LE FOTO. E QUI LA FESTA? I sindaci Martiello, D’Andrea e Lombardi celebrano il compleanno del primo senza mascherina e a distanza di …insicurezza covid

27 Maggio 2020 - 15:52

Però non siamo duri perché ci stanno anche simpatici, a partire dal primo cittadino di Teano che possiede quel pizzico di pazzia che ce lo fanno ritenere un personaggio antropologicamente interessante

SPARANISE (g.g.) – Questi 3 mattacchioni, che tutto sommato ci risultano simpatici, sono riusciti ad emendare la pensosa asserzione di uno scrittore molto alla moda negli anni 70′ ma che ha conservato un suo posto di riguardo in filoni importanti della letteratura europea. Milan Kundera aveva declinato la complessità esistenziale dell’insostenibile leggerezza dell’essere.

Sono proprio tre mattachioni il sindaco di Sparanise Salvatore Martiello, quello di Teano Dino D’Andrea (uno che ha una testa gloriosa, come piace a noi), il sindaco di Calvi Risorta Giovanni Lombardi e il loro amico Gianluca Cioffi, sparanisano e direttore di una filiale di Banca Intesa San Paolo, meno austero del padre Benedetto, esponente di spicco del Movimento sociale italiano e poi di Alleanza nazionale, che rappresentò anche nei banchi del consiglio regionale della Campania. In occasione del compleanno del primo di loro, si sono ritrovati a Sparanise per cenare e far festa, rendendo “sostenibile”, ma proprio molto sostenibile, la leggerezza del proprio essere, codificata dall’eterna tentazione, che parte proprio dall’inizio che più inizio non si può, dalla Genesi di Adamo ed Eva, verso la trasgressione delle regole date.

Certo, sono tre sindaci e come tali dovrebbero dare l’esempio, ma secondo noi, cioè secondo il marchio di fabbrica liberal-goliardico di questo giornale, andrebbero perdonati per aver totalmente ignorato le prescrizioni anti-covid. Niente mascherina ma soprattutto niente distanze di sicurezza. Okay, al riparo da occhi indiscreti, in una casa privata, la marachella è tollerabile.  Ma i tre hanno deciso di rendere pubblica la loro serata di trasgressione. E lo hanno fatto probabilmente proprio nelle stesse ore in cui l’Italia un po’ parruccona si indignava con i “cciovani d’oggi”, che si sono dati alla pazza gioia nei vari punti dello Stivale, compiendo una sorta di esorcismo di massa, di rito liberatorio ad altissimo rischio, trasformando il lungomare di Napoli e le piazze principali delle altre città in una specie di luogo degli abbracci e dei baci, al grido di “chissenefrega del covid”.

Mo’, qui dobbiamo capirci. Nel momento in cui D’Andrea, Martiello e Lombardi hanno deciso di postare su Facebook la foto della festa, a cui noi e tanti altri hanno avuto facile accesso, volevano comunicare qualcosa, dando un senso politico alla rivisitazione in termini di sostenibilità del proprio essere, all’insostenibilità raccontata da Kundera? Dev’essere per forza così, perché i 3 sapevano bene che le foto avrebbero suscitato polemiche, soprattutto da parte di quelli che non vivono un’esistenza serena e tranquilla nel saperli al vertice delle amministrazioni comunali di Sparanise, Teano e Calvi Risorta. E allora c’è un difetto di motivazione, direbbero coloro che bazzicano nelle cose giuridiche. Quindi, vada per la trasgressione, che in questo caso diventa violazione, a condizione che questa si configuri come disobbedienza civile, che nel momento in cui è realizzata da un sindaco della Repubblica Italiana vale il triplo e dunque dev’essere spiegata con una motivazione triplamente significativa.

Fino a quando questa motivazione mancherà, di triplo, in questa storia, ci saranno solo i tre mattacchioni, dai quali aspettiamo nuove.

Però, soprattutto ‘sto D’Andrea ha proprio una bella capa, peccato che, stando alle mosse che, ci dicono, voglia fare in vista delle elezioni regionali, rischia di diventare molto presto l’ex sindaco di  Teano. Ma noi assumiamo l’impegno di seguirlosu Facebook, quando rimarrà comunque solo un ottimo medico e un privato cittadino.