S. MARIA C.V. Dopo tre giorni, Mirra e Leone si sono svegliati (forse). Quella di Piazza San Pietro è emergenza vera e vi spieghiamo il perché

23 Agosto 2018 - 21:35

SANTA MARIA CAPUA VETERE (gg). La sensazione che si coglie, a più di più 72 ore di distanza dalla bomba d’acqua che ha aperto una paurosa voragine in piazza San Pietro,  che per poco non ha totalmente inghiottito un’auto in sosta, è che solo da poco, forse da stamattina, probabilmente da oggi pomeriggio, al Comune hanno cominciato a capirci qualcosa.

Lunedì sera, martedì e anche ieri, infatti, si sono letti comunicati stampa scritti da autentici dilettanti e non frutto di una seria, stringente consultazione tra il livello politico e quello tecnico- operativo dell’amministrazione comunale.

In queste ore, il sindaco Mirra, ma ancor di più l’assessore a tutto, Nicola Leone, hanno parlato di evento imprevedibile, cioè della rottura in un solo punto del collettore fognario. Inutile stare lì a preoccuparci. Sono cose che capitano quando piove forte.

Ma, chi ha girato in piazza San Pietro in questi giorni ha verificato una realtà molto diversa da quella virtual – rassicurante, uscita dalla narrazione dei due consoli di Santa Maria Capua Vetere.

Ma prima di arrivare al racconto della stretta attualità, è doveroso, perché la storia, come si sa, è uno  strumento essenziale per  conoscere il presente, fare un salto nel passato.

Piazza San Pietro è  diventata pericolosa, anche  per effetto  degli stravaganti lavori prodotti dall’Amministrazione Iodice  che fece di tutto per renderla pericolosa convogliando, attraverso un sistema di pendenze, probabilmente progettate da Archimede Pitagorico, l’acqua piovana in pochi punti, stressando determinate aree della piazza e non equidistribuendo la funzione di corretto scolo.

Se a questo ci aggiungiamo una manutenzione pressoché nulla è chiaro che si vengono a creare delle concause che sono l’esatto contrario dell’evento singolo ed estemporaneo di cui parlano i consoli .

Infatti, i lavori che è sono stati necessari fare, prima di qualsiasi altro in piazza, hanno riguardato le diverse perdite dai pozzetti della rete idrica, per prima si è dovuto intervenire a chiudere le perdite del pozzetto dinanzi alla sede della BCC  e, oggi hanno iniziato a sistemare la condotta idrica davanti al bar di piazza San Pietro. Da entrambi i pozzetti stagnava nel sottosuolo una gran quantità di acqua e, addirittura dalle basole dinanzi alla BCC l’acqua sgorgava fino in superficie

Insomma, il problema va affrontato seriamente, tenendo nel recinto di una adeguata misura dialettica quelle parole che non è giusto e nè opportuno pronunciare, non avendo competenze specifiche e non essendo ancora riusciti ad assorbire, come cognizione consapevole,  le relazioni che, evidentemente, quello squadrone di tecnici che popolano gli Uffici del Comune stanno presentando al sindaco e all’assessore.

Ciò, ovviamente, rallenta i processi decisionali perchè un tecnico può relazionare ma non può e non deve decidere quando vi è di mezzo la pubblica incolumità.

Quello è il mestiere del sindaco.

Più sveglia e ricettiva è la fascia tricolore, più sicurezze si danno ai cittadini.