In queste ore fioriscono le voci più disparate, qualcuna la raccogliamo anche noi
2 Aprile 2018 - 00:00
MARCIANISE – Che il sindaco dimissionario Velardi si fosse impegnato (leggi: avesse assunto impegni) per tre o quattro operazioni importanti e molto lucrose per una casta pseudo-imprenditoriale, che fa i soldi dai tempi d’oro e di piombo della camorra trionfante, è fuori di dubbio.
Chi ha letto Casertace negli ultimi due anni sa benissimo a quali imprenditori ci riferiamo. Siccome, fino a quando “si pazzea, si pazzea” ma poi bisogna cominciare a fare i seri, ritenere che Velardi lasci la carica di sindaco perchè ha litigato con un Pino Riccio o con un Pero, beh, siamo ampiamente al di là dell’anello al naso.
E’ chiaro che c’è dell’altro, e Velardi farebbe bene a dire tutto. Ma non come fa lui, cioè allundendo, piuttosto facendo nomi e cognomi, di chi magari in questo momento lo sta condizionando. Per una volta, e questo per lui varrebbe una cifra di sostegno democratico e di legalità di una misura superiore di milioni di volte rispetto ai leccaculo che oggi pomeriggio andranno a dire “Velardi è bello (sic!), Velardi è bravo!”, Casertace lo difenderebbe, anche se la lezione del Faust ci insegna che chi fa certi patti poi difficilmente li può eludere.
La giornata di ieri non è stata solo quella della fascia gettata tricolore a terra almeno una volta (si parla anche di un secondo episodio a fine processione, ma potrebbe essere una leggenda metropolitana).
Giovedì santo, invece, la giunta comunale -assente il primo cittadino- si è riunita al gran completo per approvare, naturalmente all’unanimità, la “sfogliatella” preparata dall’ingegnere di Parete Gennaro Spasiano.
Il progetto di Piazza Carità, cioè il divieto di sosta assoluto in quell’area, non avrebbe potuto, al momento, andare avanti, soprattutto per quelli che sono i suoi aspetti di business, se non fosse stato inserito nel Piano Triennale della Opere Pubbliche.
Siccome la giunta lo aveva già approvato a fine gennaio, l’altro ieri l’ha dovuto modificare.
Ora però il Piano, per essere approvato, dovrà incassare il voto favorevole del consiglio comunale. E allora ci chiediamo: Velardi vi sembra un sindaco che se ne vuole andare sul serio quando poi determina ipoteche così pesanti per i prossimi mesi dell’amministrazione comunale di Marcianise? Oppure ritiene che con lui fuori gioco ci sarà il solito commissario prefettizio a soddisfare tutti gli appetiti dei poteri forti?