PRINCIPE E SCHEDA BALLERINA. Ecco chi andrà in carcere subito e chi dovrà aspettare l’interpretazione della Procura Generale
31 Maggio 2018 - 12:41
CASAL DI PRINCIPE – (g.g.) Ci sono delle conseguenze negative per alcuni degli imputati de “Il Principe e la scheda ballerina”, processo che ha vissuto il suo atto fondamentale qualche giorno fa con la sentenza di Cassazione.
Inutile star qui a ricordare tutte quante le combinazioni relative a conferme di pena, ad assoluzioni, ad annullamenti delle sentenze con rinvii alla Corte d’Appello, delle prescrizioni legate al non riconoscimento dell’articolo 7. Leggere una sentenza di Cassazione è cosa seria e complicata e noi l’altro giorno riteniamo di aver scritto tutto (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO).
Oggi ci occupiamo dei primi nomi che dovranno entrare in carcere per l’esecuzione della pena. Sulla quantità degli anni da espiare, saremo più precisi in giornata o al massimo domani.
Per il momento vi diciamo che in carcere entreranno ad ore, dato che l’esecuzione è già aperta e al massimo potrà essere risolta entro la settimana prossima, l’ex assessore ai servizi sociali del comune di Casal di Principe Antonio Corvino,
Pena in esecuzione anche per Giovanni Lubello e Mario Iavarazzo, ma questi in carcere già ci sono per cui la notizia è rilevante fino ad un certo punto.
Non andiamo ad esaminare altre posizioni perchè nel momento in cui la Corte di Cassazione ha riarticolato le colpe addebitate agli imputati, assolvendo, rinviando e prescrivendo alcuni capi di imputazione, ha creato una situazione complessa. Secondo il codice di procedura penale, vige il principio del cosiddetto “giudicato progressivo“. In pratica, ai sensi dell’articolo 624 del codice di procedura penale, che così recita: “Se l’annullamento di non è pronunciato per tutte le disposizioni della sentenza, questa ha autorità di cosa giudicata, nelle parti che non hanno connessione essenziale con la parte annullata.”
Come si può capire, è una storia ancora da definire, visto che le posizioni, rideterminate dalla Cassazione in questi termini, sono diverse. L’articolo 624 ci fa capire che se nella sentenza di condanna definitiva per un capo di accusa residua una parte di pena da espiare per il reato ostativo, quello che l’ordinamento penitenziario ritiene debba essere scontato in carcere, anche per costoro si aprirebbe l’esecuzione.
E allora posizioni, come quella di Cipriano Cristiano, ma anche di altri imputati, diventano a rischio secondo il codice di procedura penale. Poi bisognerà vedere cosa farà e cosa deciderà la procura generale presso la Corte d’Appello che ha nelle mani le chiavi dell’esecuzione della pena.