La guerra della scuola De Amicis contro il piano scolastico di Carlo Marino. La Regione del cowboy De Luca se ne infischia dell’ordine ricevuto dal Tar, FdI insorge

31 Agosto 2020 - 11:07

Un nostro breve articolo precede il comunicato stampa del partito della Meloni ed esprime il punto di vista, su alcune cose, non nuovo, di questo giornale

 

CASERTA(g.g.) Abbiamo letto con attenzione il dispositivo, con cui il Tar napoletano 10 giorni fa ha ordinato alla Regione Campania di ottemperare ai rilievi, che lo stesso Tar ha considerato fondati, posti, in un formale ricorso, dalla dirigente scolastica della scuola De Amicis di Corso Giannone Tania Sassi contro una parte del piano di dimensionamento scolastico della città di Caserta, così come questo è stato approvato dalla giunta regionale, che ne ha accolto la struttura definita in un’altra delibera, stavolta della giunta del comune di Caserta.

Si può discutere sul concetto di sospensiva, cioè sul fatto che la decisione monocratica del presidente del Tar produca o meno la conseguenza di un congelamento del nuovo piano di dimensionamento, con conseguente rimessa in opera di quello precedente, datato 2013.

Non si può discutere, invece, sull’ordine perentorio che il presidente del Tar ha dato alla Regione. Questa, da parte sua, avrebbe potuto trovare, nelle pieghe di quel provvedimento, dei punti a cui collegare una sua attività interlocutoria che non le ponesse l’obbligo di realizzare ciò che nel ricorso della parte era chiesto e cioè sostanzialmente il ritorno della De Amicis allo status precedente, con conseguente conservazione, da parte di una smaniosissima e, lo ribadiamo anche se non abbiamo il tempo stavolta di soffermarci più di tanto su questo aspetto specifico di una vicenda di cui ci occupiamo da quasi un anno, eccessivamente animosa preside Tania Sassi che in sostanza ha fatto diventare questa vicenda del piano, un tutt’uno con le sue necessità professionali che, quand’anche legittime, hanno fondamentalmente una ricaduta solo su di lei e, sia detto con franchezza, la relazione esclusiva tra il nuovo piano e la ricollocazione della De Amicis finisce, in qualche modo, per indebolire, qualificandola troppo individualmente, l’iniziativa di messa in discussione di questo importante strumento di programmazione.

Non si può dare torto, invece, al partito di Fratelli d’Italia, il quale dice una cosa molto semplice, non entrando nel merito di quello che la Regione avrebbe potuto decidere a riscontro dell’intimazione del Tar. Ciò che non è accettabile è, infatti, l’arroganza di chi, considerandosi potente e in grado di affrontare le questioni utilizzando le risorse pubbliche, non dovendo mettere mano al proprio portafoglio, se ne fotte di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, facendo mancare totalmente ogni atto.

Se tutto ciò è farina del sacco della Regione di Vincenzo De Luca, non lo sappiamo. Nel senso che Fratelli d’Italia fa il suo lavoro di partito di opposizione, ma non esiste controprova che col centrodestra al governo di Palazzo Santa Lucia, le cose sarebbero andate diversamente. Si può dire, invece, che questa vicenda è una ulteriore prova della rinnovata attitudine del livello politico, evidentemente ringalluzzito dai guai che la magistratura si è auto inflitta, di fregarsene delle leggi e dello stato di diritto.

E allora, se un ente fondamentale come una Regione si rifiuta in pratica di ottemperare ad una sentenza di un tribunale, senza neppure spiegare il perchè, è chiaro che poi uno, davanti a un semaforo rosso, non capisca bene le ragioni per cui si debba fermare.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO STAMPA

“In un Paese civile e democratico i provvedimenti emessi dall’autorita’ giudiziaria devono essere rispettati. Il presidente De Luca, purtroppo per i campani, e’ l’eccezione che conferma la regola. Da oggi, infatti la Regione Campania sta agendo, senza paura di smentita alcuna, nell’illegittimita’ per mancata ottemperanza di un decreto presidenziale del Tar Campania dello scorso 20 agosto che, accogliendo l’istanza di misura cautelare monocratica presentata dall’IC ‘De Amicis- da Vinci’ di Caserta sul ricorso dalla stessa presentato avverso il piano di dimensionamento scolastico della citta’ di Caserta, ha ordinato agli organi regionali di riesaminare, entro 10 giorni, il piano di dimensionamento scolastico impugnato. Ebbene, nonostante siano spirati i termini concessi, la regione Campania non ha ottemperato all’ordine impartito dai giudici amministrativi napoletani, costringendo l’ufficio scolastico regionale per la Campania ad autorizzare l’avvio del prossimo anno scolastico secondo il piano di dimensionamento scolastico impugnato, e nonostante questo sia stato gia’ ritenuto viziato a causa dei presupposti controversi della delibera comunale sul quale si e’ fondato ed in attesa della prossima udienza fissata al prossimo 16 settembre. Gettando cosi’ nell’insicurezza totale sulla regolarita’ del prossimo anno scolastico non solo il corpo docente ed il personale scolastico interessato, ma anche gli alunni e tutte le famiglie casertane. Cio’ che sta accadendo in Campania, ed in particolare nella citta’ di Caserta, e’ di una gravita’ assoluta. È inaccettabile che chi si candida ad assumere ruoli istituzionali sia poi il primo ad eludere la legge, non rispettando i provvedimenti dell’autorita’ giudiziaria. Per tali motivi presentero’ un’apposita interrogazione parlamentare, affinche’ si faccia luce su una pagina controversa del nostro territorio”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Giovanna Petrenga.