Pena definitiva per due estorsori dei Belforte di SAN NICOLA e SAN MARCO

31 Maggio 2019 - 18:26

CASERTA – Gli avvocati difensori di Luigi Romanelli, 58 anni di San Nicola La Strada e Gabriele Carozza, 77 anni, di San Marco Evangelista hanno presentato ricorso in Cassazione per i propri assistiti, accusati del reato di estorsione. Carozza si era rivolto alla Suprema Corte perchè, a suo avviso, nella sentenza emessa dalla Corte di Appello di Napoli, non era stata considerata la confessione dell’imputato, il suo ruolo marginale e “la manifestazione di resipiscenza desumibile dal comportamento complessivo dell’imputato, anche in ragione dell’età avanzata“, mentre la difesa di Romanelli si era rivolta agli ermellini “per vizio di motivazione in relazione al diniego delle circostanze attenuanti generiche, attesa la contraddittorietà della motivazione che riconosceva il buon comportamento processuale, così giustificando la riduzione della pena, contestualmente indicando l’assenza di elementi positivi valutabili per concedere le circostanze attenuanti generiche.” E con “il secondo motivo di ricorso, si deduce vizio di motivazione in relazione al diniego della diminuzione degli aumenti da applicare a titolo di continuazione, fondato
su elementi generici senza valutare il singolo episodio rispetto al quale doveva essere determinato l’aumento di pena.

La Suprema Corte ha respinto entrambi i ricorsi e condannato Romanelli e Carozza al pagamento delle spese processuali e di 3mila euro in favore della Cassa delle ammende, rendendo definitive le pene inflitte loro.

C’è da precisare che il 58enne di San Nicola è stato condannato a 7 anni e 7 mesi di carcere, mentre il 77enne di San Marco ha rimediato una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione, con l’esclusione della finalità mafiosa, accusa che invece, gli era stata contestata al momento dell’arresto, il 26 ottobre 2016.

I due erano stati accusati di usura ed estorsione aggravate dall’aver favorito il clan Belforte.

L’attività investigativa avviata nel gennaio del 2016 – si legge nel comunicato diffuso il giorno dell’esecuzione della misura in capo ai due – grazie ad intercettazioni telefoniche servizi di osservazione e riscontri di dichiarazioni delle vittime ha permesso di accertare la responsabilità in capo ai rei di 8 episodi criminali, 4 estorsivi e 4 usurai verificatisi nell’arco temporale del agosto 2014 e settembre 2016.”

“In particolare è stato accertato che i due approfittando dello stato di bisogno delle vittime elargivano prestiti in denaro facendosi dare quale corrispettivo della prestazione interessi usurari con tassi quantificati in alcuni casi del 25% mensili. La resistenza opposta dalle vittime nonché le indebite e pressanti richieste usurai dei due sono state accompagnate da episodi estorsivi aggravati dal metodo mafioso essendo stato accertato che le condotte criminose erano finalizzate ad agevolare il clan Belforte operante nei comuni di Marcianise, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista. Significativo l’episodio per il quale i due tentavano di costringere una delle vittime a vendere ad un prezzo inferiore al suo valore effettivo una villa ad un soggetto vicino ai destinatari del provvedimento cautelare. Il gip condividendo l’impianto accusatorio di questo Ufficio ha disposto per il Romanelli la custodia cautelare in carcere mentre per il Carozza la misura degli arresti domiciliari.”

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