Luciano Moggi: “Lo credevo una persona degna di stima in quanto molto accreditato a Roma”

2 Aprile 2018 - 00:00

CASAPESENNA – Sono finiti sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere, i soldi per pellegrinaggi svolti all’esterno da don Michele Barone, il prete del Tempio di Casapesenna arrestato per gli esorcismi violenti su una 13enne e gli abusi sessuali perpetrati nei confronti di sue adepte. I pm del pool sammaritano stanno effettuando verifiche e incroci di dati, ma anche numerosi accertamenti bancari che interessano diverse persone ritenute vicine al sacerdote. Nell’occhio del ciclone anche i rapporti strettissimi tra il parroco e l’alto prelato del Vaticano, Liberio Andreatta, per anni responsabile dell’Opera romana pellegrinaggi, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate in Procura da Luciano Moggi, l’ex dg di Juventus e Napoli: “Io non avevo motivo di sospettare di don Michele Barone, lo credevo una persona degna di stima in quanto molto accreditato in Vaticano”