REGGIA. Vincenzo Mazzarella, presentando il suo ultimo libro, traccia un quadro tutt’altro che rassicurante sulle opere della Reggia…urge un chiarimento

21 Maggio 2025 - 17:26

Caserta (pm) – Nei giorni scorsi, c’è stata un’intervista tanto cruciale quanto sorvolata a riguardo della Reggia, almeno per chi l’ha veramente e seriamente a cuore con disinteresse personale e non si lascia abbagliare dalle paillettes della propaganda da cui troppo spesso viene circondata.

Difatto, la seguita web tv provinciale Radio Caserta TV ha ospitato, in una sua riuscita trasmissione di approfondimento, Vincenzo Mazzarella, noto funzionario del museo vanvitelliano, storico dell’arte, autore di diversi lavori e monografie sul monumento e su figure borboniche. Nella circostanza presentava il suo ultimo libro, su Maria Cristina di Borbone.

NELLA FOTO, A DESTRA VINCENZO MAZZARELLA INTERVISTATO DAL GIORNALISTA GIACINTO DI PATRE DI RADIO CASERTA TV NEL CORSO DELLA TRASMISSIONE TIME REVIVAL

Nell’ora quasi di durata dell’incontro, Mazzarella si è soffermato, oltre che sulla protagonista del suo saggio, sul tema più generale della tutela dei beni e delle opere di Palazzo Reale (IN BASSO, UN ESTRATTO DELLA VIDEO INTERVISTA).

Con i toni franchi che gli sono abituali, ha denunciato almeno tre circostanze allarmanti che andrebbero immediatamente indagate.

In primo luogo, ha sostenuto che,  per il passato, siccome le opere pittoriche che rientravano in sede dopo un periodo di prestito ad altri musei venivano verificate solo approssimativamente, è alta la possibilità che possano essere state sostituite da copie false. E che non si tratti di ipotesi azzardata, lo storico dell’arte cita il clamoroso furto di centinaia di pastori del presepe reale del gennaio 1985, che avvenne indisturbato nel corso di un’intera notte con i ladri che andavano e venivano. Fatto dimostrativo, all’evidenza, dell’assoluta mancanza di sicurezza generale dei capolavori palatini e di una rete di complicità interne estesa e radicale .

In secondo luogo, ha rievocato il mistero della scomparsa di una delle tre  parti che compongono l’opera di Ronnie Cutrone (New York, 1848-2013) del 1983 You run to the sea, the sea will be boiling- You run to the rock the rock  will be melting, esposta nell’ambito della mostra permanente del museo Terrae Motus.

Originariamente si trattava di un acriclico su tre bandiere, ampiamente documentate, una delle quali, all’atto dell’allestimento, risultava tuttavia  mancante e non è stata mai più rinvenuta. Tanto è che il lavoro di Cutrone viene esposto monco della parte. Peraltro, il nostro giornale diede  notizia del fatto a luglio del 2024 ma su di esso è scesa una cappa di silenzio, quasi come se non se ne dovesse parlare, benché di particolare gravità (qui l’articolo che dedicammo al mancato rinvenimento della terza bandiera, peraltro corredato della relazione di servizio che nell’anno 2013 lo stesso Mazzarella ed il funzionario dr. Ferdinando Creta redassero in proposito).

L’OPERA DI CUTRONE, IN ORIGINALE FORMATA DI TRE PARTI E MANCANTE DI QUELLA SCOMPARSA

Infine, lo storico dell’arte ha posto il tema generale della salvaguardia delle opere d’arte della Reggia. Con non poco disagio si è mostrato sconcertato del fatto che un aspetto talmente rilevante della gestione museale fosse affidato fino a pochi mesi fa, allorché ha maturato la pensione, ad un impiegato soltanto diplomato, mentre sarebbero occorse e occorrerebbero ben altre competenze specifiche e ben altri  livelli di studio e di specializzazione. E qui, anche se non l’ha dichiarato esplicitamente, ha lasciato intendere tutto il “mercato” degli incarichi tipico della pubblica amministrazione, dove l’assegnazione degli uffici si realizza attraverso un coacervo di pressioni sindacali, politiche, di relazioni e di conoscenze, con buona pace del merito e dell’interesse pubblico.

Ora, tutto quanto è apparso di grave nella meritoria trasmissione, è stato praticamente ignorato dalla pubblicistica casertana, se si eccettua il sito Reggiando …e dintorni reali di un instancabile Nando Astarita, il quale solo si è posto  le domande che del tutto naturalmente vengono in un caso del genere. Ma l’accondiscendenza della informazione locale, quando si tratta delle cose del museo bene-Unesco e del comune di Caserta, è cosa nota.

IL COMMENTO DI ASTARITA SUL SUO SEGUITO SITO REGGIANDO… E DINTORNI REALI

Per come sono i fatti, quello che ci attendiamo dalla direzione della Reggia è che, con uno dei comunicati dei quali è prodiga anche per le banalità, chiarisca – al di là delle possibili indagini di polizia – se gli allarmi di Mazzarella, che non paiono proprio campati in aria, siano tenuti o meno nella debita considerazione.

L’ESTRATTO DELLA VIDEO INTERVISTA A VINCENZO MAZZARELLA NELLA PARTE EVIDENZIATA NELL’ARTICOLO