TRASTOLE CONGELATE PARTE SECONDA. I soldi dei creditori per acquistare con American Express puro cashmere da Coscia, gioielli da Ciliento e relax in alberghi di lusso. Ecco come Scialli, Goglia &Co. hanno fatto sparire dal bilancio più di 750mila euro

26 Gennaio 2025 - 12:51

Tutti i movimenti bancari. Tre istituti di credito hanno concesso fidi a questo gruppetto di personaggi oggi tutti indagati pesantemente e con titoli cautelari a carico quasi 900mila euro di fidi

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CASERTA (g.g.) Nell’ultimo articolo dedicato ai reati di presunta bancarotta fraudolenta e di presunto autoriciclaggio della società Italiana Congelati con conseguente emissione di misure cautelari di obbligo di firma presso gli uffici della polizia giudiziaria per due persone: Pietro Scialli e Salvatore Liguori che devono recarsi nella stesa fascia oraria a firmare il lunedì, il mercoledì e il venerdì e il divieto di svolgere attività imprenditoriale a carico di Nicola Cuomo, Marco Goglia e Vincenzo Riccio abbiano configurato la struttura dei conti correnti aperti da Scialli e gestiti poi, successivamente, da Marco Goglia, da Nicola Cuomo e dal figlio di quest’ultimo Christian Cuomo (CLICCA E LEGGI)

Oggi entriamo nel vivo dei movimenti finanziari in cui bisogna mettere insieme ciò che nei conti avveniva anche e soprattutto attraverso l’uso di carte di credito prestigiose quali l’ American Express e ciò che veniva registrato nel bilancio della italiana congelati.

Intanto, cominciamo a dire che Scialli e poi Goglia godevano di un certo grado di affidabilità al cospetto delle banche in cui operavano. Ciò è dimostrato dalle concessioni di tre fidi di cui due corposissimi: il primo da 500mila euro, erogato dal Credito Lecchese; il secondo da 368mila euro dalla Banca Credimi e uno nettamente più modesto, da 30mila euro, erogato dal Monte dei Paschi di Siena.

Nello specifico i tre finanziamenti furono chiesti da Marco Goglia e da Nicola Cuomo nella veste di amministratori, scrive il giudice “rispettivamente di diritto e di fatto

In questa prima parte dell’ordinanza non si fa riferimento alle garanzie prestate alla banca dalla Italiana Congelati, né si fanno i nomi di eventuali garanti o eventuale esistenza di fideiussioni. Comunque, si tratta di dati, a nostro avviso, rilevanti.

Dicevamo prima del confronto tra dati di bilancio e operazioni reali registrate nei conti correnti attraverso l’utilizzo delle carte di credito. Pietro Scialli è stato titolare di carta bancaria Small Business. Sarebbe meglio dire che Scialli è stato titolare di questa carta di credito in quanto amministratore della Italiana Congelati altrimenti facciamo confusione e qualche lettore potrebbe pensare che si trattasse di una carta personale.

Presumibilmente anche se l’indicazione dell’ordinanza non è chiarissima Marco Goglia è stato titolare a sua volta di un’ America Express Oro Small Business quando è diventato questa volta amministratore dell’Italiana Congelati dopo Pietro Scialli. Per cui anche questa carta di credito è pienamente attribuibile alla persona giuridica Italiana Congelati. Ma Goglia – così invece è scritto nell’ordinanza a firma del giudice Ilaria Giuliano “conservava di fatto l’utilizzo della carta pur non essendo più amministratore” Dobbiamo ritenere che ciò avvenisse neanche in forza di una delega e quindi in maniera non legittima. Veniamo agli estratti conto delle carte di credito. Dall’American Express nella disponibilità di Goglia è risultato che questi, nel periodo compreso tra il mese di maggio ed il mese di dicembre 2021 effettuava spese a titolo personale ribadiamo con la carta di credito intestata alla Italiana Congelati, attingendo dunque – ed è questo uno dei motivi dell’accusa di autoriciclaggio. I magistrati quantificano anche l’entità di questa somma: 34mila euro utilizzata per acquisti presso la gioielleria Ciliento, presso il negozio Coscia abbigliamento e per il pagamento dei conti di non meglio precisati Hotel all’estero.

Decisamente importante è quello che succede nella relazione tra la Italiana Congelati e la realtà del conto corrente di questa società.

Nel bilancio del 2018 il conto economico reca la voce passiva di un debito verso un socio, precisamente verso Pietro Scialli di 658mila euro. La realtà dei conti correnti della società raccontava tutt’altra cosa ossia tre mini versamenti a titolo di finanziamenti provvisori. Il primo da 20mila, il secondo e il terzo da 15mila per una somma complessiva di 50mila. Nell’anno successivo la voce dei debiti verso soci cresceva toccando quota 766mila 954euro. In questo caso, neanche le briciole versava realmente Pietro Scialli: zero euro. 

Un vistoso alleggerimento della quota debiti verso soci si materializzava nel bilancio del 2020. Si passava dai 766mila euro e rotti del 2019 a 233mila 458 euro. E anche qui i soldi versati sui conti correnti erano totalmente sfalzati visto che Scialli aveva iniettato prima la somma di 60 mila euro, poi 80mila euro per un totale di 140mila a titolo di finanziamento temporaneo. Ragionate un po’ sui numeri 766mila più 140mila arriviamo poco oltre i 900mila euro. Questo è ciò che il bilancio della Italiana Congelati riporta come debito nei confronti di Scialli il quale complessivamente versa 190mila euro e ne prende nell’anno 906mila 954euro tra l’aprile e il dicembre del 2020 senza che questa operazione sia contabilizzata dal bilancio. Ora vi potete ben rendere conto che più di 760mila euro ossia la differenza tra i 954mila e i 190mil a effettivamente versati rappresentano soldi della società e nulla c’entrano con i finanziamenti temporanei di Scialli che quest’ultimo ha incassato. E questo si chiama in prima battuta autoriciclaggio, con una prospettiva forse già premeditata di togliere soldi di attività di una società e toglierli probabilmente ai diritti dei creditori della stessa trasferendoli fraudolentemente ad un’altra società la Italian Trade che, come abbiamo raccontato nell’ultimo articolo, neanche il box 1 fittato nella Frigo Caserta, ha cambiato, ritenendosi al sicuro anche rispetto alle operazioni realizzate sul personale transitato senza soluzione di continuità da un giorno all’altro dalle già citate Italiana Congelati e la Italian Trade.