Un pizzo 30 mila euro all’imprenditore delle mozzarelle. DUE ARRESTATI, ma c’è anche un terzo indagato

28 Settembre 2023 - 13:07

SESSA AURUNCA – Una presunta tentata estorsione aggrava dal metodo mafioso: questa l’accusa mossa ai due uomini arrestati stamattina su ordine della Dda di Napoli. Si tratta di Emilio Esposito, tradotto in carcere, 49 anni, nipote del capoclan Mario Esposito, e del 75enne Francesco Di Marzio, recluso ai domiciliari, entrambi esponenti del clan Esposito di Sessa Aurunca.

Come scritto nell’articolo di ieri mattina (CLICCA E LEGGI) sono stati i carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca a dare esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto per la tentata estorsione ai danni di un imprenditore locale di prodotti caseari al quale i due avrebbero chiesto una tangente di ben 30mila euro.

Oltre ai due uomini già citati, difesi dall’avvocato Angelo Librace, c’è un terzo indagato, così come emerge dall’ordinanza della Dda, eseguita dai carabinieri nei giorni scorsi.

Anche quest’uomo è difeso dall’avvocato Librace. L’uomo è stato sì iscritto nel registro degli indagati ma sarebbe una persona mai invischiata in indagini o processi legati al clan dei Muzzoni.

Nei prossimi giorni, poi, per Esposito e Di Marzio ci sarà l’udienza al tribunale del Riesame per quanto riguarda le misure cautelari.

È importante ricordare che i destinatari del provvedimento di arresto, così come i soggetti indagati, sono sempre da ritenersi presunti innocenti fino a sentenza definitiva, così come prescrive la legge.