TUTTE LE FOTO. CASERTA. Il contro-codice penale del comune: pazzesco sversamento e discarica abusiva dei residui della potatura degli alberi in città

8 Marzo 2019 - 16:05

CASERTA (g.g.) – Non c’è niente da fare, questi hanno la trastola incorporata. In realtà sarebbe meglio dire che la trastola è percepibile da chi la osserva dall’esterno, perché loro,

l’amministrazione comunale e tutta la cornice di nani, ballerine, clientelume parassitario di ogni genere che si nutre con i soldi dei contribuenti, ne hanno perso anche la percezione. Ammesso e non concesso che l’abbiano mai avuto, che nel tessuto della loro vita, delle loro famiglie, ci sia stato qualcuno che abbia spiegato loro che le leggi ci sono per essere rispettate e non per essere violate stabilmente e senza vergogna, anche grazie a una difficoltà che l’autorità giudiziaria incontra nell’attaccare certi santuari, certe zone grigie della Pubblica amministrazione che ancora oggi continuano dai palazzi delle grandi amministrazioni a proteggere questi nefandi, i quali, conseguentemente ritengono, non a torto, di godere di uno status di impunità che li induce a fottersene ampiamente delle norme e dell’interesse di cittadinanza.

Fino al 28 febbraio erano ben due le aziende che il comune di Caserta pagava profumatamente per accogliere e stoccare le frazioni non inerti dei rifiuti cittadini. Tra le varie categorie indicate da codici distinti uno dall’altro che possono essere sversati negli impianti di Gesia e anche in quelli della Gesco, ci sono senza ombra di dubbio, perché questo è scritto testualmente nella determina che affidava fino al 28 febbraio scorso queste funzioni alle due imprese private anche i “residui di sfalci e potature” contrassegnati dal codice Cer 200201.

E invece l’impresa che anche in questi giorni sta lavorando tra mille polemiche alla “tosatura” degli alberi della città, sta sversando questi rifiuti in un terreno di via Cima, a ridosso di un ponte che sovrasta la Variante Anas, all’altezza di quell’altra schifezza della sprecopoli casertana che è la Tuoro-Garzano.

Grazie a Giovanna Maietta, storica e indiscutibile voce dell’ambientalismo casertano, siamo venuti in possesso di alcuni scatti fotografici che, come si suol dire, parlano o scrivono da sé la storia di quest’altro  e non di violarle. Nell’area di via Cima, oltre a cumuli sparsi di rifiuti di potatura triturati, ci sono i rami degli alberi di viale Beneduce e le chiome delle palme di via delle Medaglie d’oro. Non c’è dubbio che siano proprio questi i residui sversati e se qualcuno vuole confutare la tesi, noi siamo pronti al confronto.

Si tratta di un’area privata. Da una delle immagini che pubblichiamo si vede una sbarra chiusa, segno tangibile del fatto che il proprietario sia totalmente consapevole dell’utilizzo che di quel terreno si sta facendo. Poi, se questa consapevolezza è frutto di un’amicizia, di una contiguità parentale rispetto ai titolari dell’impresa o se, invece, il privato ci guadagna, non si può stabilire. Quello che si può dire, invece è ciò che è avvenuto negli uffici del comune. E’ la stessa Giovanna Maietta a raccontarcelo: “Gli sversamenti – spiega – sono continuati nonostante la sottoscritta abbia più volte segnalato al responsabile del settore Ecologia comunale, il quale – sottolinea la Maietta – è tenuto ad accertare attraverso gli ispettori ecologici comunali gli abusi descritti. L’ultima segnalazione è stata inoltrata 3 giorni fa senza alcun riscontro.

A questo punto cosa fare se non appellarsi di fronte all’ennesima omissione, all’ennesima sordità, all’ennesimo atto di complicità del comune di Caserta, rispetto alla commissione di comportamenti a dir poco (ma proprio a dir poco) discutibili? Niente. Speriamo che le sezioni scelte, specializzate dei carabinieri. Quelli Forestali, o meglio ancora quelli del Noe, possano intervenire per verificare se siano stati o meno commessi reati e sopratutto per far rimuovere un evidente fattore di rischio. Visto che già nelle scorse serate qualche residente si è allarmato al cospetto delle fumarole sprigionatesi da questo cumulo di rifiuti che cresce giorno dopo giorno.