PROTESTA AL CARCERE DI S.MARIA C.V. Detenuti sfondano il cancello e salgono sul muro esterno. Uno cade e si ferisce

10 Novembre 2024 - 13:49

Dopo aver minacciato un agente con il taglierino. Per i tre carcerati le conseguenze sono state…

S.MARIA C.V. – Un atto dimostrativo, gestito nel migliore dei modi da parte del personale del carcere “Uccella” di Santa Maria Capua Vetere, è stato realizzato da 3 detenuti che, ieri, hanno sfondato il cancello di accesso e sono saliti sul muro esterno che collega il reparto Tamigi al reparto Nilo.
Il gesto è stato compiuto per manifestare la volontà di essere trasferiti per compatibilità con altri carceri della Campania. Uno dei detenuti coinvolti, affetto da patologia psichiatrica, era arrivato a Santa Maria dal carcere di Carinola appena il giorno prima.

Gli altri due, invece, compivano già da giorni una serie di atti volti a turbare l’ordine e la sicurezza, tra cui anche aggressioni al personale. Proprio ieri mattina, uno dei tre aveva minacciato un agente di Polizia Penitenziaria con un taglierino. Questo perché all’apertura della cella, il detenuto si era rifiutato di uscire dicendo che aveva bisogno di rimanere in cella per preparare le sue cose in quanto il pomeriggio nel primo pomeriggio o tarda mattinata sarebbe stato, come da sua richiesta, trasferito. L’agente invece aveva chiuso la cella e, da dietro le sbarre, si è consumata la minaccia. Due dei detenuti sono

A.C. e S.P.

A conferma dell’ipotesi che si sia trattato di un atto dimostrativo e non di un tentativo di evasione, vi è il fatto che, quando gli agenti hanno ispezionato le loro celle, hanno subito notato che i detenuti avevano preparato i loro effetti personali, ordinatamente sistemati sui letti.

Durante l’atto di protesta uno dei detenuti è caduto: si è reso necessario l’intervento di un’ambulanza del 118 e il successivo trasferimento in ospedale, dove gli è stata diagnosticata una frattura al braccio. Un detenuto è stato trasferito al carcere di Poggioreale. Il ferito e l’altro detenuto sono stati spostati invece al reparto Danubio, in attesa che il provveditore ne autorizzi il trasferimento.