TUTTI I NOMI. Fatture false e riciclaggio: trovato un milione di euro in contanti in freezer e camini. Un 28enne tra i custodi del cash

8 Maggio 2025 - 09:57

Sequestrato anche un Rolex e un lingotto d’oro da un chilo

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CASAL DI PRINCIPE – Un milione di euro in contanti occultato in freezer e camini. E’ quanto scoperto e sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bologna e dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’inchiesta su una banda specializzata nell’emissione di false fatture e riciclaggio, per 24 milioni di euro, che ha portato all’esecuzione di 29 misure cautelari e al sequestro di tre milioni di euro. A fare partire l’indagine è stata una segnalazione di Poste italiane alla Polizia Postale, relativa a movimentazioni sospette, quantificabili in migliaia di euro in entrata ed in uscita in archi temporali ristretti, su un conto corrente da poco aperto in un ufficio del Bolognese.

Tra coloro che, secondo la Procura di Bologna, avrebbero custodito e trasportato il denaro nella presunta associazione a delinquere guidata da Cipriano Barbato e Franco Cristiano, figura anche il casapesennese Giuseppe Piccolo, 28 anni.

Quaranta le perquisizioni eseguite nelle ultime ore, utilizzando anche “cash dog”, è stato trovato circa un milione in contanti nascosto anche all’interno di freezer e camini, oltre a orologi Rolex e a un lingotto d’oro da un chilo. Le misure più ‘pesanti’ hanno raggiunto i presunti vertici dell’organizzazione, due soggetti di Casal di Principe, uno dei quali è finito in carcere (Cipriano Barbato) e l’altro agli arresti domiciliari (Franco Cristiano).

Il sistema finito sotto la lente della guardia di finanza e della polizia sarebbe stato finalizzato a una sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti, attraverso una holding composta da società cartiere con base in Emilia Romagna.
Di queste fatture avrebbero beneficiato imprenditori delle province di Bologna, Napoli e Caserta, soprattutto dell’Agro aversano, desiderosi di evadere il fisco iscrivendo i documenti falsi nei loro registri contabili.
A fronte dell’emissione delle fatture, tali imprenditori avrebbero effettuato bonifici dai conti delle proprie ditte verso quelli delle società cartiere. I referenti di queste ultime prelevavano in contanti il denaro ricevuto, restituendolo ai clienti ma trattenendo una percentuale come commissione per il servizio reso

Nell’inchiesta risultano coinvolti, tra gli altri, anche gli imprenditori di Casal di Principe Lucio, Noè e Domenico Cacciapuoti. Le loro società – Costruzioni Cacciapuoti, F.lli Cacciapuoti e CN Costruzioni – avrebbero chiesto
e beneficiato del sistema illecito messo in piedi da Barbato e Cristiano. 29 le misure di cautelari emesse custodia
in carcere per Cipriano Barbato, arresti domiciliari per Franco Cristiano e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giovanni Serao, Salvatore Folmi, Bartolomeo Diana, Luigi Russo, Angelo Vitale, Ernesto Del Villano, Giuseppe D’Angelo, il già citato Giuseppe Piccolo, Patrizia Frasca e Antonio Pannullo.
Per altri, è stato disposto il divieto temporaneo, per dodici mesi, di esercitare attività imprenditoriale: tra questi Giovanni Battista Lapolla, Regina Claudia Dos Santos, i Cacciapuoti, Alberto Giardullo, Giovanni Esposito, Aurelio
Esposito, Giovanni Fabozzi, Carmine Del Mastro, Irfan Liaqat, Mohamed Sabir, Afrim Daka, Hassan
Raza, Andrea Licata, Pasquale Maodio e Marco Pannullo.