Pietravairano, 12 Ore di emozioni e fatica: ecco tutti i vincitori dell’edizione 2025

28 Luglio 2025 - 16:24

Oltre 120 ciclisti per la seconda edizione della maratona ciclistica «12 Ore Pietravairano» by 4x Pietravairano. Trionfo solitario per Iaccarino, già vincitore nel 2024

PIETRAVAIRANO (Pietro De Biasio) – A Pietravairano non esiste solo il tempo meteorologico. Qui c’è un altro tempo, più umano, più ciclico, più ruotato: quello della fatica che si rincorre giro dopo giro. Sabato 26 luglio, il borgo dell’alto Casertano ha messo in scena la sua seconda maratona ciclistica «12 Ore Pietravairano», una giornata intera (e intera è il termine più preciso possibile) in cui uomini e donne, singoli e squadre, hanno fatto del pedale una bandiera. Una corsa? Anche.

Ma soprattutto una festa: delle gambe e del cuore. Del paese che si stringe attorno agli atleti e si trasforma in circuito vivente. Un applauso continuo, chilometro dopo chilometro, per 120 partecipanti arrivati da ogni dove, da Belluno a Rimini, da Udine a Roma, per sfidare il caldo, la stanchezza e loro stessi. Ma anche volti noti del panorama amatoriale campano, come l’ex professionista locale Cristian Auriemma, Roberto Cesaro, Angelo Del Sesto, e la campionessa Ironman Alessia Ambrosio. Nella categoria individuale non c’è stata storia: Fabrizio Iaccarino, in sella per oltre undici ore, ha tagliato il traguardo per 225 volte in 11h16’47”.

Un successo netto, che replica quello della prima edizione del 2024. Alle sue spalle si sono piazzati Antonio Simione, con 209 giri completati in 11h14’40”, e Luigi De Gennaro, terzo con 202 giri in 11h17’00”. Tutti e tre hanno dimostrato una resistenza fuori dal comune, in un tracciato che non ha concesso tregua. Il tracciato era quasi tutto dentro il paese: Piazza Salvo D’Acquisto come punto di partenza e arrivo, poi via Ladevaia, via Sant’Antonio Abate, via Palombara, ritorno. Spettacolo e grandi numeri anche nella gara a coppie, dove si sono imposti Emanuele Vessella e Maurizio

Rossi capaci di completare 235 giri in 11h14’39”.

Secondo posto per il duo «Ladri di Medaglie», formato da Davide Fiorindi e Guido Fattore, con 224 giri in 11h18’01”. Terza piazza per la «Eam Diemme Sport» con Giovanni Papa e Rosanna Annunziata, autori di 216 giri in 11h16’51”. Anche qui, oltre alla resistenza fisica, ha vinto la capacità di cooperare, di spingere l’altro anche quando le gambe chiedevano tregua. A imporsi nella classifica squadre è stata la formazione «Chiancheria Rianna Fiori Team», composta da Angelo Del Sesto, Giuseppe Mariniello, Pietro Capuccilli, Gaetano Del Prete, Roberto Cesaro e Giangregorio Felice. Per loro 275 giri in 11 ore 17 minuti e 46 secondi.

Una marcia continua, corale, portata avanti senza sbavature. Dietro, a pochissimi secondi, il «Team Ometetore Daniello Bike» con Antonio Giuseppe De Pascale, Giuseppe Calò, Daniele Cusano, Generoso Polese, Francesco Guerrera e Antonio Mostaccioli (271 giri in 11h17’47”). Terzo posto per «Elisme Il Centro di Te» con Giuseppe Acciardo, Alessio Cioppa, Francesco Rosa, Luigi Placella, Francesco Gentile e Pasquale Di Lorenzo, a quota 270 giri in 11h17’48”. Una classifica cortissima, a dimostrazione dell’intensità e della competizione altissima tra le squadre. Quelli dell’Asd «4x Pietravairano» affiliata Centro Sportivo Italiano (Csi) non fanno proclami. Fanno cose. Dal 2004 ad oggi, hanno messo in piedi 11 eventi: 4 edizioni della 24 ore ciclistica, 3 della Lui & Lei, 2 del Duathlon, e ora 2 della 12 ore.

In mezzo, chilometri di entusiasmo. Giovanni Scorpio e Francesco Littera, due nomi che qui suonano come «garanzia», hanno ringraziato tutti. Gli atleti, certo. Ma anche i cittadini che hanno applaudito, i commercianti che hanno sostenuto l’evento, i tanti volontari che hanno gestito le curve, i vigili che hanno chiuso e riaperto strade con pazienza. E il Comune, che ha detto sì. Alla fine della giornata, non ci sono stati fuochi d’artificio, ma solo applausi veri. Gente che si è fermata a bere una birra, che ha fatto due chiacchiere con i ciclisti, che ha portato i bambini a vedere la premiazione.

È così che si costruisce una cultura dello sport: con le persone, prima che con gli eventi. E allora forse non è importante chi ha vinto. Ma che Pietravairano, per dodici ore, ha smesso di essere solo un nome sulla carta geografica. È diventata idea, passione, resistenza. Come una tappa del Giro d’Italia col vento che cambia, e la gente che resta.