TRENTOLA, UN COMUNE SOTTO INCHIESTA. I candidati parenti di camorristi nelle liste di Sagliocco e quella riunione alla presenza del fratello Raffaele e del figlio di Francesco Biondino
16 Marzo 2019 - 13:23
TRENTOLA DUCENTA – (g.g.) Ci sentiamo particolarmente colpiti, come tutta la storia di CasertaCe dimostra, quando la nostra antica e fondatissima diffidenza, che nutriamo per larga parte degli interpreti dell’anticamorrismo militante, trova piena ragione nella realtà dei fatti, in avvenimenti che svelano quella che è la Grande Finzione, espressione che potremmo pubblicare anche con la lettera maiuscola, come antitesi della Grande Bellezza di cinematografica memoria.
Rispetto al passato, quando, indomito, sfidando strali dei vari Unti dal Signore, Robertino Saviano e compagnia, affermava queste cose, ero praticamente, e lo sono rimasto, fino a poco tempo fa, totalmente solo. Ma non per questo, mi sono mai scoraggiato.
L’onestà intellettuale dei magistrati della dda ha cominciato, a un certo punto, dal famoso gruppo degli imprenditori di Zagaria in poi, arrivando, recentemente, ai due campioni del mondo della “biada anticamorrista”, Nicola e Antonio Diana, a dar ragione alle nostre ragioni, che però rimangono intatte. Perchè il problema dei professionisti dell’anticamorra, di quelli che ci marciano e continuano a marciarci, resta pressochè intatto.
In effetti, non si tratta solamente di persone che si sono nascoste dietro allo schermo di sedicenti testimoni della legalità per compiere attività criminali in combutta con quelli che dicevano di voler combattere, ma di un qualcosa di più largo, di più esteso, che coinvolge personaggi, i quali sono e rimarranno dei non colpevoli, fino a prova contraria, ma che hanno utilizzato l’alfabeto, il linguaggio dell’anticamorra per costruire, per consolidare le loro carriere politiche e non solo.
Ecco perchè, lo diciamo per la decima volta perchè qualcuno fa finta ancora di non capire, abbiamo scelto l’attuale sindaco di Trentola Andrea Sagliocco e tutto il mondo che gli gira intorno come target di una nostra battaglia, iniziata da anni ed anni.
A Trentola Ducenta dove noi, articoli alla mano e querele alla mano perchè CasertaCe per portare avanti le tesi di Sagliocco in campagna elettorale soprattutto sulle strane manovre che avvenivano nel Cottolengo (ha incassato l’immancabile querela), abbiamo assunto una posizione favorevole a lui, sostenendolo e stigmatizzando duramente la presenza in paese durante quei giorni di campagna elettorale, del super inquisito Michele Griffo.
Lo abbiamo fatto con convinzione, perchè Andrea Sagliocco si è presentato a noi come uomo della rivoluzione. Qualcuno ci ha additato, in quei giorni, come ingenui. Noi gli abbiamo risposto per quello che diceva, Sagliocco andava sostenuto e poi avremmo verificato in corso d’opera fatti e circostanze.
Siccome noi quando affermiamo ciò, non facciamo come tutti quelli che usano questa frase ritualmente, giusto per collocare nel perimetro del “politicamente corretto” la propria funzione di cittadino o quella di giornalista, le verifiche le abbiamo fatte sul serio e abbiamo capito che a Trentola era fin troppo facile capitalizzare una posizione, più che pro, anti, cavalcando la scia del refrain “dalli all’untore“, che poi era immancabilmente Michele Griffo.
Tra i difetti che abbiamo, c’è anche quello che ci porta a nutrire ancor più esecrazione quando le storie vengono scritte a metà e c’è chi trova vantaggio da questa ricostruzione selettiva degli avvenimenti rispetto ai quali ci sono persone che si chiamano fuori, ma che di quei fatti e di quelle situazioni sono stati protagonisti o almeno co-protagonisti.
Beh, in quel caso ci incazziamo proprio. E onestamente da quando il sindaco Andrea Sagliocco ci ha scritto una lettera, che ci ha addirittura spiazzati, per la spudoratezza delle bugie che conteneva, abbiamo deciso di approfondire tutte le questioni.
In campagna elettorale, dedicammo almeno un paio di articoli alle presenze improprie contentute nelle liste di Michele Apicella, competitor di Sagliocco. Nulla risparmiammo e colui che poi sarebbe diventato sindaco, se ne giovò non poco.
Beh, per un fatto di giustizia, di equità, quel lavoro va completato con la descrizione anche dei mondi che, direttamente o indirettamente, sono stati vicini allo sforzo elettorale dell’attuale primo cittadino.
Con Sagliocco si è candidato tal Gaetano Balivo. Tal per modo di dire, visto che si tratta del nipote, non a caso omonimo, del ben noto Gaetano Balivo, già condannato in primo grado, ad una pena pesante a conclusione del rito abbreviato del processo Jambo, per il reato di associazione per delinquere di stampo camorristico.
Anche il Frezza o la Frezza, non abbiamo approfondito la questine del sesso perchè non conta nulla, candidato o candidata in appoggio a Sagliocco, possiede un ascendente delicato, visto che il papà è Vittorio Frezza detto o’ panzaruttaro, altro ospite stabile delle cronache di questa provincia.
Siccome decidemmo di seguire, proprio per dare una mano, non tanto a Sagliocco, ma ai suoi propositi di rinnovatore, di uomo in grado di fare la rivoluzione in quanto non compromesso in passato, leggevano anche articoli di altri giornali. Fu pubblicato da “Il Mattino” il resoconto di una riunione alla quale, abbiamo poi approfondito meglio, erano presenti Romeo Pellegrino, cognato di Giuseppe Diana, detto cuoll e papera, ergastolano, Raffaele Biondino, figlio di Francesco Biondino, che non ha bisogno di presentazioni, Luigi Perfetto, vertice di una delle liste collegate a candidati sindaco non arrivati al ballottaggio. E ancora, Giuliano Pallegrino, fratello dell’appena citato Romeo.
Il tutto officiato da Andrea Sagliocco e da suo fratello Raffaele, professionista molto conosciuto e molto vicino, durante l’intera campagna elettorale, per ogni tipo di necesità, al fratello Andrea.
Ovviamente in quella riunione si parlò proprio dell’apparentamento al ballottaggio con Sagliocco della lista di Perfetto, nella quale, tra i candidati, c’era anche il nipote di Romeo Pellegrino, sostenuto da Raffaele Biondino e dalla sua familgia.
La riunione finisce qui, alla prossima puntata.