ELEZIONI REGIONALI. PD. Risolviamo noi il problema dei due candidati mancanti. Gianni Comunale, Emidio Cimmino, Mimmo Iovinella e co. beneficiati da prebende d’oro, ora si mostrino riconoscenti con un partito che gli ha dato tanto
7 Agosto 2020 - 13:19
Qui si maciullano la testa per cercare una soluzione che invece si trova a portata di mano
CASERTA (g.g.) – La ricerca concitata, a questo punto anche agitata, dei due candidati che mancano nella lista del Partito democratico potrebbe risolversi allo stesso modo con cui si risolse uno strombazzatissimo film degli anni ’80 in cui recitava (si fa per dire) Madonna, al secolo Veronica Ciccone, cioè con un fiasco. perché se fiasco dovesse essere, quello che è un sospetto, una possibilità piuttosto solida, diventerebbe certezza: il Pd di Caserta non eleggerebbe due consiglieri regionali, così come accadde nel 2015, ma solo uno. E a quel punto non oseremmo neppure ipotizzare cosa potrebbe avvenire nell’ultimo mese di campagna elettorale nel duello al calor bianco già in atto tra i due uscenti, Gennaro Oliviero e Stefano Graziano. Quel film americano si chiamava Cercasi Susan disperatamente. Il Pd potrebbe anche cercarla e magari trovarla una Susan.
Dunque, Antonella D’Andrea, sorella del sindaco di Teano e appoggiata dalla cugina Pina Picierno, presumibilmente in coppia con Graziano; Lucia Esposito di San Nicola La Strada, presumibilmente in abbinata con Oliviero, Gerardina Martino in Zito, assessora Pd di Acerra ma residente tra San Nicola e Santa Maria Capua Vetere, presumibilmente in abbinata con Graziano, Annamaria Sadutto, in abbinata principalmente con se stessa e su cui si conteranno la famiglia Stellato-Sgambato e anche quella del sindaco sammaritano Antonio Mirra. E infine, quinta candidata femminile, la nostra Susan.
A quanto pare, però, questa ipotesi non decolla e il partito continuerebbe a cercare due maschietti per fare 4 nastri rosa e 4 azzurri, birra o confetti fa lo stesso. Ma resta la ricerca disperata. E allora un consiglio lo diamo noi. Basta pensare a chi questo partito ha fatto del bene, del gran bene. Per esempio, on potrebbe dire no alla candidatura Gianni Comunale, che da consigliere di Caserta rimedia già i suoi 800/900 euro tra gettoni della plenaria e delle commissioni, ma soprattutto incassa il significativo gettone d’oro che tocca ai membri del Comitato direttivo dell’Asi, dove è finito dopo l’accordo tra il sindaco Carlo Marino e Stefano Graziano che lì comanda e che a lui e solo a lui sono ascritti e verranno ascritti in futuro gli atti compiuti dalla presidente Raffaela Pignetti. Ora, Gianni Comunale esercitata (se non andiamo errati) un lavoro fluido, vissuto soprattutto di notte in uno dei localini della movida casertana. Ora, di fronte ad un partito che gli ha risolto mezza esistenza, può anche dare il suo contributo candidandosi alle Regionali.
E perché no? Perché non lo dovrebbe fare anche il segretario provinciale Pd Emidio Cimmino? Lui ha svoltato nel momento in cui, accettando la carica politica ma soprattutto accettando di svolgerla per nome e per conto di Graziano, ha vissuto un contestuale colpo di fortuna di tipo professionale quando il braccio operativo (vabbé, diciamo così) del Consorzio di Bonifica del basso Volturno, quello con sede a Caserta, gli ha fatto un contratto annuale di 60 mila euro per una non meglio specificata consulenza di cui abbiamo avuto modo di scrivere l’anno scorso. E il buon Emidio neanche dovrebbe tirarsi indietro. E che dire di Mimmo Iovinella, pupillo di Giuseppe Savoia, ex sindaco di Sant’Arpino, fratello del pure celebre Carlo carletto Savoia, indagato assieme al sindaco marino nella famosa gara dei rifiuti a Caserta, ma soprattutto, Giuseppe, storico sostenitore di Stefano Graziano. Iovinella fa convivere la carica di consigliere di minoranza del suo comune con quella molto più “performante” di componente del Consiglio di amministrazione di quel merdaio di nefandezze e debiti di quello che chiamano Consorzio idrico di terra di lavoro, vero simbolo di impunità di cui gode il sistema che esprime la vita turpe di quasi tutti gli enti di sottogoverno in queste nostre lande desolate.
E potremmo continuare citando, per esempio, il commissario dello stesso Consorzio di bonifica che si definì la mano lunga della regione e segretario cittadino di Frignano, . Ripetiamo, l’elenco è lungo e ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Il problema è che questi, dovendo candidare Graziano, non possono scendere in campo direttamente. E a pensarci bene, allora, quell’idea di Susan non è per niente peregrina.