TEVEROLA. Antenna Iliad nel rione Marco Polo, la rabbia dei residenti e il Comune che pensa di costituirsi parte civile
2 Gennaio 2025 - 09:48
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Discusse durante l’ultimo consiglio comunale, svoltosi il penultimo giorno dell’anno, anche le proposte di civica benemerenza ai cittadini Antonio Improta, Ferdinando Zito, Salvatore Pellegrino e Anna Poerio Riverso. Seppur accolto all’unanimità, non è mancato da parte dei gruppi di opposizione un appunto alle linee di valutazione sulla concessione dell’onorificenza
TEVEROLA (Federica Borrelli) – Il Comune di Teverola potrebbe costituirsi parte civile nella prossima udienza del 22 maggio 2025 sul caso antenna mobile Iliad del Rione Marco Polo. Sarebbe questa l’anticipazione sottesa che emergerebbe dalle ultime battute dell’assise del 30 dicembre scorso, tra esosi debiti fuori bilancio, prese di posizione inaspettate e civiche benemerenze dal merito contestato.
Le danze dell’ultimo consiglio comunale dell’anno sono state aperte da un ultimatum da parte del leader di Teverola Sostenibile, Alfonso Fattore: o si inseriscono all’ordine del giorno le tre mozioni del gruppo di minoranza che – da regolamento – devono essere discusse al primo civico consesso utile oppure i consiglieri di opposizione Fattore e Giuseppina Caputo avrebbero abbandonato l’aula consiliare.
Detto
Ma delle tre istanze, solo l’ultima passa in Assise con la sola astensione al voto di Ellen Di Martino che, per un conflitto d’interessi sulla ‘vicenda antenna’, non avrebbe potuto fare diversamente.
Il riferimento è ai fatti di settembre che hanno visto la famiglia Di Martino coinvolta in un’ulteriore polemica, quando i residenti di via Papa Giovanni XXIII hanno scelto di denunciare al Tar l’installazione di un’antenna Iliad su un fabbricato di proprietà di Raffaela Puca, madre della consigliera di maggioranza.
La rivolta dei residenti ha spinto il Comune e la Polizia Municipale ad agire con un sopralluogo che ha accertato l’inagibilità dell’edificio in costruzione ad ospitare il ripetitore telefonico, ordinando alla società Iliad e alla signora Puca la demolizione delle opere abusive, in assenza del relativo titolo edilizio, e il ripristino dello stato dei luoghi.
Lo scorso novembre, invece, è spettato al Tar accogliere il ricorso dei residenti del rione, sospendendo l’autorizzazione all’installazione dell’antenna per omessa pubblicizzazione sul territorio teverolese. Con la vittoria al primo round da parte dei ricorrenti comincia a circolare la voce di una volontà dell’Ente a prendere parte al procedimento come soggetto attivo. E la scelta della maggioranza Caserta nell’approvare in Consiglio solo questa proposta – tra quelle enunciate dal gruppo dei Sostenibili – ha alimentato notevolmente l’indiscrezione. Ciò si aggiunge al chiacchierato timore che l’amministrazione in carica avrebbe nei confronti della consigliera portatrice di quasi 500 voti e dell’inchiesta sul clan Picca-Di Martino che ha confermato la presenza di Salvatore De Santis, reggente della piazza di Teverola, fuori a seggi elettorali di giugno.
Ma le mozioni non sono state l’unico argomento di questa assemblea cittadina. Anche l’intervento del capogruppo di Teverola in Testa, Dario Di Matteo, ha lasciato poco spazio ai dubbi in un’accesa strigliata al sindaco Gennaro Caserta: “Quando si partecipa a talune condotte in modo connivente si ha la stessa responsabilità”. Il rimando è alle sedute della commissione controllo e garanzia disertate dal primo cittadino, aventi all’ordine del giorno la questione sul debito Vitale One e di cui il Di Matteo starebbe chiedendo la documentazione per individuare i responsabili. Tuttavia, la tirata d’orecchi dimatteiana, si è allargata anche su altre problematiche andate risolte e di cui, la commissione controllo e garanzia, se n’è assunta i meriti come la nuova gara di igiene urbana e la revoca di un permesso a costruire.
Non meno importante è stata la questione sui debiti fuori bilancio per la regolarizzazione di pignoramenti subiti presso il tesoriere comunale. Tra questi figura un impegno di circa 400mila euro a favore dell’Acms.
Affrontato, infine, il punto sulle proposte di civica benemerenza ai cittadini Antonio Improta, Ferdinando Zito, Salvatore Pellegrino e Anna Poerio Riverso. Seppur accolto all’unanimità, non è mancato da parte dei gruppi di opposizione un appunto alle linee di valutazione sulla concessione dell’onorificenza.
“Le civiche benemerenze danno gloria al paese e compiacciono i cittadini, ma esiste un comitato tecnico in grado di dare una valutazione?” è stato il quesito posto dal consigliere di Teverola in Testa Pasquale Gnasso, seguito dal capogruppo Di Matteo: “Ci sono tante persone, anch’esse degne di un riconoscimento, e che magari vi sfuggono per una mancata appartenenza politica” una frecciatina probabilmente da ricondurre a due dei cittadini proposti, quali Salvatore Pellegrino – di professione infermiere – fratello della presidente del consiglio Sara e alla docente Poerio Riverso, presente tra i candidati alla carica di consigliere comunale nella lista Teverola Futura.