ASMEL. Altri guai per la centrale appaltante che fa fare la pacchia ai sindaci: il Tar la “demolisce”
5 Gennaio 2021 - 18:00
Bisognerà fare attenzione, in primis all’amministrazione comunale di Caserta guidata dal sindaco Carlo Marino, che ne fa uso continuo, sugli affidamenti diretti a questa centrale di committenza
CASERTA – Non ha mai riscosso una buona reputazione dalle parti di Casertace la ASMEL, centrale di committenza utilizzata da diversi comuni della nostra provincia, in primis il capoluogo Caserta, per l’aggiudicazione di gare e procedimenti relativi a bandi e appalti da portare a termine. Come al solito abbiamo dovuto rispondere di fronte a qualche ridicola querela ma noi siamo sempre qui perché forti della nostra idea di valutare gli atti dopo averli studiati a fondo. Sempre così abbiamo fatto con Asmel e in questi mesi, meglio tardi che mai, prima l’Anac e ora diversi Tar e anche il Consiglio di Stato sostengono in pratica quello che noi abbiamo sempre sostenuta. L’ultima sentenza giunge dal Tribunale amministrativo regionale di Salerno, che ha accolto il ricorso di un imprenditore contro un comune della nostra regione, ha omissato e quindi non reso noto, e l’Asmel.
Andando riassumere un po’ la situazione, questa sentenza chiarifica in maniera evidente che un comune o un qualsiasi ente che si affida a questa struttura per l’aggiudicazione delle gare non può chiedere il pagamento degli oneri alla vincitrice del bando. Questo viene sancito per evitare offerte lesive del principio della libera concorrenza, tali da alterare il funzionamento della concorrenza stessa.
In pratica, prevedere un onere a carico dell’aggiudicatario da corrispondere ad Asmel vale a dire limitare la libertà e la capacità imprenditoriale nel formulare poi l’offerta. E’ un altro punto molto interessante da questo dispositivo: tutte le gare affidate ad Asmel non devono mai superare la soglia massima dei 40 mila euro. Non le gare in sé, ma l’aggiudicamento alla centrale di committenza, scelta per portare avanti il procedimento di gara.
Per capirci, se il comune affida servizi dal valore di 40 mila euro o superiori in maniera diretta alla Asmel per la gestione una gara fondamentalmente sta commettendo un illecito, secondo quando sentenziato dai giudici del tribunale amministrativo salernitano.