OSPEDALE DI CASERTA. Sindacalisti “schedati” con foto scattate dalla sala operatoria. E il DG Gubitosa accetta la delazione

4 Marzo 2022 - 18:03

È polemica durissima tra la direzione generale e il sindacato Nursing Up. Gli scatti hanno riguardato persone che si trovavano fuori dal blocco operatorio

 

 

CASERTA (G.G.) – È argomento di discussione e anche di scontro, negli ultimi giorni, quello riguardante uno scatto fotografico che immortalerebbe due dirigenti sindacali del Nursing Up, tra cui la segretaria provinciale Rosa Nuzzo, mentre scambiano qualche parola con una infermiera in servizio presso la zona del blocco operatorio.

Da un lato l’azienda prende la palla al balzo per cercare di determinare una sorta di peso morale su questo sindacato, largamente il più forte e il più rappresentativo dell’azienda ospedaliera di Caserta; dall’altra parte Nursing Up è già pronto a combattere in ogni sede per tutelare la propria immagine da quella che viene considerata, in sostanza, una condotta antisindacale.
Non vogliamo entrare nel merito delle ragioni e dei torti, relativamente al fatto specifico.

Non vogliamo neppure indagare per capire se è vero che l’infermiera in questione non fosse uscita dalla sala operatoria per parlare con i dirigenti sindacali, incrociandoli mentre si recava verso gli spogliatoi e dunque nella traccia di un movimento che avrebbe fatto lo stesso indipendentemente dall’incontro con i suoi colleghi.
La fotografia è stata scattata dall’interno del blocco operatorio. Dunque, ricapitoliamo: all’esterno di quest’area delicata dell’ospedale ci sono tre persone che parlano.
Probabilmente si tratta di un luogo in cui si può stare, visto che si tratta dell’area in cui anche i familiari chiedono lumi ai medici sugli esiti degli interventi chirurgici a cui sono stati sottoposti i propri congiunti.

Dall’altra parte, c’è una persona che dall’interno della sala operatoria scatta una foto.
Non c’è dubbio che, per stare lì, si trattava di un operatore o di un’operatrice in servizio all’interno del blocco operatorio.
Domanda: è più grave che un’infermiera che sta recandosi verso gli spogliatoi, reduce com’è da alcune ore di lavoro trascorse in sala operatoria, incroci e scambi due parole con due colleghi sindacalisti o è più grave che dall’interno dell’area di azione chirurgica dell’ospedale di Caserta c’è chi si metta a scattare fotografie?
Si tratta di una domanda puramente retorica.

Perché non c’è dubbio che un infermiere o un’infermiera che nell’area in cui si sviluppa l’attività chirurgica si mette con un telefonino in mano a scattar foto di aree esterne al blocco operatorio è largamente passibile, secondo noi, di un procedimento disciplinare.
Ora, è vero che se quella foto arriva in Direzione Generale e prima ancora alla storica e ben nota Caterina Cusano, operatrice dell’Ufficio Infermieristica, la stessa Cusano o la stessa Direzione Generale possano essere tentati di vedere in quella immagine uno strumento per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di un sindacato, il Nursing Up, che al potere costituito non è stato mai allineato.

Non lo è oggi, così come non lo era vent’anni fa, quando noi stavamo qui esattamente come ci stiamo mentre redigiamo questo articolo.
Il non essere allineato è uno status che agli occhi dei presunti manager della sanità ospedaliera, oggi come ieri, integra un caso di lesa maestà, come se un sindacato, invece di difendere i lavoratori, occupando doverosamente la posizione di controparte, fosse una cosa messa lì giusto per far vedere e utilizzata da gente come la famiglia Stabile, il Prata di turno, il D’Angelo di turno, il solito Nicola Cristiani, per collegare la propria attività alla risoluzione di problemi, diciamo così, settoriali, spesso e volentieri familiari.

Questo modello sindacale è gradito alla dirigenza. E si può anche capire il perché, visto che un sindacato che non fa il sindacato non crea quella dialettica di controparte che impegna una direzione strategica a trovare soluzioni di fronte agli stimoli correttamente ed ortodossamente esposti dalla sigle dei lavoratori.
Per di più, quando questo format si sviluppa e si consolida in un contesto popolato da persone rispettabili fin quanto si vuole, ma che a nostro avviso non sono professionalmente all’altezza di svolgere il loro compito, per il quale intascano stipendi da 7-8mila euro al mese, i sindacati fantoccio rappresentano veramente una panacea, un modo per vivere meglio, anche se naturalmente un quadro di questo tipo abbassa paurosamente la qualità della gestione sanitaria e della gestione amministrativa.

Anche in questo caso, come è successo tante volte in passato, Nursing Up ha dimostrato di avere una consapevolezza del proprio ruolo, della propria funzione, che induce alla serenità, alla tranquillità di un agire che prevederà, pure per questa vicenda, un’adeguata risposta di fronte a eventuali iniziative che verrebbero contestate e rintuzzate come evidentemente ritorsive.
Un’ultima notazione: alcuni giorni fa abbiamo pubblicato una foto delle barelle nell’Utic.
Oggi, in un altro articolo, siamo tornati sull’argomento.
Grossolanamente, qualcuno potrebbe dire: scusate, voi le foto non le pubblicate?

Certo che sì, ma se riavvolgete il nastro di tutta la storia di Casertace, se si eccettua una sola vicenda, se si eccettua una sola circostanza in cui decidemmo di pubblicare le facce trattandosi di un fatto che coinvolgeva l’attività di un ispettore ministeriale, su Casertace voi avete visto solo fotografie del disagio, delle inadempienze consumate ai danni dei pazienti.
Quelle barelle le abbiamo pubblicate lavorando anche in modo da adattare la foto affinché non si scorgessero neppure dei lembi delle facce di chi apparteneva a quella scena vergognosa.

Al contrario, questa storia degli scatti realizzati dall’interno della sala operatoria all’esterno di essa, rappresenta un vero e proprio disastro della corretta gestione del diritto alla privacy.
È vero, tra i visi effigiati c’è anche quello di una dirigente sindacale che ovviamente, su questo terreno, non avrà nulla da dire, trattandosi di un personaggio titolare di una funzione pubblica.
Ma quella infermiera che stava guadagnando gli spogliatoi, dopo essere stata per ore in sala operatoria, non è una dirigente sindacale.

Perché non basta essere semplicemente un iscritto per assumere quel rilievo pubblico che è l’unico pertugio dentro al quale si possono inserire le ragioni del diritto di cronaca in quanto prevalenti rispetto a quelle del diritto alla privacy.