ASL DA AMMANETTARE. Il giudice accusa l’intero Provveditorato per la gara truccata per il 118 a favore della Misericordia

23 Marzo 2021 - 13:16

L’INTERCETTAZIONE. Il tribunale di Aversa-Napoli nord parla esplicitamente, indagando la dirigente Maria Di Lorenzo di vestito cucito su misura in modo da precludere la partecipazione a qualsiasi altro concorrente che potesse insidiare la presunta associazione-confraternita di volontari made in Caivano

 

CASERTA(g.g.) Per il prosieguo della giornata, probabilmente lo faremo stasera, ci siamo riservati la parte dell’ordinanza che riguarda il rapporto tra questo giornale e il signor Cuono Puzone, presidente della Confraternita Misericordia. Spunto interessante per noi in quanto gratifica il nostro lavoro, visto e considerato che il Puzone parla con Francesco Della Ventura di uno degli articoli di CasertaCe rispetto al quale, letteralmente imbufalito, Puzone pensa di poterci far paura con una querela che puntualmente ha presentato. Il resto di quello stralcio lo leggerete, ripetiamo, stasera.

Ora, invece, vogliamo sottolineare un paio di altri punti sempre relativi alla gara truccata per l’aggiudicazione del servizio di emergenza e aggiudicata ad un soggetto giuridico che per 30 anni ha utilizzato lo strumento di un falso volontarismo per pagare 4 soldi ai suoi infermieri, ai suoi barellieri, ai suoi autisti, in realtà impegnati con orari da lavoro dipendente e anche di più. Tutto ciò è avvenuto con la complicità di 4, 5 generazioni di dirigenti dell’Asl di Caserta che ripetiamo andrebbe sciolta per la diffusione, per la metastasi del malaffare che l’ha percorsa e che la percorre ancora.

Leggete cosa scrive il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Aversa-Napoli nord Maria Gabriella Iagulli, che ha firmato l’ordinanza: “L’Asl di Caserta, ed in particolare il Servizio Provveditorato, ha attagliato il bando (capitolato speciale, disciplinare, FAQ, e quant’altro propedeutico allo svolgimento della gara) su enti del “terzo settore” della Campania precludendo la partecipazione ad altre ditte nazionale e/o comunque non iscritte nell’apposito albo che, alla luce di quanto emerso dalle conversazioni, può avere una sola lettura ovvero conservare e rafforzare la leadership di Cuono Puzone in seno all’Asl di Caserta.

Al di la del concetto evidente che allarga il perimetro della responsabilità su questa gara truccata a soggetti anche diversi dal defunto Mario Passariello, autentico motore della turbativa d’asta, va sottolineato un aspetto lessicale e concettuale allo stesso momento: “L’Asl di Caserta, ed in particolare il Servizio Provveditorato….”.

C’è una doppia possibile lettura a questa affermazione del giudice: da un lato il servizio di Provveditorato integra e finisce per corrispondere alla definizione più estesa e strutturata di azienda sanitaria locale di Caserta. In questo caso, la paternità dell’Asl si configura come una sorta di responsabilità oggettiva di fronte ad un presunto comportamento criminale di chi dirige il servizio di provveditorato.

L’altra lettura è più inquietante: nel momento in cui il giudice scrive “l’Asl, in particolare il Servizio Provveditorato“, vuol significare che ad agire è stata l’Asl attraverso il suo servizio di Provveditorato. In questo secondo caso, pare non potersi escludere, dall’affermazione del gip Maria Gabriella Iagulli, l’idea che la dirigente Maria Di Lorenzo che probabilmente per mera dimenticanza non compare nell’elenco iniziale degli indagati ma alla quale, come potrete leggere dallo stralcio che pubblichiamo in calce a questo articolo, viene parimenti formulata una contestazione, un’ipotesi di reato per turbativa d’asta in concorso, possa aver agito su indicazione di qualche figura dirigenziale appartenente alla cabina di comando dell’intera Asl. E d’altronde, è illogico ritenere che una delle gare più importanti, più consistenti da un punto di vista economico bandite dall’Asl, possa essere diventata per 30 anni affare circoscritto ai dirigenti del Provveditorato e ai componenti della commissione aggiudicatrice.

Probabilmente questo non lo si potrà stabilire mai perchè difficilmente la Di Lorenzo parlerà, ma è giusto valutare le parole del giudice collegando a queste tutte le possibili chiavi di lettura.

Fuori discussione e lo scriviamo per l’ennesima volta, è che se un ufficio è un letamaio in uno dei dipartimenti sanitari più importanti, cioè quello che si occupa della salute mentale; se lo è in uno dei settori amministrativi più delicati e strategici, cioè il Provveditorato e l’ufficio gare, ci sono, a nostro avviso, tutti gli elementi per nominare una commissione d’accesso finalizzata ad accertare la possibile esistenza di ragioni che renderebbero inevitabile uno scioglimento. Perchè questa è l’unica strada, visto e considerato che riteniamo pressochè impossibile che il manipolo di soggetti che governano il sistema da Napoli, da De Luca a Verdoliva, da Postiglione a Cascone, possano ritenere giusto un commissariamento, che peraltro a nulla servirebbe perchè esperienza ci dice ch ei commissari nominati dalla politica sono finanche peggiori dei direttori.

L’altro punto che sottolineiamo è relativo ad una intercettazione telefonica molto esplicita che dimostra con evidenza un altro fatto: siccome la Misericordia arrivava da 30 anni di gestione del servizio di emergenza del 118 dell’Asl di Caserta, riteneva probabilmente questa acquisizione una sorta di feudo, convincendosi (poi lo capiremo meglio nell’articolo di stasera dalle parole di Cuono Puzone) della sua intoccabilità, rispetto ad una rendita di posizione, frutto di una aberrante auto considerazione di sedicenti capacità operative superiori rispetto a quelle di qualsiasi altro soggetto potesse mettere in campo per lo stesso servizio.

Per cui, la gara diventa una scocciatura, un optional, un fastidio da superare velocemente, di conseguenza anche le chiacchierate al telefono sono molto esplicite al punto che Della Ventura dice a Puzone “è tua” riferendosi all’aggiudicazione della gara e in una successiva conversazione afferma che possono “dormire tranquilli” perchè hanno dalla loro parte Passariello: “basta uno e già possiamo ed è proprio quello con le palle sotto, ti posso garantire“.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA