OSPEDALE DI CASERTA. Perché il Dg Gubitosa fa melina e tiene bloccata la graduatoria dei capisala? “A voler pensar male, qualche volta ci si indovina”

6 Ottobre 2021 - 17:19

Leggete questo articolo e vi renderete conto di quale sia il livello di illogicità e di negazione dei diritti attuati solo e solamente perché un tipo di autorità, ciecamente espressa, può permettere a un dirigente di decidere discrezionalmente. Intanto, la citata graduatoria il 30 aprile scadrà. E dunque…

 

 

 

 

CASERTA (G.G.) – Non sappiamo se il direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, Gaetano Gubitosa, abbia compiuto studi giuridici. Riteniamo di sì. Sappiamo che in passato era arruolato nei ranghi della Guardia di Finanza.

Ma ammesso e non concesso che non sia laureato in Giurisprudenza, e onestamente non ci va di andare a consultare curricula che lasciano il tempo che trovano, anche studi di tipo economico comprendono alcuni esami di diritto.

Insomma, Gubitosa, dovrebbe essere attrezzato per ben comprendere il significato di un termine coniato nel linguaggio giuridico e poi adattato anche ad altri contesti.

La parola in questione è “surrettizio”. In poche parole, perché poi le cose bisogna spiegarle con semplicità, uno esprime dei discorsi, delle posizioni, delle azioni, ma in realtà il suo obiettivo non è quello enunciato, ma un altro non illustrato, non reso pubblico, che si tende a raggiungere proprio attraverso l’uso distorto di quel che si dice ufficialmente.

Andiamo al sodo. Il direttore generale Gaetano Gubitosa governa un’azienda ospedaliera rimasta orfana, per varie vicissitudini (pensionamenti, decessi, ecc.) di 10 capisala che, com’è noto, sono le figure apicali di ogni unità operativa complessa del settore infermieristico e anche degli Oss.

Questi posti sono coperti, temporaneamente e un po’ alla buona, da personale individuato fondamentalmente dai direttori di queste unità operative complesse, cioè dai primari.

Ma sono solo facenti funzione.

La maggior parte di loro, a dirla tutta, il grado di caposala lo posseggono, visto e considerato che il loro nome risulta tra gli idonei del concorso interno che a suo tempo fu bandito dall’allora Dg Mario Ferrante, pur non riuscendo ad entrare in prima battuta, visto che i posti da coprire al tempo erano 22, poi divenuti 26 per scorrimento della citata graduatoria, la quale complessivamente comprendeva 43 idonei divenuti poi 37 per effetto di dimissioni e pensionamenti.

Insomma, ci sono 11 professionisti che per lo Stato Italiano sono pienamente idonei a svolgere la mansione di caposala, con conseguente trattamento economico che, come si può facilmente comprendere è diverso da quello di un infermiere ordinario, ma che restano lì al palo. Anzi, anche peggio, perché in pratica 6 o 7 di loro sono costretti a svolgere la funzione di caposala, ma essendo tali, cioè facenti funzione, “prendono” lo stipendio di un infermiere normale.

In pratica, hanno le pesanti responsabilità di un caposala, ma l’azienda ospedaliera di Caserta non li paga, non gliele riconosce, pur sapendo che si tratta di personale risultato idoneo ad un concorso la cui delibera fu sì firmata, a suo tempo, da Ferrante, ma anche dal direttore amministrativo il quale, manco a dirlo, era proprio Gaetano Gubitosa.

E allora cosa c’entra la parola surrettizio? E mo ve lo spieghiamo. Quel concorso interno scade il giorno 30 aprile.

Dal prossimo 1 maggio, dunque, cesseranno i suoi effetti, a partire dall’obbligo di scorrimento di fronte alla necessità di coprire, ai sensi della pianta organica, una mansione ben precisa.

Domanda a mister Gubitosa: esiste, oggi, un’esigenza di nominare capisala nell’ospedale civile di Caserta?

Il fatto che dieci posti siano scoperti può trovare risposta da un punto di vista giuridico, da un pervicace utilizzo dello strumento dei facente funzione, che per definizione è una modalità provvisoria?

Ci sono, direttore Gubitosa, almeno 10 infermieri in quella graduatoria, abilitati per legge a svolgere le mansioni di capisala?

Dunque, 10 posti scoperti e 11 idonei.

Perché lei non copre attraverso il riconoscimento di un semplice e banalissimo diritto quelle posizioni vacanti?

Se ci sono i capisala idonei, perché di questi ne usa 7 solo come facenti funzione, non riconoscendo loro il trattamento economico sancito dal diritto, dai contratti collettivi di lavoro?

Surrettizio, ci siamo: non è per caso che lei risponde agli avvocati degli idonei, che cominciano a farsi sentire, rivendicando la sua titolarità a decidere come, quando e perché nominare un caposala vero in un reparto, guardando al calendario e a quella scadenza del 30 aprile, attuando dunque una strategia che, surrettiziamente, persegue l’obiettivo vero della scadenza di questa graduatoria, di un nuovo bando per concorso interno, facendo rientrare in gioco infermieri cari ad alcuni sindacati, i soliti, i cui nomi non sono presenti nella graduatoria vigente?

Perché se lei fa il surrettizio, direttore Gubitosa, non è una bella cosa e soprattutto lei, per l’appunto surrettiziamente, nega un diritto che in maniera palmare deve essere riscontrato per uno e un solo motivo: ci sono 10 posti vuoti di caposala riempiti precariamente con 7 componenti della graduatoria e 3 infermieri nominati addirittura dal nulla, in base a simpatie-empatie con i primari; poi ci sono 11 infermieri abilitati e pronti a svolgere quelle funzioni che peraltro lei sottopaga con la scusa dei facenti funzione.

Se lei non attiva lo strumento previsto dalla legge e fa scadere questa graduatoria, poi non si lamenti se qualcuno la denuncerà, perché questi sono giochi di furbizia, peraltro neppure tanto sottili, che lei non riuscirebbe mai a realizzare se non fosse coperto da un’autorità, da un potere che alla fine, poi, vale per se stesso, vale in quanto tale e non certo grazie alle sue sottigliezze. Della serie: qui comando io, e anche se esiste la legge, la consuetudine, la prassi, il buon vivere, il senso dell’equità e della giustizia sociale, io me ne frego perché questo ospedale, pur non essendo proprietà privata, è mio perché me l’ha dato il governatore De Luca.