Nel 2018 export in Campania a +2,1%: prima tra le regioni del Sud
23 Ottobre 2019 - 09:35
In Campania l’export cresce di anno in anno, collocandosi nel 2018 in testa alla classifica delle regioni del Sud-Italia e in nona posizione rispetto al resto del paese. La quantità di prodotti (territoriali e non solo) venduti all’estero è cresciuta infatti del 2,1% solo lo scorso anno, continuando un lungo trend positivo che perdura già da diverso tempo e pare sia destinato a durare. Questo, perché alcuni dei prodotti alimentari tipicamente campani più venduti all’estero (vino, olio e mozzarelle) non saranno colpiti dai nuovi dazi, come invece accadrà per pecorino romano, provolone e parmigiano.
Nel 2018 l’export campano aumenta del 2,1%
Conta 10,8 miliardi di euro il totale dei prodotti campani venduti all’estero nel 2018, con un incremento, come accennato poco sopra, del 2,1% rispetto all’anno precedente. Di questi più di un quarto, ovvero 2,7 miliardi di euro, sono suddivisi tra cibo e bevande che, da sole, contano per ben lo 0,9% dell’incremento totale. Crescono inoltre le esportazioni anche per quanto riguarda il settore della farmaceutica, che segna un +7,4%, e quello delle apparecchiature elettriche, che arriva a contare un +8,1%. Al vertice di questa classifica troviamo però i mezzi di trasporto e i manufatti in metallo che costituiscono, se messi assieme, la metà delle vendite all’estero.
Ma quali sono i paesi che apprezzano di più i prodotti campani? In genere, dipende dai diversi comparti. Cina e Repubblica Ceca infatti importano soprattutto prodotti farmaceutici, mentre invece Giappone e Brasile si distinguono per aver aumentato gli acquisti di prodotti alimentari e bevande. Polonia e Corea del Sud si sono distinte nell’acquisto di apparecchi elettrici mentre, infine, i mezzi di trasporto vanno soprattutto in Francia.
Dazi, esclusi mozzarella, olio e vino
A frenare questa scalata, fortunatamente non è arrivata la tanto temuta scure dei dazi americani, che si temeva andasse a colpire tre prodotti tipici per eccellenza. Si tratta di olio, vino e mozzarelle, che non saranno quindi oggetto di aumenti, a differenza di altri prodotti tipici italiani che invece non sono stati altrettanto fortunati. La guerra dei dazi tra Europa e America infatti sta preoccupando notevolmente le nostre aziende esportatrici e in particolare quelle campane, che esportano in America merci per circa 400 milioni l’anno.
A preoccupare, d’altronde, era proprio il settore dei latticini che più di tutti avrebbe subito un duro colpo. Attualmente infatti vanno in America 9 milioni di mozzarelle che, per arrivare in condizioni ottimali, vengono esportate solo con mezzi aerei. E il solo trasporto, sul costo finale, conta circa 25 euro per ogni chilo inviato.
Esportare prodotti tipici: alcuni consigli
Nel frattempo, aumentano in Campania le aziende che si stanno organizzando per cominciare a esportare i propri prodotti, soprattutto se si parla di alimenti tipici. Per poterlo fare, tuttavia, esistono precise regole da seguire. Innanzi tutto, se si decide di esportare prodotti alimentari, la prima cosa da fare è organizzare al meglio i trasporti affidandosi ad agenzie che, come Blissmoving, sono da tempo specializzate nella logistica integrata, trovando quindi un partner affidabile a cui far trasportare a propria merce.
In secondo luogo, è necessario puntare molto sulla propria immagine perché chi acquista il Made in Italy vuole la garanzia che il prodotto sia buono e originale, magari anche con una bella storia alle spalle. Proprio da questo punto di vista, il marketing aziendale è da curare con estrema attenzione, in modo che sappia far sentire chi acquista partecipe della vita dell’azienda e dei suoi valori. Infine, è bene ricordare di comunicare in maniera più chiara possibile la tipicità del prodotto, dimostrando sia la sua autenticità, che le sue radici storiche e culturali.
La Campania sta vivendo in questo momento un periodo di grande crescita, soprattutto per quanto riguarda l’apprezzamento dei suoi prodotti all’estero: potrebbe essere quindi il momento giusto per sfruttare le opportunità provenienti da questo settore.