il cantiere della Tav Napoli-Bari, tratto Cancello-Frasso Telesino, dove operava in subappalto; per 40 lavoratori a tempo indeterminato, si potrebbe aprire il ricorso ad ammortizzatori sociali, su cui sono al lavoro i sindacati; piu’ complicata la situazione per un’altra ventina di operai i cui contratti sono scaduti tra fine luglio ed inizio agosto, che per ora restano a casa e potrebbero rientrare nell’azienda che sostituira’ l’Absing. La decisione della societa’ calabrese, la piu’ grande subappaltrice del Consorzio Cft che sta eseguendo i lavori nel tratto dell’Alta Velocita’ che attraversa alcuni comuni delle province di CASERTA e Benevento, e’ stata gia’ comunicata qualche giorno fa ai lavoratori e ai loro rappresentanti.

La risoluzione contrattuale non e’ ancora stata ufficializzata, ma non sembrerebbe comunque collegata all’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che il 28 luglio scorso aveva portato in carcere per reati di ‘ndrangheta il 37enne Girolamo Bruzzese, dipendente dell’A.b.s.ing, che fu arrestato dai carabinieri negli alloggi degli operai, ubicati nel campobase di Dugenta (Benevento).

Nei mesi scorsi le prefetture di CASERTA e Benevento avevano attuato un costante monitoraggio sui lavori del cantiere, cosi’ come previsto dal protocollo d’intesa siglato nel 2018 dalle due prefetture, dall’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e dai sindacati con lo scopo di scongiurare i rischi di infiltrazioni mafiose; piu’ volte il personale della Direzione Investigativa Antimafia ha effettuato accessi nel cantiere.