Premiato ricottificio Pd: il Consorzio di Bonifica fa assumere il segretario provinciale Emiddio Cimmino a 60mila euro lordi come consulente senza badge

6 Settembre 2019 - 18:46

CASERTA – Non sapevamo, e ne rimaniamo piacevolmente sorpresi, che l’amico Emiddio Cimmino, avesse un passato da musicante.
E qui ci salva lo sdoganamento che di questo sostantivo fece, tantissimi anni fa, il grande Pino Daniele.
Perché un musicante è tale sia che si chiami Pino Daniele, che suona la chitarra come l’ha suonata, sia che suoni il piattino come l’amico Cimmino ha fatto, stando alle note curriculari che ufficialmente presenta quando concorre a qualcosa, ritenendo evidentemente quell’esperienza dentro a “una banda di musica” un elemento cardinale della sua offerta professionale.
Avremmo altre cose da scrivere rispetto al curriculum di Cimmino ma, ripetiamo, viviamo con difficoltà, clicca qui, il fatto di doverci occupare duramente di una persona tutto sommato bonaria e sempre disponibile nei nostri confronti.

Per cui, con un bel click facciamo sparire il curriculum dallo schermo del nostro pc e passiamo oltre.

Cimmino converrà che occuparsi del suo caso rappresenta un atto dovuto per chi vive, come noi la viviamo, la professione in aderenza rigorosa alle leggi della cronaca e dei fatti.

L’altro giorno, un po’ ottimisticamente, andando a guardarci le tabelle del contratto nazionale di lavoro relativo al comparto multiservizi, avevamo ipotizzato che Cimmino costasse ai contadini del Consorzio di Bonifica di Caserta circa 2mila euro al mese.
Questo indicavano le tabelle del livello Q.

Pia illusione: Emiddio Cimmino costerà ai contadini che il Consorzio di Bonifica tartassa una cifra molto più cospicua: 60mila euro lordi, che nel caso specifico fanno circa 3.500 euro al mese puliti puliti per un posto di consulente.

Particolare, questo, non emerso nel nostro primo articolo ma che è di fondamentale importanza, visto che il consulente non ha l’obbligo di timbrare il cartellino ogni mattina e dunque non ha l’obbligo della presenza fisica all’interno degli uffici ubicati nella suggestiva location di Via Nuova Poggio Reale.

Avrebbe detto Felice Caccamo, al secolo Teo Teocoli, “ricotta globale”.
Una vera e propria sceneggiata. È Campania Bonifiche a presentare, lo scorso 18 dicembre, un progetto avente ad oggetto “Rapporti istituzionali con enti territoriali ed istituzioni in genere”.

Insomma, una sorta di ambasciatore. Quelle cose tipiche del ricottifiscio che appaiono significative ma che in realtà nulla significano.

Insomma, un involucro, una roba che reca l’imprinting biologico di Stefano Graziano.

E a proposito di Graziano, è stato il suo ventriloquo Carlo Maisto, che si autodefinì “la mano lunga della Regione Campania”, ad aver dato pieno avallo al progetto presentato da quella che, sulla carta, è una controllata in quota parte, del Consorzio di Bonifica di cui Maisto è commissario, “azzeccandoci” anche la bella cifretta di 60mila euro.

Ricapitoliamo: Campania Bonifiche, feudo perenne dei signori De Nardo e Marotta, che da commissari pro tempore del Consorzio di Bonifica di Caserta e di quello dell’Agro Nocerino Sarnese entrarono di sguincio, e poi si misero di piatto, cancellando la logica ed equa relazione tra la carica di commissari dei consorzi e quella di amministratori di Campania Bonifiche, sostiene di aver bisogno di un ambasciatore presso i Comuni e le altre amministrazioni pubbliche, perché giustamente tutta la pletora di dipendenti che vagano negli uffici napoletani non è sufficiente per adempiere a questa funzione.

Ma per far questo, non ci mette i soldi suoi, che poi sono sempre quelli del Consorzio, ma chiede e naturalmente ottiene da segretario cittadino del Pd di Frignano, Carlo Maisto, messo da Graziano a fare il commissario, di aprire quell’autentico pozzo senza fondo che è diventata la cassaforte del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno.

Insomma, niente conguagli o operazioni dirette, ma una somma da erogare brevi manu, dato che il problema di dare una sistemazione professionale al segretario provinciale del Pd Emiddio Cimmino, superiore in grado del segretario cittadino Carlo Maisto, è affare della politica, dunque i soldi li vogliamo tutti e subito.

Esilarante una mezza riga scritta dal citato Maisto in risposta all’istanza proveniente da Marotta.

In sostanza, Maistp dice che loro del Consorzio non vogliono mischiarsi in queste cose pedanti, relative alla scelta dei consulenti, e delegano la decisione a Campania Bonifiche.

A questo punto ci mancano solo Totò, Peppino De Filippo e Nino Taranto per dare alla scena un colore più artistico.

Campania Bonifiche sceglie naturalmente Emiddio Cimmino, il quale, senza avere assolutamente l’obbligo di recarsi a Napoli, intascherà, sostanzialmente a gratis, più di 40mila euro netti e circa 60mila euro lordi, che vengono caricati sul groppone di quei quattro fessi di contadini, molti dei quali privi di un servizio efficiente, bombardati dalle cartelle targate Gefil.

E mo’ chi è ‘sta Gefil?

Adesso volete sapere troppo! Aspettate qualche giorno e vi racconteremo un’altra storia di ricotta globale.