Parla Nicola Schiavone: gli imprenditori Tommaso e Giuseppe Verrazzo i miei riferimenti a Capua. Antropoli non lo conosco”. Benito Natale, Ale Zagaria e le raccomandazioni agli esami

9 Settembre 2019 - 20:44

CAPUA (Tina Palomba) – L’ufficializzazione del ricorso in Appello del pubblico ministero della Dda di Napoli, dott. Maurizio Giordano, contro l’assoluzione dall’accusa di associazione camorristica per Alessandro Zagaria (condannato comunque per reati comuni) e gli altri imputati del processo “The Queen” (scandalo palazzo Teti Santa Maria C.V. più Grazzanise) è stata una delle novità della mattinata.
Nella prima parte della prima udienza dopo la pausa estiva, del processo che vede imputati fra gli altri l’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli e Francesco Zagaria,  in svolgimento presso la Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente giudice Napoletano.
Proprio la posizione dell’imprenditore Alessandro Zagaria e dei suoi rapporti con alcuni ex amministratori comunali di Capua è stato al centro dell’escussione del pentito Benito Natale  che ha parlato di due incontri che, a suo dire, sarebbero avvenuti al Comune di Capua.
“In entrambi gli incontri – ha dichiarato Natale durante l’interrogatorio di stamattina – si è parlato di posti di lavoro da assegnare e di alcune raccomandazioni, spintarelle, per esami all’Università di economia ad alcuni figli di alcuni amici che Alessandro Zagaria si occupava per conto del clan e che lui  doveva fare perché lui lavorava nell’ambito delle mense scolastiche all’università di Capua”.
All’incontro sarebbero stati  presenti, sempre a detta di Benito Natale, il citato Alessandro Zagaria, ma anche Marco Ricci, al tempo assessore e pure lui imputato in questo processo, e il primo cittadino Antropoli.
“Alessandro Zagaria lo conoscevo da tempo e avevo saputo da Carmine Zagaria, fratello di Michele che lui si occupava di questo e sia che aveva un buon rapporto con Filippo Capaldo”.
Nella seconda parte dell’udienza, svoltasi nel pomeriggio di oggi, un altrocollaboratore di giustizia, di livello sicuramente più importante rispetto a Benito Natale, cioè  Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone “Sandokan” si è sottoposto, a sua volta, ad interrogatorio:
“Ho partecipato al delitto di Caterino Sebastiano, fatti per i quali sono stato già condannato”.
La domanda sul delitto di Sebastiano Caterino è stata formulata in quanto, sempre in questo processo, proprio per quell’omicidio, era alla sbarra il già citato Francesco Zagaria, detto Cicc ‘e Brezz.
Per quanto riguarda, invece, le vicende politiche di Capua ha spiegato “c’erano i fratelli Tommaso e Giuseppe Verrazzo che avrebbero chiesto favori all’ex sindaco. Ma io personalmente ad Antropoli non lo ha mai conosciuto”.
Ritornando al ruolo di Francesco Zagaria, nell’omicidio di Sebastiano Caterino, durante il quale, secondo l’accusa avrebbe svolto la funzione di specchiettista, è proprio questo il motivo per cui il processo si sta svolgendo davanti alla Corte d’Assise alla presenza, dunque, anche di giudici popolari. . Nel collegio difensivo sono impegnati, gli avvocati Mauro Iodice, Gerardo Marrocco, Guglielmo Ventrone, Lorenzo Caruso, Giuseppe Tessitore, Maiello, Elisabetta Di Rauso, Giancarla Spano, Salvatore Parisi, Tommasone Gerardo (parte civili). Prossima udienza il 25 settembre per ascoltare il pentito Panaro.