REGGIA DI CASERTA. Leggete cosa si sono inventati questi 3 per consentire a Patanè di succedere a Mario Tartaglione. Le opere di bene del geometra sotto forma di piani sicurezza
1 Agosto 2018 - 20:27
CASERTA – (g.g.) Leggete un pò cos’hanno congegnato questi tre. Dopo averlo fatto, riflettete un altro pò sulle persone e sull’identità dei dipendenti con cui l’ineffabile direttore della Reggia Mauro Felicori, che ultimamente inizia a spacciare per idee originali delle cose cotte e stracotte altrove, come i concerti all’alba, va d’accordo e con i quali ha un’intesa totale, un comune sentire dei valori che devono guidare i processi gestionali.
Mario Tartaglione da Marcianise, per anni e anni contestatissimo e controverso responsabile della sicurezza sin dai tempi dell’incendio appiccato da un aviere un pò folle, in una serata drammatica in cui l’allora comandante provinciale dei carabinieri cercava Tartaglione in ogni dove, senza trovarlo e imbufalendosi letteralmente nei suoi confronti.
L’altro soggetto professionale che Felicori ama è Rosario Patanè che stando al nome e al cognome potrebbe anche avere un’origine sicula. Tartaglione e Patanè non sono stati messi insieme da Felicori. Quest’ultimo li ha trovati già confezionati in pariglia ed in offerta speciale. Lavoravano insieme e a Felicori è piaciuto molto come lo facevano. E ciò può già rappresentare per chi conosce bene gli ingranaggi interni di quegli uffici e di quegli spazi, un chiaro connotato etico professionale del Felicori, dell’ex responsabile del cimitero di Bologna.
Dunque, il pacchetto Tartaglione-Patanè ha fagocitato Felicori, che, con piacere, si è fatto fagocitare. Per cui, un terzetto di tal fatta non può non concepire e redigere un ordine di servizio, la cui versione integrale pubblichiamo in calce, con una formula a dir poco acrobatica.
Siccome Mario Tartaglione sta per andare in pensione, così testualmente inizia la nota, con una formula perifrastica che già non promette nulla di buono, allora Rosario Patanè comincerà ad occuparsi della sicurezza. Ma siccome non lo può fare, almeno formalmente, in quanto Tartaglione, in pensione non c’è ancora andato, Patanè lo farà lo stesso con la copertura di una discutibile delega diretta di Felicori, in nome e per conto del quale Patanè opererà.
Questo, ovviamente, per ipotecare già questa posizione dirigenziale, con buona pace dei tanti che nell’ente museo della Reggia hanno titoli e posseggono competenze superiori al Patanè.
In effetti quest’ultimo è un ragionamento valido fino a un certo punto perché, la funzione precipua del responsabile della sicurezza e dei suoi collaboratori in questi anni, è stata quella di riflettere e di compiere opere di bene, dando buoni consigli a tutti quelli che andavano ad organizzare una manifestazione all’interno della Reggia. Buoni consigli sulla scelta dell’impresa a cui affidare, ovviamente a pagamento, il piano sicurezza.
Siccome Patanè è stato colui il quale ha svolto più opere di bene di tutti, c’è da aspettarsi ora che diventando lui responsabile della sicurezza, sciorinerà consigli a go-go, magari istituendo un ufficio in cui, già all’interno della Reggia, talune imprese, da Peppe Gianquinto in poi, si rendono disponibili alle esigenze degli organizzatori degli eventi, sin dal primo minuto successivo alla formalizzazione dell’atto autorizzativo da parte del nuovo dirigente.
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