TUTTI I NOMI. ARRESTI IN COMUNE. Ai domiciliari il sindaco, indagato anche dirigente dei Supermercati MD
11 Gennaio 2024 - 12:22
PALMA CAMPANIA – Aniello Donnarumma, 38 anni, per gli amici Nello, sindaco di Palma Campania, nelle scorse ore è finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri e della Procura di Nola su presunte irregolarità nell’assegnazione degli appalti comunali a ditte amiche.
Domiciliari anche per l’ingegnere Salvatore Felice Raia (responsabile del IV e V settore del Comune di Palma Campania). Divieti per la durata di un anno di contrattare con la pubblica amministrazione per gli imprenditori Antonio Nunziata, Angelo Miranda e Aniello Sorrentino. Divieti di dimora a Palma Campania riguardano l’architetto Monica Ventura (responsabile unico procedimento di affidamento del comune di Palma Campania), Nicola Borrelli (procuratore speciale e responsabile dello sviluppo Italia della catena di supermercati Md) e Luigia Barone (dipendente di un società coinvolta nelle indagini).
Misure rigettate per Giulio Biondi, Domenico De Nicola, Pasquale Festino, Carmine Greco, Emilio Guadagno, Fabrizio Nunziata, Vincenzo Piccolo, Alfonso Pignataro, Pasquale Sorrentino e Carlo Di Lucia, che restano indagati a piede libero.
Sette di queste – tra funzionari comunali e imprenditori – oggi si sono viste notificare altrettante misure cautelari. Il prefetto di Napoli lo ha sospeso dalla carica.
I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato. Come dscritto, agli arresti domiciliari è finito anche un dirigente comunale, l’ingegnere Salvatore Felice Raia, funzionario comunale di Palma Campania, il quale con i suoi servigi avrebbe aiutato Donnarumma, ma anche se stesso.
Secondo l’accusa il sindaco avrebbe garantito il proprio appoggio agli imprenditori per avvantaggiarsi politicamente, come quando ha chiesto assunzioni ad alcune ditte e al rappresentante di una nota catena di discount, in cambio di agevolazioni varie, e di servizi e lavori, talvolta addirittura superflui.
Per accrescere il consenso elettorale, teorizzano gli inquirenti, si sarebbe adoperato per agevolarne la costruzione, avvenuta malgrado un ricorso amministrativo che metteva in luce incompatibilità e carenze istruttorie. Durante una seduta del consiglio comunale si sarebbe espresso in favore della delibera in questione, in cambio di una serie di assunzioni poi concretizzatesi. Pressioni sui funzionari comunali anche nel Brindisino dove ai domiciliari sono finiti il sindaco di Erchie, Pasquale Nicolì, e l’assessore Oronzo Bernardi, appartenenti a una lista civica di centrosinistra. Anche attraverso minacce Nicolì avrebbe tentato di condizionare il responsabile dell’area servizi affinchè prorogasse retroattivamente l’affidamento dei servizi cimiteriali a una cooperativa sociale in scadenza di contratto.