PROF ACCUSATO DI MOLESTIE. Caccia all’uomo classe per classe nella scuola media e vicepreside spedito in ospedale. La denuncia del dirigente alla Procura della Repubblica

22 Dicembre 2023 - 11:20

Due giorni dopo l’increscioso episodio, ci scrive l’avvocato che assiste il preside Giuseppe Mingione

SANTA MARIA CAPUA VETERE (r.s.). Non uno, ma almeno 10 genitori inferociti, si sono presentati nella mattinata di martedì nel plesso di viale Kennedy che ospita la scuola media Gallozzi di Santa Maria Capua Vetere. Erano pronti a farsi giustizia da sé e hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’uomo, bypassando i collaboratori scolastici e aprendo le porte delle aule, in cui gli alunni stavano ancora facendo lezione, alla ricerca del presunto professore-molestatore. Alcuni di questi adulti hanno preferito attendere fuori scuola, altri, invece, non si sono fermati davanti a nulla e, quando davanti a loro si è presentato il vice preside Giuseppe Morelli, accorso dopo aver sentito le urla provenienti dai corridoi, uno di questi genitori gli ha sferrato un pugno in pieno viso, facendolo cadere lungo le scale che dal primo piano dell’istituto, portano al pian terreno.

E’ la cronaca di quanto vi abbiamo già raccontato nella serata di martedì (CLIKKA E LEGGI); un giorno di ordinaria follia alla Gallozzi, alla presenza dei giovani studenti della celeberrima scuola media sammaritana, anch’essi esterrefatti per quanto stesse avvenendo. A rimetterci, dicevamo, il povero secondo collaboratore del dirigente Giuseppe

Mingione, ovvero il prof Morelli, che è finito all’ospedale, dopo la rovinosa caduta, con una prognosi di 10 giorni (Morelli, tra l’altro, è stato sottoposto, solo pochi mesi fa, ad un delicato intervento chirurgico).

Dal canto suo, il dirigente Mingione ha provveduto, entro le 24 ore successive all’accaduto, a denunciare, attraverso l’avvocato Gianluca Giordano, gli aggressori del povero prof Morelli per violenza privata, lesioni a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio e sono ora gli agenti di polizia di Stato del locale commissariato (un funzionario di questi uffici ci ha personalmente dichiarato che alla Gallozzi non c’era mai stata alcuna aggressione e che noi scriviamo fesserie… Beh, speriamo che siano più scaltri almeno nello svolgere le indagini, ndr), su disposizione della Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere, ad indagare sul caso.

Ovviamente, nella città del Foro, non si parla che di quanto successo alla Gallozzi e di quelle presunte molestie che un professore di quella scuola avrebbe riservato ad una studentessa di terza media. Queste chiacchiere, queste voci, giunte ad uno o più genitori, attraverso whatsapp, avrebbero poi fatto scattare l’irruzione alla Gallozzi. Qui, però, a rimetterci, è stato il vice preside Morelli, che non era l’obiettivo del raid, in quanto gli aggressori erano alla ricerca di un altro insegnante (il presunto molestatore, per intenderci). Morelli ha semplicemente cercato di fermare i genitori che, noncuranti delle lezioni in corso, si affacciavano alle porte delle singole aule, alla ricerca del docente che, secondo loro, avrebbe molestato una giovanissima.

Insomma, i genitori erano pronti a farsi giustizia da sé, senza stare ad indagare sulla veridicità delle chiacchiere raccontate da qualche studente. Un processo sommario e l’immediata condanna di un pubblico ufficiale che, buon per lui, quella mattina non è stato trovato in nessuna delle classi visitate dall’orda di mamme e papà.

Dal canto suo, il preside Mingione, per accertare l’accaduto, nell’interesse della scuola, degli studenti, del corpo docente e del personale scolastico, ha denunciato tutto alla Procura (così come ha già fatto anche il vicepreside Morelli, rappresentato dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo), ben rimarcando che mai, né a lui né ai suoi collaboratori, fossero giunte segnalazioni su presunte molestie su un qualsiasi studente, da parte di uno degli insegnanti della Gallozzi. Certo che le indagini dovranno essere accurate perché potrebbe sì trattarsi di semplici chiacchiere, ma ci si potrebbe anche trovare di fronte a reali molestie su minorenni.

Ed ecco quanto ci scrive oggi l’avvocato Gianluca Giordano che assiste il preside Giuseppe Mingione.

“Si pregia rappresentare che entro 24 ore dai predetti accadimenti il dirigente Giuseppe Mingione ha provveduto: ad acquisire dichiarazioni scritte dai soggetti presenti; a presentare una denuncia querela per accertare la verità rispetto a quanto accaduto, direttamente alla Procura della Repubblica di S. Maria C.V. Non sono MAI pervenute richieste di intervento per presunte molestie sessuali all’Istituto e, nonostante ciò, con la predetta denuncia del 20 dicembre u.s. si è provveduto a chiedere un’indagine immediata rispetto alle voci pervenute. L’interesse del Dirigente è principalmente quello di tutelare i propri alunni, i Docenti dell’istituto, il personale Ata e tutti i genitori, colpiti da questa vicenda inaccettabile che è al vaglio degli inquirenti. Il Prof. MORELLI, che gode della stima e dell’affetto del Dirigente, di tutti i Colleghi, di tutti gli alunni, di tutto il personale ATA, di tutti i genitori, risulta essere unicamente una vittima di un’aggressione violenta, inspiegabile ed inaccettabile che verrà punita nelle sedi opportune. E’ impensabile che si possa entrare in un Istituto scolastico, interrompere le lezioni ed aggredire un docente. Il Dott. MINGIONE confida pienamente nella Magistratura che, certamente, saprà far luce sulla deplorevole aggressione subita dal professore, alla presenza dei suoi alunni, durante l’orario scolastico e su tutto ciò che è oggetto della sua denuncia. Confida che le indagini vengano svolte celermente e che torni al più presto un clima sereno all’interno della scuola Gallozzi. Istituto che, è giusto ricordare, si è sempre contraddistinto per l’alta professionalità dei suoi docenti e per la qualità dell’offerta formativa”.