REGGIA. Caserta da non credere. Non ha il parco verde dell’ex-Macrico destinato ad una prossima cittadella e paga per quello di Palazzo Reale…

5 Dicembre 2024 - 19:05

Caserta (p.m.) – In questi giorni è iniziata la ormai consueta campagna abbonamenti ReggiaCard2025, la tessera annuale che consente l’accesso al complesso  vanvitelliano – a cominciare dal bosco reale  particolarmente frequentato dai residenti – a prezzi di favore e con modalità più snelle. Ci sono quattro tipologie di card, modulate  per costi e fasce di età.

Però, come suol dirsi, tutto è relativo. Anche se non parliamo di cifre significative, un conto è se le rapportiamo a redditi medio alti o comunque stabili, un altro è se parliamo di nuclei famigliari con un solo stipendio e magari da lavoro c.d. “povero”. Ed inoltre, basta stazionare qualche poco di tempo all’ingresso del parco di via Giannone per cogliere le voci di disappunto mai sopite dei casertani, che vorrebbero poter beneficiare dell’accesso libero in quanto residenti. A questa sacrosanta – almeno per noi –  richiesta della cittadinanza, che la politica locale non ha mai preso in seria considerazione, si oppongono motivazioni essenzialmente burocratiche e non convincenti. Si dice che la Reggia è bene statale che non può fare eccezioni o discriminazioni e che comunque c’è la questione dei ricavi che verrebbero meno. Sarà! Intanto sono le norme che si adeguano alla situazione di fatto e non all’inverso. Per il mancato gettito, poi, non sarebbe gran cosa sui conti dell’ente museale, considerati i forti incassi che il monumento sta macinando negli ultimi anni.

Le tipologie delle Reggia Card

E si potrebbe anche pensare ad un provvedimento intermedio. Introdurre una moratoria per i casertani, fino a quando il comune non li provvederà di un polmone di verde pubblico degno di questo nome, come quello più che possibile nell’area dell’ex-Macrico. Certo che se gli amministratori comunali pensano, come tutto fa pensare, di costruire anche lì dopo il disastro urbanistico della città che hanno permesso, stiamo freschi. Ma se i casertani non si fanno sentire ed anche decisamente, li convincono  sempre di più che alla città bastino i giardinetti cittadini che ridicolmente vengono spacciati per parchi. Chissà se sindaco ed assessori, sempre per convegni ed incontri a dire le stesse cose, con gli stessi slogan e le frasi fatte, dove tutto è transizione, inclusione, innovazione, ma con le scuole comunali al freddo perché ancora oggi mancano del riscaldamento, troveranno l’animo di occuparsi dei problemi concreti e quotidiani di chi vive una città che arranca.