S. MARIA C.V. Il pensiero inespugnabile dei grillini sammaritani: mai riusciremo a capire cosa c’entri il capannone di Michele Zito con i “3 amici al bar” Gravante, Natale e…
1 Giugno 2018 - 19:19
SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Ciriaco De Mita, reduce tra le altre cose da un brutto episodio che lo ha segnato come vittima di una rapina in casa, utilizzava spesso una parola: complessità. Significava che la politica è lo strumento per mettere d’accordo stanze, posizioni, arrivando ad un punto di sintesi possibile in modo da attivare politiche di governo.
A Santa Maria Capua Vetere l’unica cosa molto complessa, è costituita dal pensiero del gruppo consiliare dei 5Stelle.
Stamattina abbiamo incrociato un post della consigliera comunale, i teoria di opposizione, Silvia Cauli che si dichiara contenta di essersi astenuta sul secondo punto dell’ordine del giorno del consiglio comunale dell’altro ieri. Il secondo punto, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi, ha riguardato l’innalzamento del capannone industriale della MZ di Michele Zito. Rispetto ad un provvedimento del genere, un gruppo di opposizione o vota a favore o contro. Ma cerchiamo di seguire, con un Aulin a portata di mano, il pensiero complesso della Cauli. “Noi gruppo consiliare del M5S, favorevoli ad incrementare nel nostro territorio attività produttive che portano soldi e lavoro nella nostra città. Ma in questo consiglio comunale – continua nel suo post la pentastellata – al punto 2 dell’odg, dove si parlava dell’altezza del capannone finalizzato al completamento dei lavori, noi ci siamo astenuti… e ne siamo contenti”.
Ovviamente nessuna traccia della motivazione. Sotto al post, compare una fotografia che ritrae al bar, in un disteso colloquio, il consigliere comunale Baldassarre, che è quello di spalle, l’imprenditore Gravante che è quello della casa di riposo in area Peep-Sant’Andrea e l’inossidabile Mario Natale. C’è da pensare che questa fotografia sia direttamente collegata allo scritto che la sovrasta. Dunque, 5stelle si sarebbe astenuta anche per effetto di questa fotografia.
Mentre strappiamo la cornice della bustina di Aulin, proviamo a comprendere quale sia la connessione tra il capannone di Michele Zito e la casa di riposo di Gravante, con sponsor Baldassarre. E onestamente, questa connessione resta misteriosa e avvolta in un sudario intellettuale di complessità. Manco il miglior De Mita, targato anni ’80, ci avrebbe capito qualcosa.