MARCIANISE. Tomo tomo cacchio cacchio, il sindaco Antonio Trombetta, dopo aver fatto un favore a Graziano all’Asi, impugna la bandiera del mondragonese e dei suoi compari anche al Consorzio Idrico. Guardate come

16 Agosto 2023 - 18:52

In calce all’articolo una recentissima delibera di giunta in cui il Comune di Marcianise annuncia la sua costituzione come primo e forse unico resistente davanti al Tar di fronte al ricorso del Comune di Portico contro la scandalosa trasformazione dell’ente intercomunale in Società per Azioni e contro l’affidamento ad essa di tutti i servizi idrici della provincia di Caserta. Il primo cittadino non era certo obbligato a farlo e se lo ha fatto è perché evidentemente suo nipote Gabriele, che continua a dire a tutti che lui con c’entra più con l’Idrico, continua a fare gli interessi del mondragonese

MARCIANISE (G.G.) – La delibera della giunta comunale di Marcianise, precisamente la numero 29 del 25 luglio 2023, che pubblichiamo in calce nella sua versione integrale, rappresenta secondo noi la dimostrazione di un cambiamento delle posizioni dell’amministrazione comunale nei confronti delle ragioni (si fa per dire) di quello che fino a qualche mese fa si chiamava Consorzio Idrico.
Consorzio che poi, con una operazione orchestrata dal consigliere regionale Giovanni Zannini, consentita dal governatore della Campania Vincenzo De Luca e realizzata dai signori Di Biasio o e dal presidente dell’Ato Risorse Idriche della Provincia di Caserta (che ha apparecchiato tutta la documentazione all’Ambito Territoriale ottimale di rango superiore della Regione Campania) Anacleto Colombiano, un corpo ed un’anima soli con Giovanni Zannini, prima si è trasformato da un consorzio intercomunale, che non si è mai capito se fosse pubblico o un ente pubblico economico, ad una spa denominata Idrico

Terra di Lavoro.
Sin dai tempi di Velardi dipendeva dalla giornata.
Se il sindaco non sentiva sufficientemente adulato il suo ego, andava allo scontro con Di Biasio e Zannini, dei quali però ha comunque approvato ogni atto determinante.
Questa delibera, votata all’unanimità dei presenti, si configura come un allineamento da parte del sindaco Antonio Trombetta, rispetto ad una procedura che, a nostro avviso, lui non conosce assolutamente come non conosceva le pesanti riserve espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti dell’Asi Caserta quando una mattina, ci pare del mese di giugno, si è recato “tomo tomo cacchio cacchio” ad alzare la mano come l’ultimo dei peones sul conto di gestione 2022 targato Raffaela Pignetti, probabilmente dopo averne parlato con Stefano Graziano che gli ha garantito, come sta puntualmente capitando, l’assenza strategica dalle sedute del consiglio comunale di Raffaele Guerriero, che Graziano eterodirige da anni e che sulla carta, essendosi candidato nel Pd, dovrebbe essere un consigliere comunale di opposizione.
Se scriviamo questa cosa non è certo perché sponsorizziamo per partigianeria il ricorso ad ampio raggio presentato dal Comune di Portico di Caserta al Tar della Campania sia sul processo di trasformazione, sia sulla agevole e politicamente predeterminata concessione a questa Spa dell’intera filiera dei servizi idrici a ognuno dei 104 comuni della provincia di Caserta.
Sa, ad esempio, il sindaco Trombetta come sia stato possibile che in due anni il patrimonio netto, cioè la voce di gran lunga più importante, quello che rende concreto il bilancio di un ente, ago della bilancia del medesimo per capire se i conti siano o meno in una condizione decente, sia passato da circa 21 milioni di passivo a 4 milioni di attivo con una prodigiosa attività svolta su alcune voci chiaramente manipolate?

Lo sa, sindaco, o si fida solamente di suo nipote Gabriele, che al Consorzio Idrico ha prestato o presta ancora i suoi servigi in nome e per conto di Giovanni Zannini e del politico che da un’altra Regione ne ha perorato la causa?
Ha letto l’interrogazione presentata alla Camera dei Deputati del suo alleato Gianpiero Zinzi sulla mala gestio del Consorzio Idrico e su tutti i dubbi che connotano questa trasformazione? Noi non parteggiamo per le ragioni esposte nel ricorso al Tar del Comune di Portico semplicemente perché il Comune di Portico ha fatto suo, modello copia-incolla, il lavoro che questo giornale, le denunce che questo giornale ha pubblicato sull’ennesima vergogna di un ente che, in un passato tutt’altro che lontano, un giorno ha detto di essere pubblico tout court perché gli conveniva, il giorno dopo è diventato un ente pubblico economico e grazie ad un giudice un po’ addormentato ha fatto un’infornata di assunzioni di affiliati al cartello di Zannini, contravvenendo senza se e senza ma a ciò che un altro giudice del Tribunale di S.Maria C.V., tanto bravo da essere stato trasferito alla Corte di Appello di Napoli, aveva sancito nel momento in cui aveva detto chiaro e tondo che nel Consorzio Idrico, ente pubblico a tutti gli effetti, il posto fisso e anche quello non fisso si prendevano ad epilogo di un concorso pubblico, così come sancito dalla Costituzione Italiana.
Lo sa il sindaco Trombetta?
Lo sa o no il sindaco o si fa imbeccare da quei centri di potere economico che ruotano attorno al sistema Zannini, a cui anche suo nipote Gabriele, ex assessore di Velardi, ha partecipato e al quale oggi afferma di non partecipare più? Ma in questo caso siamo come San Tommaso Apostolo, visti i personaggi coinvolti. Se non tocchiamo con mano non ci crederemo mai.
In questa delibera di giunta il Comune di Marcianise, chiamato formalmente in giudizio insieme a quello di Caiazzo come atto dovuto da parte del ricorrente, cioè il Comune di Portico, si auto-attribuisce il compito di resistente esclusivo diventando, come si dice, più realista del re.
Avrebbe potuto tranquillamente non costituirsi, perché questo era un affare riguardante il soggetto giuridico i cui interessi veramente vengono toccati dal ricorso, e cioè quello che noi definiamo sin dal primo momento il sedicente Idrico Terra di Lavoro Spa.
Cercheremo di capire come si è comportato il Comune di Caiazzo, ma è chiaro che come capitò all’Asi la decisione del Comune di Marcianise di diventare il primo resistente al cospetto di un Tar subissato dai motivi aggiunti del ricorrente e che per questo motivo ha aggiornato la sua udienza, svoltasi il 5 luglio scorso, ad una data presumibilmente fissata per la fine dell’anno, ha un connotato politico.
Questo sindaco, per alcune cose, è a sua volta eterodiretto dal nipote Gabriele Trombetta ed è, di fatto, al servizio dei vari Zannini, Colombiano e compagnia.

Un dato che porta Casertace, in coerenza a quello che questo giornale ha fatto in campagna elettorale, polemizzando e contrastando il centrosinistra per l’accordo politico, stretto con i moderati di Zannini, ad agire di conseguenza assecondando una fede sempre più granitica in una linea editoriale che noi avvertiamo anche e soprattutto come dovere etico.

Clicca qui per l’articolo sull’interrogazione di Gianpiero Zinzi

Clicca qui per il nostri precedente articolo sulle irregolarità del Consorzio Idrico